Alle prese con l’afa africana, con la coda della pandemia in discesa, ma ancora fatale per non pochi contagiati fragili, con l’ingorgo di accuse reciproche (chi disvelerà mai la verità?), che a prescindere da ragione e torto rischiano da giorni la catastrofe nucleare dell’impianto più grande dell’Europa per la pioggia di missili che bersagliano i suoi immediati dintorni, prevale la noia per le baruffe quotidiane che agevolano il compito dei talk show televisivi, altrimenti privi di rumori molesti a favore dell’audience. Il peggio della democrazia imperfetta inviterebbe al disinteresse per i battibecchi dei partiti, ma contemporaneamente costringe chi ha a cuore il futuro dell’Italia a navigare in posizione di vedetta nel grande mare dei conflitti pre-elettorali per aver chiara consolidare la scelta di voto. Dal 26 di settembre l’esito indicherà se imboccare la corsia di sinistra o di destra messi di fronte al bivio del Paese che sarà. Nella malaugurata ipotesi di una prima volta dell’Italia consegnata al neo fascismo di ‘Io sono Giorgia’, all’estremismo violento di alleati nazi, al tronfio oscurantismo del ‘Salvini premier’, alla decotta e ondivaga ‘creatura’ del Berlusca, il suicidio politico concederebbe agibilità anticostituzionale a: autarchia del sovranismo, esodo dal sodalizio europeo, forti rigurgiti di razzismo, di omo e xeno fobia, a machismo, libertà imbavagliate, rischio di ‘appropriazione indebita’ delle risorse concesse da Bruxelles (Prr), diffusa censura di regime dell’informazione, veloce decadimento delle istituzioni di vertice, incompatibilità con partner politici ed economici del mondo democratico, pericolosa amicizia con la Russia di Putin, Orban, e satelliti filosovietici di Mosca.
È una scelta non facile, come lo è vincere la dipendenza da alcol o droghe, ma può avere la meglio la voglia di spegnere a televisione, di compensare il black out con la lettura, l’ascolto di buona musica, l’incremento delle relazioni sociali, con vacanze rigeneranti (per chi può), la frequentazione di quanto le istituzioni nazionali e locali propongono per l’estate in città, e senza privarsi del ‘passa parola’, ovunque sia possibile, per convincere anche i pigri per scettiscismo della ragione, a mettere da parte, dubbi, perplessità su valori e comportamenti del centrosinistra e votare contro la iattura della destra. L’assenteismo è sinonimo di vantaggi per i nemici della democrazia.
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