TOC, TOC ALLA PORTA DEI SOCIAL. “PERMESSO?”. “SI ACCOMODI”

“Buttati giù” e insulti, minacce, botte, una vera persecuzione di sei giovanissimi compenti del branco che ha istigato al suicidio Alessandro, un ragazzo del napoletano, vita irreprensibile, fidanzato, simpatico. Si è tolto la vita lanciandosi nel vuoto. È solo un ultimo delitto programmato e attuato chattando sui social da ragazzi deviati. Qualche altra tragedia: ragazzina si impicca a 13 anni, tragedia e lutto in Campania; ragazza suicida a 14 anni, messaggio choc sui social, ragazzina di 12 anni si impicca con la cintura; bambina si impicca a scuola, salvata in extremis; bambina di 5 anni si strangola. I suicidi indotti da ossessioni e plagi, affollano un tragico bilancio. Il caso di Alessandro, suicida per liberarsi dalle vessazioni di una gang di bulli, mette la società di fronte all’aut aut: gestire pienamente il controllo dei social, o zittirli.

La premessa introduce l’assurdo della campagna per il voto del 25 settembre, un tempo condotta dai partiti con una serie di comizi e il porta a porta, ora trasferita su Facebook, Twitter, e da ultimo sul micidiale Tik Tok. Non solo questo ‘social cinese’, nelle mani di ragazzi del bullismo, della violenza gratuita personale o di branco, ha in sé il micidiale pericolo di indurre a gravissimi reati, a truffe telematiche, al furto di dati sensibili.  Nel 2020, Tik Tok, ha superato 1 miliardo di utenti in tutto il mondo.  La sedicenne Charli D’Amelio ( Connecticut) è stata la prima persona al mondo a raggiungere 100 milioni di follower sulla piattaforma cinese.

Il gruppo di hacktivisti Anonymous ha denunciato la pericolosità dell’app identificandola come un vero e proprio Malwere, che agirebbe per eseguire uno spionaggio di massa. Il loro tweet: “Cancellate subito Tik Tok”. Su questo pericoloso strumento da internauti si sono tuffati uno dopo l’altro, i principali competitor della campagna di avvicinamento al 25 settembre:  sbarcati sul social cinese il Berlusca, Letta, Meloni, Letta, Calenda, Renzi, Salvini (il primo nel 2019, alcuni commenti: “In effetti Tik Tok è un posto adatto per Salvini”, “Pure qua ti devo trovare santo Dio”, “Sono lesbica scusa”, “Un’altra app da cancellare”. Il colmo è la faccia deturpata dal chirurgo estetico di “meno che Silvio c’è”. Ignora che Tik tok è quasi esclusivamente il sociale dei ragazzi, forse spera che abbiano rispetto di un vecchio nonno. Il decotto forazaitaliota non manca di esibirsi con una barzelletta, in linea con il livello di questa campagna elettorale che vede in lizza la povera Gina Lollobrigida nella lista del suo avvocato,  manifesti di Forza Italia con l’immagine del Berlusca di trent’anni fa. Dopo il 25 settembre chiunque vinca si troverà comunque ad affrontare situazioni di crisi talmente gravi e non avrà letteralmente il tempo per buffonate (i politici di cartapesta, ndr). I politici che si esibiscono su TikTok o altri social in modo abbastanza ridicolo, non sanno che in tantissimi li guardano solo per divertirsi, per sfruttare la loro involontaria comicità e sorvolano, fingono di ignorare il pericoloso potenziale negativo sul comportamento dei giovani.    


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