DI BRUNO GRAVAGNUOLO
Contro-rapporto sui diritti umani in Ucraina. Un documento agghiacciante risalente al 2021. Report ufficiale. A cura del dipartimento di stato americano. Vi si parla di vera e propria barbarie del regime di Kiev. Uccisioni immotivate. liquidazione di avversari politici. Giornalisti. Torture. Giudici estromessi. Autority corrotte e cacciate. Come la commissaria sui diritti umani di recente. E Il presidente della Corte costituzionale. Poi il giudice della procura anti mafia. Nessuna separazione dei poteri. Condizioni inumane nelle carceri, trattamenti sanitari negati. Detenuti picchiati selvaggiamente. Sparizioni di persone. Del resto qualcosa di preciso lo sapevamo già. TIpo: ben 13 partiti chiusi. Tra cui il maggior partito di opposizione al 30 per cento. Le tre Tv soppresse dal governo del telecrate populista Zelensky servitore eroico del popolo, a sua volta socio del più’ potente oligarca del paese. E sapevamo che il nazi ucraino Ss Stepan Bandera era stato proclamato eroe nazionale. Ne si festeggia la nascita il 1 gennaio. Così come sapevamo del nerbo militare Azov. Truppe e divisioni paranaziste. Che devastarono, incendiarono, e assediarono il Don Bass. Chiudendo ai Russi accesso fascia mar Nero. Reprimendo le autonomie delle zone russofone. Interdette nelle loro potestà. Con il russo proibito nei rapporti pubblici e abolito come lingua ufficiale accanto all’Ucraino. Via il bilinguismo. Via le doppie scritte, da cui il separatismo, la ribellione di Crimea. il cui parlamento dopo il golpe di Maidan 2014 aveva votato audeterminazione. 80 a 20 dei filo russi contro tartari e Ucraini in terra Russa. Con intervento Russo e referendum. Mentre in Don Bass si combatteva dopo che Kiev rifiuto’ accordi già firmati su modello Alto Adige. Sapevamo infine che uno dei negoziatori Kureev al tavolo bielorusso a marzo fu eliminato con un colpo alla nuca. Tradimento fu detto. E nessuno dei nostri bravi indignati libertari sulla stampa eccepì.
Insomma USA e Ue l’avevano ben chiaro: l’Ucraina era un paese politicamente fascistoide violento e sovranista. Lo era diventato dopo il golpe del 2014 appoggiato ufficialmente – sottosegretaria Usa in piazza!- dagli USA sotto le bandiere di Bandera e di Azov. Laddove prima li vigeva la concordia tra etnie imparentate e legate da una comune storia. Bene, ma perché gli USA fecero stilare quel rapporto? Semplice. Perché l’ultimo step dell’inclusione Kiev nella Nato era completato. Già infatti Ucraina
era membro NATO dalle potenzialità rafforzate. Dal 2019. Con operatività integrata. E ormai scritta in Costituzione Kiev. E giustamente gli USA si chiedevano in vigilia di ammissione nel 2021: chi ci prendiamo in casa? A chi affidiamo i nostri missili puntati sulla Russia? Occhio
questi sono fanatici. Siamo sicuri di quello che facciamo? Abbiam le garanzie del controllo politico? E avevano ragione gli USA di chiedersi tutto questo, come del resto a lungo la Ue per ammetterli Del resto Ue era talmente malfidata di Kiev che nel 2014 a garanzia di un trattato commerciale con prestito, chiese un tasso da strozzinaggio del FMI, che avrebbe indebitato ancor di più e liberisticamente stroncato un paese già a pezzi! Talche’ Janukovic che pure voleva quel trattato, lo rifiuto’. Sicche’ poi venne la protesta anti russa. Mentre il prestito stracciato e con il gas a buon mercato lo fornirono poi i russi. Ma Euro NATO aveva già deciso. E procedette con installazione NATO, che significava puntamento su Mosca e scudo garantito per riconquista sovrana terre russe, Con Russia inibita a intervenire in alcun modo.
Ecco questi sono i fatti più’ volte narrati e che oggi ricevono conferma innegabile da fonte ufficiale americana. Domanda. Come mai trapela solo adesso questo documento? Ipotesi. Forse lì a Washington qualcuno ci ripensa. E si chiede: vale la pena insistere su guerra senza fine? Ha un senso questa strategia? Il gioco vale la pena con questa gente strana che chiede armi che poi spariscono nel nulla, come segnala sempre quel rapporto? E in un momento come questo con la Cina nel mirino e con la Russia saldamente al suo fianco? Qualcosa si muove nel cervello dell’Impero. E in vigilia di mid term elections, nel cuore della crisi, il complesso militare industriale lancia dubbi nello stagno della politica di Biden. Insomma si apre qualche crepa finalmente nella geopolitica imperiale. L’Europa dorme. Ma questa e’ un’altra storia. Patria e pace
o morte.
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