COVID & VACCINI / TUTTI I RESPONSABILI DI AFFARI, TRESCHE & CONNECTION, NOME PER NOME

Stati Uniti al centro delle connection sul fronte dei maxi business

a botte di vaccini, con le star di Big Pharma – ‘Pfizer’ e ‘Moderna’ uber alles – che continuano a rastrellare miliardi di dollari con la pala e il gran ‘Regista’, il super virologo di ben 7 presidenti Usa, Anthony Fauci, sempre a dettar legge.

Ma fosche nubi giudiziarie – abbiamo iniziato a raccontarlo nella prima puntata di ieri – cominciano ad addensarsi: con un Fauci nel mirino dei giudici federali Usa sia per i finanziamenti allegri al famigerato laboratorio cinese di Wuhan che per le ‘censure’ sui ‘critici’ alla politica vaccinale e i pesanti condizionamenti sui social media. Più avanti vedremo cosa sta per succedere in casa Pfizer.

Ma per rimanere ancora negli Usa, è tutta da raccontare la storia delle ‘folli’ ricerche ed esperimenti che, proprio sul bollente terreno dei virus, stanno andando in scena nientemeno che all’Università di Boston: per dirla in parole povere, ricerche che non hanno nulla da invidiare a quelle di Wuhan, moltiplicate per dieci, vista la estrema pericolosità e letalità dei virus trattati con estrema disinvoltura.

 

I MOSTRI DI BOSTON

Di seguito riassumiamo il ‘giallo virologico’ per sommi capi.

Ma per avere un quadro completo della situazione, che più ‘border line’ e rischiosa non può essere, vi invitiamo a leggere il lungo reportage firmato da un ricercatore americano controcorrente, vera spina nel fianco di Big Pharma, Joseph Mercola, e significativamente titolato “Scienziati pazzi creano un coronavirus con una letalità dell’80 per cento nei topi”.

Su questi temi, una fresca inchiesta pubblicata dal ‘Daily Mail.com’ sta suscitando accese polemiche negli Usa: polemiche ovviamente ‘censurate’ dai media di casa nostra, sempre genuflessi davanti ai diktat di Big Pharma e alla gestione-killer portata avanti dalle nostre autorità (sic) politiche – in primis l’ex ministro Roberto Speranza – e scientifiche, con un CTS non solo del tutto inutile, ma devastante.

Torniamo alle folli ricerche bostoniane e a quanto scrive l’autorevole Daily Mail: “Gli scienziati della Boston University sono stati oggi condannati per ‘giocare con il fuoco’ dopo che è emerso che hanno creato un nuovo ceppo di Covid letale in laboratorio. Daily Mail.com ha rivelato che il team di ricercatori ha creato un virus ibrido che combinava Omicron e il ceppo originale di Wuhan, capace di uccidere l’80 per cento dei topi sottoposti agli esperimenti”.

Shumel Shapira. Nel montaggio in alto, al centro l’abbraccio fra Ursula Von Der Lyen e Albert Bourla. Ai lati Anthony Fauci e Roberto Speranza

Continua il j’accuse del Daily Mail: “La rivelazione mostra come la ricerca della pericolosa manipolazione dei virus continui ad andare avanti negli Stati Uniti, nonostante i timori che pratiche simili possano aver dato inizio alla pandemia. Il professor Shumel Shapira, uno dei principali scienziati del governo israeliano, dichiara: ‘Questo dovrebbe essere totalmente proibito, stanno giocando col fuoco’. Si ritiene che il guadagno di funzione – quando i virus vengono manipolati intenzionalmente per essere più infettivi o mortali – sia al centro dell’origine del Covid. Un laboratorio cinese (quello di Wuhan, ndr) ha condotto ricerche simili sui coronavirus dei pipistrelli. Ma la pratica è stata ampiamente limitata negli Stati Uniti dal 2017. Il dottor Richard Elbright, un chimico della ‘Rutgers University’ di New Brunswick, nel New Jersey, dichiara a DailyMail.com che ‘la ricerca è un chiaro esempio di guadagno della ricerca funzionale’. E aggiunge: ‘Se vogliamo evitare una prossima pandemia generata in laboratorio, è imperativo rafforzare la supervisione della ricerca sui potenziali patogeni pandemici”.

Un colpo da KO in faccia ad Anthony Fauci, la vera mente e il finanziatore numero uno proprio delle famigerate ricerche sul ‘gain of function’ (il guadagno di funzione) portate avanti a Wuhan. E condotte in stretta collaborazione con la società ‘paravento’ ‘EcoHealth Alliance’ del faccendiere-ricercatore Peter Daszak: il quale è stato addirittura scelto dagli Usa come componente americano della missione inviata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità a Wuhan per scoprire il ‘marcio’ di quelle ricerche. Of course, nulla è emerso, tutto ok: avrebbe mai potuto Daszak accusare se stesso e il potentissimo mandante, alias Fauci?

 

I ‘GRANDI AMICI’, VON DER LEYEN & BOURLA  

Passiamo al non meno fosco (e losco) scenario europeo.

Dove fervono i lavori della ‘Commissione d’inchiesta sui vaccini’, istituita da poche settimane, che dovrà far luce sui tanti, troppi ‘buchi neri’ e ‘trame oscure’ legate agli arci-miliardari contratti di fornitura sottoscritti tra Pfizer-BionTech e la Commissione UE.

O meglio: direttamente tra il Ceo di Pfizer, il veterinario greco Albert Bourla, e la Commissaria Ursula von der Leyen. E sapete come? Via sms, avete letto bene, con un semplice messaggino. Che ora risulta anche sparito, volatilizzato.

Ai confini della realtà.

Invece di sottoporre il più grosso contratto di fornitura (da 31 miliardi di euro, non bruscolini) al vaglio di una commissione ad hoc formata da esperti UE ed esperti di tutti i paesi che dovevano ricevere le dosi, i due compari di merende, Ursula & Albert, hanno pensato bene di bypassare norme & regole, fottersene della inutile burocrazia e passare al sodo: e così, per incanto, i contratti si sono materializzati via SMS!

La commissione d’inchiesta ha convocato Bourla, che ha detto  picche: non mi presento. Al suo posto ha risposto alle domande dei commissari la responsabile dei mercati esteri di Pfizer,

Janine Small

: o meglio, ‘non ha risposto’, perché ha solo farfugliato poche, incomprensibili parole, da cui è comunque emerso che Pfizer non ha mai fornito alla UE alcuna garanzia sull’efficacia dei vaccini! Nonostante il sempre sbandierato 92 per cento almeno!! Figurarsi sulla sicurezza, mentre dagli Usa arrivano gli agghiaccianti dati raccolti, elaborati e appena resi noti, per la prima volta, dai CDC (i ‘Centers for Deseases Control’) che mettono nero su bianco almeno dieci milioni (avete letto bene,   10 milioni) di ‘effetti avversi’ provocati dai vaccini, che possono arrivare fino ad infarti, ictus e trombosi.

“Il più grande scandalo della storia della Unione Europea, e sulla pelle di tutti i nostri cittadini”, hanno sbottato un paio di commissari, allibiti di fronte alle mezze parole di lady Small.

A questo punto  la Commissione ha deciso di usare il pugno di ferro, riconvocando Bourla, il quale dovrà rispondere non solo della truffa contrattuale e degli sms fantasma con “l’amica” – così l’ha lui stesso definita – Ursula, ma anche circa i rapporti intrattenuti da Pfizer con il marito della Commissaria UE, Heiko Von del Leyen, al vertice di ‘Orogenesis’, una rampante società statunitense di biotecnologie che lavora a stretto contatto di gomito proprio con Pfizer: un conflitto d’interessi alto come un grattacielo!

 

E L’ALTRO BIG FRIEND, BILL GATES

Ma restiamo ancora in compagnia della Super Commissaria tedesca. Che in questi giorni ha rinsaldato i legami d’amicizia e d’affari con un altro pezzo da novanta nella nomenklatura internazionale, Bill Gates, il quale ha dedicato i suoi ultimi anni rimboccandosi le mani proprio sul fronte dei vaccini. Anche perché ha avuto davvero la vista lunga e nel 2010 dichiarò: “Il prossimo decennio sarà quello di devastanti pandemie”.

Aveva la sfera di cristallo? Oppure tutto rientrava nei ‘disegni’ e nei ‘programmi’ di quel Great Reset illustrato in pompa magna nel corso degli ultimi appuntamenti, a Davos, del ‘World Economic Forum’ guidati dal banchiere tedesco di antiche simpatie nazi Klaus Schwab?

Veniamo alla grande notizia, come diramata il 24 ottobre dall’ANSA di Bruxelles: “La Commissione europea presenterà la sua strategia per la salute globale il prossimo mese di novembre. Lo annuncia la presidente Ursula von del Leyen nel suo discorso di apertura al ‘Grand Challenges Annual Meeting’organizzato dalla Bill & Melinda Foundation. ‘Siamo tutti impegnati per l’equità e la salute globale. Siamo sulla strada giusta, ma ne abbiamo ancora molta da fare’, ha evidenziato”.

Klaus Schwab

Commenta Maurizio Blondet sul suo blog: “Come vedete ormai non si nascondono più: la UE di Ursula aderisce apertamente, in un pubblico consesso, al programma di vaccinazione totalitaria di Bill Gates, che è a sua volta il finanziatore unico – quindi il padrone – dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che dichiarerà la prossima pandemia e le direttive obbligatorie a cui i paesi devono attenersi. Vedremo se a questo scopo verrà utilizzata la variante di virus artificialmente creata all’Università di Boston. Anche qui ormai è tutto alla luce del sole: un tempo ‘guadagni di funzione’ sui virus (per aumentarne la letalità o la contagiosità) erano vietati negli Stati Uniti, e avevano dovuto fare queste manipolazioni a Wuhan oppure in Ucraina, nei laboratori segreti che i russi hanno scoperto. Ciò significa che l’Impostura Pandemica continuerà: essa mira sia allo spopolamento sia al Green Passuniversale, obbligatorio e totalitario, come strumento della identità digitale; dove al ministero delle Finanze sarà visibile il nostro reddito, i nostri risparmi e i nostri conti correnti insieme al nostro ‘stato di salute’, ossia la nostra obbedienza alle vaccinazioni periodiche, e alla nostra ‘virtù climatica’, ossia quando i nostri consumi personali contribuiscono ad aumentare il malvagio CO2: abbiamo mangiato carne di bue anziché insetti? Usiamo o no un’auto elettrica? e via inquisendo, accusando, colpevolizzando. Questa è la strategia per la ‘salute globale’ che la Kommissione UE presenterà il prossimo mese. Come agirà il nuovo ministro della Salute del governo di ‘destra’ scelto, a quanto si dice, da Mattarella? Si accettano scommesse”.

In basso, cliccando sul link, potete leggere l’intervento di Ursula von der Leyen al ‘Grand Challenges Annual Meeting’ e apprezzare le profonde ‘intese’ programmatiche con l’uomo di tutte le Pandemia e Vate di tutti i Vaccini, Bill Gates.

 

IL CLAMOROSO AUTOGOL FIRMATO LETTA

E finalmente approdiamo nel Belpaese. Blondet, nel suo j’accuse, fa riferimento al neo ministro per la Salute, Orazio Schillaci, a quanto pare caldeggiato dallo stesso Sergio Matteralla e con ogni probabilità ‘digerito’ con qualche mal di pancia dal ‘primo ministro’ Giorgia Meloni. La quale, nel suo intervento al Senato, ha però annunciato – vivaddio, una delle poche note positive tra le sue parole – che verrà presto istituita una Commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid: ossia sulla sciagurata gestione dei primi, fatali mesi della pandemia che hanno causato la morte di ben 120 mila italiani.

Nella sua replica, il segretario-ectoplasma del PD, Enrico Letta, si è esibito in uno dei più plastici autogol della nostra storia politica. Ecco le sue parole, che gli italiani ricorderanno a lungo: “Quello che ci spaventa (nelle parole di Meloni, ndr) è la concretezza, non l’identità. Ci spaventa la concretezza dove l’abbiamo vista, nel suo discorso, nel passaggio da brividi che ho sentito sul Covid e sulla salute. Siamo orgogliosi di avere nel nostro gruppo il ministro Roberto Speranza, che rappresenta quello che ha fatto l’Italia in questi anni difficili”. Testuale.

Didier Raoult

E’ rimbambito, Letta, o cosa? Da ricovero immediato nel più vicino presidio psichiatrico. Perché è ormai sotto gli occhi di tutti il totale sfascio della gestione pandemica, quei tragici mesi che vanno da febbraio a dicembre 2020, quando l’Italia ha dovuto soggiacere al criminale diktat ‘Tachipirina e Vigile Attesa’ che ha costretto al ricovero tantissimi italiani che avrebbero potuto essere curati a casa, invece di essere portati in ospedale, sbattuti nelle terapie d’urgenza, intubati e uccisi.

Mentre sarebbe stato possibile salvare migliaia e migliaia di vite semplicemente utilizzando quei farmaci e quelle cure che già esistevano in commercio, come ad esempio l’idrossiclorochina, cui ha fatto ricorso con ottimi risultati terapeutici Didier Raoult, il grande ricercatore francese e da sempre direttore del più importante ospedale europeo, a Marsiglia, sul fronte delle malattie infettive. C’è voluta – dopo la battaglia di medici, avvocati, associazioni, pazienti e familiari – solo una ordinanza del Consiglio di Stato (firmata il 12 dicembre 2020) per ‘legittimare’ l’uso dell’idrossiclorochina, fino a quel momento criminalizzata.    Sostenevano Speranza e il codazzo degli scienziati del branco CTS: “ha effetti avversi sul sistema cardiocircolatorio”. Un falso scientifico in piena regola: perché a prenderla – senza accusare effetti avversi – erano da anni migliaia e migliaia di italiani affetti da forme di artrite o artrosi.

E neanche una parola – da Speranza e dai virologi taroccati al seguito – invece sui pesantissimi effetti avversi prodotti dai vaccini, soprattutto a carico del sistema cardiocircolatorio, come sta emergendo in modo clamoroso in questi ultimi mesi, e come confermano, dagli Usa, le cifre dei CDC.

Su queste pesantissime responsabilità politiche e scientifiche hanno scritto dei veri e propri j’accuse il magistrato (ma si è appena dimesso dalla Kasta) Angelo Giorgianni, autore di un vero pugno nello stomaco, “La Strage di StatoLe verità nascoste del Covid”; e uno dei pochi, autentici virologi in campo, Giulio Tarro, che ha firmato a giugno 2020 “Covid-19 – Il virus della paura”, e solo pochi mesi fa “Covid-19 – La fine di un incubo”. In quest’ultimo da sottolineare la forte richiesta dei ‘Test genetici’, da rendere obbligatori, perché sono l’unico strumento in grado di stabilire il grado di tollerabilità, per l’organismo, dei vaccini, soprattutto per quanto riguarda il sistema cardiovascolare.

Il libro del professor Giulio Tarro

E finiamo con le inchieste della magistratura, tanto per rimanere in tema di responsabilità per la ‘strage del covid’ (senza peraltro dimenticare la strage in corso per gli effetti avversi dei vaccini).

Procede, a Bergamo, l’inchiesta della procura, per accertare, appunto, di chi siano le colpe per la catastrofe pandemica. Ma dobbiamo subito notare una grossa anomalia: sapete chi ha effettuata la super-perizia medico scientifica per conto delle toghe orobiche? L’esperto di malattie tropicali Andrea Crisanti, che in questi mesi si sta rimboccando le maniche per un grosso studio sulle zanzare africane (la sua specialità) che sta svolgendo con l’Imperial College di Londra (dal quale uscirono i primi ‘depistanti’ studi sul Covid), finanziato – guarda caso – dall’onnipresente ‘Bill & Melinda Gates Foundation’.

E’ stato appena eletto in Parlamento, il nostro Zanzarologo, con la maglietta del PD. Sorge spontaneo un interrogativo: quale credibilità ‘politica’ può avere la sua perizia? Pensate forse che il Pd Crisanti osi attaccare l’ex ministro e collega di partito appena osannato da Letta?

 

E PFIZER EVADE ANCHE LE TASSE

Un’ultima chicca. Non solo ruba, truffa & ammazza, Pfizer. Ma adesso non paga nemmeno le tasse, tanto per rimpinguare sempre più i suoi già stratosferici profitti.

E non le paga in Italia.

Lo stanno documentando le Fiamme Gialle che, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, sta portando avanti un’indagine fiscale che riguarda gli anni 2017, 2018 e 2019.

Secondo un report di Bloomberg, “la Guardia di Finanza sostiene che l’unità di Pfizer con sede appena fuori Roma, Pfizer Italia srl, ha trasferito il capitale in eccesso alle affiliate negli Stati Uniti e nei Paesi Bassi per evitare le tasse sui profitti che possono arrivare fino al 26 per cento”.

In particolare, secondo le stime di Bloomberg, Pzifer avrebbe trasferito 1,2 miliardi di euro alle divisioni affiliate Pfizer Production e Pfizer Manifacturingnegli Stati Uniti e in Olanda.

Se tanto mi dà tanto, cosa avrà combinato la regina dei vaccini negli anni d’oro della pandemia e quanto verrà mai fuori dai sontuosi bilanci 2020 e 2021?

Ne vedremo delle belle…

 

 

Il discorso integrale della Von der Leyen alla riunione annuale della

Bill & Melinda Gates Foundation

 

Caro Bill Gates,

distinti ospiti,

È così bello rivederti Bill, perché l’ultima volta che ci siamo incontrati è stato solo un mese fa a New York all’evento Global Goalkeepers. Sono stato molto commosso dal riconoscimento da parte della vostra fondazione della leadership europea in materia di salute globale e lotta contro il COVID-19. Il premio è davvero collettivo. Appartiene a tutti gli europei che hanno mostrato tanta dedizione durante la pandemia, dai lavoratori in prima linea nei nostri ospedali e servizi essenziali, agli scienziati che hanno sviluppato i vaccini salvavita.

Oggi, siamo raggiunti da molti di voi qui, da tutto il mondo, che si impegnano per la salute e l’equità globali. Quindi vorrei sfruttare questa occasione per riflettere sull’esperienza della pandemia, non da un punto di vista medico ma dal punto di vista di un decisore politico. E vorrei dare una valutazione sobria di ciò che penso sia andato bene e di dove dobbiamo fare meglio in futuro. Ho sei lezioni che abbiamo preso.

La prima lezione, non a caso, è la massima importanza della solidarietà e della cooperazione. Cominciamo con l’esperienza europea. Quando il virus COVID-19 è approdato in Europa, all’inizio le cose sono diventate davvero difficili. Alcuni Stati membri hanno scelto di chiudere le frontiere per materiali e attrezzature salvavita. C’era una dura concorrenza per dispositivi di protezione, ventilatori e altre forniture mediche tra i diversi Stati membri. Il nazionalismo vaccinale è diventato la norma in tutto il mondo. Posso dirtelo: noi europei abbiamo avuto le nostre discussioni pubbliche dure e dolorose. Ma a un certo punto, l’Unione Europea ha deciso di intraprendere una strada diversa, quella della solidarietà e dell’apertura. Abbiamo convinto gli Stati membri a non chiudere le frontiere ma a condividere attrezzature e personale. Abbiamo deciso di acquistare i vaccini insieme e di non competere tra di noi. Abbiamo iniziato la campagna di vaccinazione esattamente lo stesso giorno in tutti i nostri 27 Stati membri – sì, abbiamo iniziato con numeri bassi, e questo è stato pesantemente criticato, ma abbiamo avuto un’equa distribuzione. Indipendentemente dal fatto che tu sia uno Stato membro più grande o piccolo, ricco o meno ricco. Abbiamo deciso di non chiudere i nostri confini per le esportazioni di vaccini ma di introdurre un meccanismo di trasparenza. E a questo punto, molte, molte grazie a lei Presidente del Consiglio, caro Alexander De Croo. Hai insistito per rimanere aperto alle esportazioni perché sapevi quanto sia importante per la fiducia dell’industria farmaceutica, a seconda di dove si trovano. Oggi, oltre l’80% della popolazione adulta dell’Unione Europea è completamente vaccinata. Allo stesso tempo, abbiamo esportato i due terzi dei vaccini prodotti in Europa nel resto del mondo.

La mia seconda lezione: la scienza non esiste nel vuoto. Credo che non sia stato un caso che i vaccini più sicuri ed efficaci siano stati sviluppati e diffusi rapidamente nelle società aperte. La scienza dipende dalla cooperazione, dall’educazione, dalla tutela dei diritti di proprietà intellettuale, ovviamente da una corretta condivisione dei dati. Ma dipende anche dalla mobilità individuale, ad esempio, dalla libertà di movimento e, naturalmente, dal contesto normativo e dalla traduzione dei risultati in prodotti, servizi e politiche. Tutti questi fattori consentono agli scienziati di svolgere al meglio il proprio lavoro e consentono alla società di trarne i frutti. I miei colleghi ed io abbiamo beneficiato enormemente della saggezza collettiva della consulenza scientifica: da lei, professor Peter Piot, è stato il mio consulente personale per il COVID-19, il modo in cui mi ha dato guida e consigli su base giornaliera è stato eccezionale; dal mio gruppo di consulenti scientifici COVID-19, scelti da te, Peter; e anche dalla piattaforma di 27 consulenti governativi degli Stati membri che abbiamo creato. Quindi sono la trasparenza e la responsabilità, la nostra libertà di parola e la libertà della scienza che consentono una buona elaborazione delle politiche e innovazione. Questi sono i valori da cui dipendono e alimentano le società democratiche. Quindi sono state le democrazie a sviluppare vaccini efficaci salvavita e che sono state in grado di sostenere al meglio i loro cittadini quando avevano più bisogno del nostro aiuto.

La mia terza lezione riguarda il miracolo dei vaccini stessi. In quanto medico di formazione, l’importanza della ricerca e dello sviluppo non è una novità per me. Ma la pandemia lo ha reso molto reale per tutti noi. Come sapete, gli eccezionali vaccini mRNA non sono nati dal nulla. La loro scoperta, come tutta l’innovazione, si basa su investimenti a lungo termine negli scienziati e nella loro ricerca. In effetti, la Commissione europea ha investito nella ricerca sui vaccini mRNA dall’inizio degli anni 2010. In Europa però non avevamo una BARDA, come negli Stati Uniti, che si prepara al caso di emergenza. Devo dire che questo era un evidente svantaggio. Quindi l’abbiamo imparato nel modo più approssimativo. E durante la pandemia, abbiamo creato HERA per anticipare le minacce e le potenziali crisi sanitarie.

La cooperazione globale nella ricerca e sviluppo è fondamentale per la scoperta. Ecco perché, ad esempio, HERA e CEPI – la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations – hanno recentemente firmato una lettera di intenti. Coopereranno allo sviluppo di vaccini di prossima generazione, anche per COVID-19, come parte della nostra strategia Vaccines 2.0. Orizzonte Europa fornisce contributi su base annua di 35 milioni di EUR. E sono molto lieto che la nostra partnership di sperimentazione clinica per HIV/AIDS, tubercolosi e malaria tra i paesi europei e in via di sviluppo abbia recentemente concordato di co-gestire inviti a presentare proposte con la Bill & Melinda Gates Foundation.

Il che mi porta alla lezione quattro: capacità di produzione. Avere vaccini sicuri ed efficaci non è abbastanza, lo sappiamo tutti. Avevamo un disperato bisogno di capacità manifatturiera, nonché di catene di approvvigionamento aperte. Ricordo vividamente che, al culmine della pandemia, abbiamo assistito a carenze di ogni tipo lungo l’intera catena del valore del vaccino, dalle sacche del bioreattore alle fiale, dai lipidi alle siringhe. Quindi abbiamo istituito una task force per lavorare con l’industria, con partner globali, per rimuovere questi colli di bottiglia. Ciò ha contribuito ad aumentare la capacità di produzione mensile nell’Unione Europea, da 20 milioni di dosi di vaccino al mese all’inizio del 2021 a circa 300 milioni di dosi di vaccino al mese entro la seconda metà dell’anno. Dopo aver appreso questa lezione, ora abbiamo istituito l’EU-FAB,

Signore e signori,

Finora l’Europa ha inviato più di 2,5 miliardi di dosi di vaccino contro il COVID-19 in 168 paesi in tutto il mondo. Questa è la nostra quinta lezione: la cooperazione e la solidarietà devono essere globali. All’inizio della pandemia non esisteva un quadro globale appropriato per consentire un’equa condivisione di vaccini e altre contromisure mediche. Quindi abbiamo contribuito a creare ACT-Accelerator e COVAX, che abbiamo finanziato con 3 miliardi di euro, e abbiamo donato mezzo miliardo di dosi di vaccino ai paesi a basso reddito. Ma chiaramente, questo non era un approccio sufficiente, bisognava fare di più e si può fare di più. Questo è il motivo per cui ora abbiamo adottato un approccio diverso. Stiamo supportando direttamente i paesi in via di sviluppo: attraverso finanziamenti, attraverso il rafforzamento delle capacità normative e il trasferimento di tecnologia, per costruire la propria capacità di produzione di vaccini. Stiamo lavorando con Senegal, Ruanda, Sud Africa e Ghana per produrre vaccini mRNA prodotti in Africa, per gli africani. E ora stiamo adottando un approccio simile con l’America Latina. Ci hanno chiesto di fare lo stesso. E ovviamente abbiamo risposto positivamente. Perché questa è la strada da percorrere. La resilienza regionale è la soluzione che costruisce la resilienza sanitaria globale.

La sesta e ultima lezione riguarda, infatti, il sistema sanitario globale. Nel corso degli anni, la salute globale è stata costantemente sottofinanziata e trascurata. Non da artisti del calibro della Bill & Melinda Gates Foundation, che sta facendo un lavoro esemplare, ma dai governi. La chiave è essere preparati, e questo significa mantenere l’investimento e mantenere l’attenzione sulla salute globale, in ogni momento. Anche adesso, in questi tempi difficili, con un focus completamente diverso. Sono lieto che alla fine abbiamo deciso di creare un Fondo per la preparazione e la risposta alle pandemie. La Commissione europea, insieme agli Stati Uniti, ha impegnato ciascuna 450 milioni di dollari. E questo è solo l’inizio. Con questo finanziamento rafforzato, rafforzeremo a livello globale la sorveglianza delle minacce sanitarie transfrontaliere, il rafforzamento dei sistemi sanitari,

Signore e signori,

So che abbiamo ancora molta strada da fare, ma grazie a tutti voi e alla vostra dedizione alla salute e all’equità globali, credo che siamo sulla strada giusta. Il mese prossimo, la Commissione europea presenterà la strategia dell’UE per la salute globale: è la nostra proposta al mondo su come lavorare meglio insieme in partenariato, per far avanzare l’obiettivo comune della salute globale. E, naturalmente, si baserà sulle lezioni che ti ho appena delineato. Non vedo l’ora di continuare il nostro stretto lavoro insieme. E ti auguro una conferenza gratificante e premurosa.

 

FONTE

https://www.maurizioblondet.it/von-der-leyen-a-novembre-strategia-ue-sulla-salute-globale/

 

LINK

“Scienziati pazzi creano un coronavirus con una letalità dell’80 per cento nei topi”

DI JOSEPH MERCOLA

https://comedonchisciotte.org/scienziati-pazzi-creano-un-coronavirus-con-una-letalita-dell80-nei-topi/

 


Scopri di più da La voce Delle Voci

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento