Un colossale massacro di bufale, giganteschi affari con la camorra, mega interessi di un grosso gruppo industriale del nord. Tutto, da mesi, sotto gli occhi della Regione Campania e, da giugno, sotto la vigilanza di un commissario straordinario nominato per l’emergenza brucellosi.
Giuseppe Fortunato. In apertura il governatore De Luca con Cremonini
Se ne era parlato in un servizio di ‘Report’, qualche giornale locale aveva fornito scampoli di notizie, ma oggi la vicenda diventa dirompente per la denuncia di un organismo ufficiale, ossia il Difensore civico della Regione Campania, l’avvocato Giuseppe Fortunato, già autore, quasi in solitario, di numerose battaglie in difesa di cittadini, gruppi e associazioni vessati dalla pubblica amministrazione.
E’ datato 29 luglio 2022 il ricorso al calor bianco numero 333/2022 dove vengono messi nero su bianco una serie di fatti, di avvenimenti, di connection sulle quali dovrà per forza di cose accendere i riflettori la magistratura.
Di seguito pubblichiamo integralmente il testo del ricorso ed un allegato non poco significativo titolato “Intreccio affaristico e assalto alle pubbliche finanze tramite illegale commissario straordinario e ingiusto massacro di animali”.
Contiene dei capi d’accusa molto pesanti. Leggere per credere.
Il Difensore Civico Avv. Giuseppe Fortunato
apre un procedimento per accertare come si sia costruito e ora consolidato con un commissario un sistema illegale nella Regione Campania, basato su un massacro ingiusto di bufale, intrecci affaristici, assalti vari alle pubbliche finanze, intromissioni della criminalità organizzata e in particolare:
1. perché è stata sottratta agli organi competenti la gestione della brucellosi delle bufale, inventando un commissario non previsto dall’ordinamento con compensi di Direttore Generale di Azienda Sanitaria, attribuendogli rilevanti prerogative e prescegliendolo addirittura fra i protagonisti di tale sistema, fra l’altro neppure iscritto in nessun elenco degli idonei alla nomina di Direttore Generale ed evidentemente non in possesso dei relativi requisiti;
2. come è stato possibile che si è verificato un massacro ingiusto di oltre centomila bufale che sono poi risultate documentalmente non infette, almeno al 97 per cento, nei controlli post-mortem;
3. perché, rispetto a una situazione precedentemente risolta, sono state adottate modalità via via più inadeguate (strumenti diagnostici inadatti; eliminazione di vaccinazione; eliminazione di contraddittorio) che sono state condizioni per favorire la strage di animali;
4. perché non risultano svolti i controlli specifici sanitari sulla riciclabilità di bufale dichiarate infette per metterle sul mercato delle carni in scatola;
5. perché non risulta la mappa dei controlli effettuati da cui risulterebbe l’esonero ingiusto dai controlli di allevatori inseriti nel sistema e l’accanimento verso allevatori non inseriti;
6. quali incontri sono stati tenuti e quali rapporti sono in atto, anche a titolo personale e familiare, da esponenti politici e amministrativi con il Gruppo Cremonini che ha approfittato di una strage di bufale in maniera monopolistica e come ha approfittato;
7. perché e come, in violazione di normativa, gli animali dichiarati infetti sono addirittura stati spostati fuori la provincia di Caserta (nella quale ci sono tre macelli) per essere trasferiti a Flumeri (Avellino) per poi proseguire ancora il loro cammino;
8. quali sono state le ingenti risorse dei contribuenti destinate a contributi per gli animali ammazzati e a personale impegnato nelle operazioni del delineato sistema;
9. chi ha tollerato – quasi come un’infame misura compensatrice – che, essendosi verificato un paradossale aumento di “latte” nonostante la strage delle bufale, non si stroncasse tale mercato illegale, se è vero che si è verificato un illegale e nocivo commercio di cagliata romena e bulgara aggiuntiva tramite criminalità organizzata e se sussistono attuali conflitti di interesse;
10. perché siano stati dati ristori senza informare l’OLAF delle evidenti irregolarità e che fine ha fatto concretamente il contributo di 15 milioni di euro dell’Unione Europea.
Il Difensore Civico invita ogni cittadino danneggiato e a conoscenza di elementi a dargliene comunicazione.
Nonostante l’indagine in corso della Procura della Repubblica, si è oggi potenziato con il commissario straordinario (in violazione di ogni legalità) un perverso intreccio fra politica, amministrazione, speculazione monopolistica, delinquenza organizzata.
La vicenda, per gli aspetti relativi ai ristori, ai 15 milioni di contributi dell’Unione Europea e alle frodi correlate, è stata denunciata all’OLAF.
A seguire, l’atto di apertura del procedimento (a seguito di ricorso 333/2022) dinanzi al Difensore Civico.
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