Nuove frontiere per la cura di patologie neurologiche, tramite il ponderato utilizzo di sostanze in grado di ripristinare il sistema basato sui ‘trasmettitori neurali’.
E’ il tema, in estrema sintesi, di una recentissima ricerca elaborata dal virologo napoletano Giulio Tarro e in procinto di essere pubblicata sul ‘British Journal of Healthcare and Medical Research’, costola di una delle più autorevoli riviste scientifiche a livello internazionale, il ‘British Medical Journal’. La pubblicazione, infatti, è prevista per il ‘volume 9 – numero 5’ del 25 ottobre 2022, e che la ‘Voce’ è in grado di anticipare.
Allievo prediletto di Albert Sabin che scoprì il miracoloso vaccino antipolio, Tarro è entrato per due volte nella cinquina degli aspiranti al Nobel per la Medicina. Ha diretto per anni il reparto di ‘Malattie infettive’ al Cotugno di Napoli, storico avamposto per la lotta al colera anni ’70 e al cosiddetto ‘male oscuro’ che a fine dei ’70 uccise decine e decine di bimbi.
Come Luc Montagnier (Nobel per la scoperta del virus HIV) ha sempre raccomandato estrema cautela, prudenza e precauzione nell’uso dei vaccini tradizionali. E’ autore di un volume estremamente utile su questo fronte, e quindi da consigliare a tutti i genitori prima di vaccinare i propri bimbi: “10 cose da sapere sui vaccini”, uscito nel 2018, quindi ben prima della pandemia. Alla quale ha poi dedicato un profetico “Covid-19 – Il virus della paura”, uscito a giugno 2020, pochi mesi dopo l’inizio della pandemia, in cui già parlava delle possibili cure e farmaci da usare per fronteggiare il virus al suo primo insorgere (come invermectina e idrossiclorochina, acquistabili in tutte le farmacie), mentre incredibilmente il diktat governativo firmato Roberto Speranzaordinava ‘Tachipirina e Vigile attesa’, anticamera per ospedalizzazioni di massa, terapie intensive, intubazioni e nella gran parte dei casi poi il decesso. Quante vite si sarebbero invece potute salvare?
Stupisce anche con il fresco di stampa “Covid-19 – La fine di un incubo”, Giulio Tarro, che non solo rimarca le accuse a quella scellerata politica governativa e mette in guardia dall’uso di vaccini che sono e restano sperimentali (la vera dead line per la fine dei fondamentali test era stata prevista per dicembre 2023), ma fa di più: e illustra la fondamentale importanza di effettuare ‘test genetici’ ad hoc per verificare se il fisico del paziente può sopportare o meno l’impatto del vaccino, soprattutto se a mRNA messaggero: ed evitare, cioè, pericolosi effetti avversi, soprattutto sul sistema cardiocircolatorio (ictus, trombosi, infarti). Come mai – ci si chiede – uno Stato che obbliga al vaccino non rende obbligatori (e gratuiti, visto che costano un occhio) tali basilari ‘test genetici’?
Ma torniamo alla pubblicazione dello studio che si intitola “On the Treatment of a Patient with Ataxic Syndrome by Microdoses of Levo-and Carbo-Dopa. Post Covid Treatment”, che sta per “Sul trattamento di un paziente con sindrome atassica mediante microdosi di levo e carbo-dopa – Trattamento post Covid”.
Ha collaborato alla ricerca il dottor D. Raiderman, specialista in ‘Biocorrezione’ presso l’israeliano ‘Medical Center Klain International Consulting’.
La ricerca, va rammentato, si è potuta valere delle profonde conoscenze dello stesso Tarro in campo neurologico, visto che il ricercatore partenopeo non è solo Docente in Virologia, ma anche specializzato in Neuro-Psichiatria.
Qual è, in parole povere, la finalità dello studio? Trovare soluzioni farmacologiche in grado di aiutare soggetti ‘complessi’ – ossia affetti da patologie neurologiche fin dalla nascita oppure insorte in seguito ad infezioni, come ad esempio le encefaliti – a ripristinare gradualmente le funzionalità dei ‘trasmettitori neurali’, riattivando, cioè, un ‘sistema’ che era in qualche modo andato totalmente in tilt-
Nelle pagine della ricerca viene fatto riferimento, come elemento strategico per il nuovo approccio terapeutico, ai ‘metaboliti naturali’: che vanno dalla serotonina alla dopamina fino alla misteriosa (ma non poi tanto per gli esperti) Levo e carbo-dopa.
Il successo della terapia è dovuto molto – come viene ampiamente illustrato – dai dosaggi, dalla meticolosa precisione nelle quantità di sostanze da utilizzare. E nei rigorosi esami di laboratorio da effettuare per monitorare soprattutto gli strategici dosaggi, oltre che i progressi ottenuti man mano.
E adesso vi auguriamo buona lettura: prima nella traduzione italiana poi, cliccando sul link, potrete consultare il testo in originale così come pubblicato dal ‘British Journal’. Avvertendovi che si tratta di una lettura non facile, perché i temi e i problemi sono molti e tutti interconnessi.
Sul trattamento di un paziente con sindrome atassica mediante microdosi di levo e carbo-dopa. Trattamento post COVID
Tarro G.
Presidente della T.&L. Fondazione de Beaumont Bonelli per la ricerca sul cancro, Napoli, Italia
Raiderman D.
Dottore in cura in biocorrezione
Centro medico Klain International Consulting LTD, Israele
ABSTRACT
Viene descritta la valutazione neurologica e la relazione del fisioterapista per un paziente che dal 2018 era bloccato da stato neurologico con diverse problematiche che riguardavano le sue diverse funzioni del sistema nervoso su coordinazione ed equilibrio, esame motorio e persino linguaggio, dopo il trattamento con microdosi di Sinemet CR per due mesi. La soddisfazione è riportata dal neurologo per quanto riguarda i risultati sulla guarigione del paziente. Si suggerisce di trattare i disturbi post COVID con indicazione speciale per long COVID.
Parole chiave: biocorrezione, levo e carbo-dopa, sindrome atassica, neuropatia cerebellare, lungo covid
INTRODUZIONE
La drammaticità dei problemi legati alle malattie demielinizzanti del sistema nervoso centrale (SNC) e che costituiscono vere malattie sociali, nonché l’importanza fondamentale di indagarne le ragioni determinano il tema dell’individuazione e della terapia dell’encefalopatia come tra i temi più interessanti di scienza medica.
Gli autori rivelano anche la difficoltà del progresso scientifico in neurologia rivolgendosi al pubblico i cui rappresentanti hanno già una buona conoscenza del problema che è specificamente difficile in relazione alla loro terapia.
In diverse patologie neurologiche apparentemente non correlate come paralisi cerebrale da distonia, encefalopatia, morbo di Alzheimer, corea di Huntington, epilessia, alcune sindromi correlate alla demenza, ambliopia, disturbo da deficit di attenzione [e autismo, vi è qualche evidenza di funzione sbilanciata dell’asse dopaminergico con un’anomalia specifica del metabolismo della dopamina che si verifica spesso tra i soggetti.
La dopamina è un neurotrasmettitore delle famiglie delle catecolamine e delle fenetilammine che svolge numerosi ruoli importanti nel cervello e nel corpo dei vertebrati.
Il sistema dopaminergico svolge un ruolo centrale in una serie di importanti condizioni mediche, tra cui il morbo di Parkinson, il disturbo da deficit di attenzione, la schizofrenia e persino alcuni disturbi da abuso di sostanze.
In individui con alcuni di questi disturbi, ci si può aspettare un’escrezione anormale di catecolamine.
Questi disturbi non possono essere trattati in modo curativo. Tuttavia, è stato dimostrato che alcuni sintomi in queste condizioni mediche sono causati dall’enzimatica degli enzimi responsabili della sintesi della dopamina e possono essere superati (almeno in parte) stimolando il sistema di sintesi della dopamina somministrando quantità specifiche di L-dopa al paziente affetto dalla sindrome Il metodo di trattamento brevettato si basa su metaboliti naturali in dosi fisiologiche.
La dose di L-dopa da somministrare a una persona che soffre di una di queste condizioni causate da un’anomalia del metabolismo della dopamina deve essere calcolata in modo molto accurato e specificatamente in base ai vari parametri individuali del soggetto. Questi includono i modelli di escrezione e la valutazione dei micro-sintomi. La risposta alla sostituzione della carenza di dopamina dipende dalla dose e il sovradosaggio potrebbe comportare una mancanza di efficacia terapeutica
METODI
Anamnesi prossimale. Nell’ottobre 2011, all’età di 29 anni, esordio acuto/subacuto della sindrome atassica caratterizzata da marcata disartria con linguaggio di difficile comprensione e grave instabilità posturale con ridotta deambulazione autonoma, possibile solo con supporto bilaterale. Alla settimana precedente l’esordio della malattia si fa risalire un episodio febbrile della durata di alcuni giorni con temperature superiori ai 37-38 gradi. Ha quindi praticato la risonanza magnetica del cervello e del midollo in toto con mezzo di contrasto e risultati nella norma. Questo è stato seguito dal ricovero all’ospedale di Salerno dove è stata confermata negativa la risonanza magnetica cerebrale; al ponture lombare, evidenza di lieve iperprotidorrachia, PCR negativa per acidi nucleici virali: è stato poi trattato con un sigillo corticosteroideo senza beneficio. Negli anni successivi effettuò numerosi ricoveri (a Siena, Roma, Milano) nei quali si esercitò: – risonanza magnetica cerebrale ripetuta risultata normale; – Dosaggio Ab nel cervello: negativo; – dosaggio acido lattico e purivico, enzimi lisosomiali, glucocerebrosidasi, vitamina b12 e folati, vitamina E: normale; -TC total-body con mezzo di contrasto nel sospetto di uno s. paraneoplastica: negativa; screening autoimmune: negativo; – indagini genetiche per la ricerca di mutazioni in SCA 1-2-3-4-5-6-7-8-12-17; FXTAS; FRDA; APTX (AOA1): negativo; -SEP leggermente alterato in maniera incoerente durante i vari ricoveri; – valutazione neuro-oftalmologica effettuata presso la besta di Milano: reperto di nistagmo conuigato verticale battente verso l’alto nello sguardo rivolto verso l’alto. Nel 2012 ha praticato un ciclo di psicoterapia per tre mesi e ha assunto Cymbalta senza alcuna modifica dei sintomi. STORIA MEDICA A DISTANZA. Piede torto congenito a destra, trattato chirurgicamente all’età di 3 mesi e successivo reintervento all’età di 5 anni. Nel maggio 2011 ha subito un intervento chirurgico al ginocchio sinistro a seguito del quale ha intrapreso una terapia riabilitativa e dalla quale è emersa solo qualche difficoltà a camminare senza compromettere l’autonomia. DIAGNOSI Sindrome atassica ad esordio acuto Aprassia oculomotoria. Sofferenza degenerativa-assonale delle fibre nervose periferiche sensitive di maggior calibro che interessano gli arti inferiori. Danno verso il versante centrale della via acustica centrale dovuto alla stimolazione dell’orecchio sinistro. Caso in osservazione.
A questo punto, le seguenti microdosi di Sinemet CR che sono adeguate per l’uso: 35 mg di Sinemet CR al mattino e 25 mg di Sinemet CR alla sera. Questo è il nome ufficiale del medicinale:
SINEMET CR 200/50. www.nps.org.au/medicine-finder/sinemet-cr-controllato-release-tablets. La dose del mattino deve essere assunta nei seguenti orari: alle 8:00 dopo una normale colazione. La dose serale va assunta: alle 18:00. È molto importante che il farmacista pesi le necessarie micro-dosi del farmaco prescritto nel modo più accurato possibile, utilizzando una bilancia elettronica.
Per quanto riguarda il metodo di trattamento, la Biocorrection Ltd è fornitrice di un approccio innovativo di medicina personalizzata che consente la personalizzazione dell’equilibrio dopaminergico del cervello preciso e ottimale. Tale trattamento ha dimostrato di essere di notevole beneficio clinico. Il metodo di trattamento si basa su un sistema brevettato che coinvolge un dispositivo e un metodo per la diagnosi e il trattamento di varie condizioni neurologiche, che possono essere sintomaticamente migliorate mediante la somministrazione di L-dopa. Il metodo Biocorrection Ltd. riguarda il calcolo di un regime di dosaggio personalizzato di L-dopa per migliorare i sintomi di queste condizioni mediche in un soggetto in base alla sua concentrazione di catecolamine nelle urine è correlato a un dosaggio di L-dopa nell’intervallo 1-100 mg per trattamento di queste condizioni mediche.
RISULTATI
Il paziente P.D. viene inviato in studio per una valutazione clinica del suo stato neurologico e pertanto si procede ad effettuare un accurato esame neurologico.
Esame obiettivo neurologico: coscienza vigile; comprende ordini semplici e complessi ed è orientato nel tempo e nello spazio, la memoria a breve e lungo termine è normale, la capacità mentale nel suo insieme è normale, l’ideazione è normale e la parola è coerente nelle connessioni logiche e associative mentre l’esame del linguaggio espressivo presenta nello sguardo coniugato verticale verso l’alto, agli arti superiori ed inferiori punteggio di 4/5 sulla forza test della scala MRC con lieve aumento di tono agli arti inferiori e bicipitale, tricipite, brachioradiale e iporeflessia rotulea e achillea al test R.O.T; Riflessi patologici piramidali della serie di Babinski assenti, sensibilità superficiale entro i limiti ma appare quella profonda o pallestesica ai limiti inferiori della norma, nei test cerebellari ad occhi chiusi, dismetria e incoordinazione nei test naso-indice e tallone-ginocchio con frenata telecinetica vengono rivelati. Infine, l’adiadococinesia si nota nei test supinazione-pronazione, la posizione eretta e la deambulazione sono atassiche e impossibili senza il supporto bilaterale delle stampelle.
Esame psichico: anamnesi psichiatrica negativa mentre sono presenti lievi disturbi somatici di ansia e umore generale di tipo reattivo o secondari a una condizione medica generale.
Esami eseguiti: esame ENG-EMG sostanzialmente negativo e potenziali evocati PESS che mostrano reperti compatibili con una sofferenza assonale neurodegenerativa delle fibre nervose periferiche sensibili di calibro maggiore (fibre propriocettive) a carico degli arti inferiori e una sordità neurosensoriale della via acustica centrale per il sinistro stimolazione dell’orecchio, esame MRI cerebrale ed esame FDG PET-CT del cervello entrambi negativi per lesioni di focolai intracranici.
Orientamento diagnostico: termina in atassia cerebellare ad esordio acuto con disartria del linguaggio con note di neuropatia periferica prevalente agli arti inferiori di tipo degenerativo-assonale e lieve ipoacusia per trasmissione neurosensoriale sinistra.
Durante l’esame, il medico ha testato diverse funzioni del sistema nervoso, coordinazione ed equilibrio, esame motorio, riflessi, coordinazione e andatura, sensazione, nervi cranici e l’ultimo rapporto del logopedista.
Trattamento del paziente per l’indicazione più obiettiva del successo del trattamento del paziente e valutazione comparativa dello stato neurologico prima dell’inizio del trattamento (16.07.2022) e 2 mesi dopo l’inizio del trattamento (16.09.2022).
Prendiamo atto di tutti i miglioramenti ricevuti in 2 mesi:
– andatura – molto meglio:
– aumento della lunghezza del passo
– Il coordinamento dei movimenti è molto migliore e continua a migliorare
– aumento totale della forza muscolare (in primis – gambe e arti inferiori – 17 squat) – benessere generale ed energia durante la giornata
– miglioramento della motricità fine (stampa computerizzata e SMS) – voce, voce – molto meglio:
– udito – molto meglio.
Per quanto riguarda il metodo di trattamento:
Abbiamo migliorato e semplificato il più possibile il Metodo di Trattamento:
– Utilizziamo nuovi microdosaggi più accurati: 10 mg, 5 mg, 2,5 mg
– Non è necessario eseguire test pre-prognostici
– Un nuovo protocollo diagnostico migliorato basato sulla presentazione clinica e sulla microsintomatologia pertinente nell’esame di routine di un neurologo
– Non sono sufficienti più di 4 analisi all’anno
– Il programma informatico elabora i risultati dell’analisi e fornisce dosi individuali personalizzate per ciascun paziente in ogni fase del trattamento
DISCUSSIONE
La gamma delle diagnosi è significativamente ampliata, includendo i disturbi post-covid:
“Disturbi motori correlati a malattie del cervello, paralisi cerebrale, encefalopatia, fibromialgia, epilessia, sindrome di Down, autismo, strabismo, coma, sindrome delle gambe senza riposo, disabilità dello sviluppo, iperprolattinemia, ipoacusia di tipo centrale, perdita della vista di tipo centrale, disordini metabolici cerebrali, tremore tra cui il morbo di Parkinson, il morbo di Alzheimer, la leucodistrofia, la malattia di Lafora, chiamata anche epilessia mioclonica progressiva di Lafora o MELF, la corea di Huntington,, la corea (o coreia, occasionalmente) è un disturbo anormale del movimento involontario, uno di un gruppo di disturbi neurologici chiamati discinesie, attenzione Disturbo da Deficit, Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD), Deficit di tirosina idrossilasi, Danno cerebrale, encefalopatia infantile progressiva, perdita della capacità di pensiero, disturbi neurologici, perdita di capacità cognitive, Covid lungo e qualsiasi loro combinazione”.
La biocorrezione è applicabile a paralisi cerebrale, encefalopatia, malattie demielinizzanti. paralisi post-traumatiche, traumi del midollo spinale, paralisi post-insulti e postinfettive, macro e microcefalia, autismo, dislessia, ecc.
Riceviamo i risultati dell’analisi neuroormonale delle urine e inviamo raccomandazioni per la microdose individuale di L Dopa sulla base del nostro metodo brevettato.
Utilizziamo alcuni principi di biocorrezione nel metodo di trattamento e diagnosi, ma il nostro Nuovo Metodo di Trattamento è il più moderno possibile e corrisponde pienamente al livello della medicina moderna e alle sue esigenze in tutti i parametri, compresi i disturbi postcovid23.
Alcune persone con coronavirus soffrono di sindrome post covid. Ad oggi non esiste un protocollo ufficiale per il trattamento della sindrome post covid. Il trattamento è sintomatico.
Disponiamo di una tecnica innovativa brevettata che ci consente di compensare in modo molto efficiente e rapido i disturbi del metabolismo dei neuroormoni che causano molti disturbi neurologici e cognitivi che si verificano in tali pazienti.
Questa tecnica si è già dimostrata valida nel trattamento del digiuno dopaminergico.
CONCLUSIONI
La profonda conoscenza della materia consente di trasferire i temi dell’eziologia e della patogenesi della malattia nell’ambito della loro sociologia.
Ci aspettiamo che questo articolo possa essere utile non solo nello studio e nell’analisi della neuropsichiatria, ma anche per attirare l’attenzione del grande pubblico che è stata troppo spesso ignorata nell’affrontare i problemi di salute pubblica.
L’importanza di questo documento l’unicità e l’efficacia del nostro nuovo metodo di trattamento nell’individualizzazione delle microdosi di farmaci sulla base dei risultati dell’analisi delle urine e della loro accurata distribuzione personale per ora del giorno.
PDF DELL’ARTICOLO ORIGINALE SU BMJ
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2 pensieri riguardo “GIULIO TARRO / UNA INNOVATIVA RICERCA SULLA RIATTIVAZIONE DEI TRASMETTITORI NEURALI ”