Nuove pesanti, documentate accuse del Cremlino contro gli Stati Uniti per il giallo dei biolaboratori finanziati e installati in Ucraina: 13 quelli ‘ufficiali’ fino a qualche mese fa, addirittura una cinquantina secondo le ultime stime.
E tutti implicati in ricerche più che ‘border line’, con livelli di sicurezza certo non irreprensibili, dove sono stati effettuati esperimenti e ‘trials’ utilizzando cavie (ucraine) umane.
Ai confini della realtà.
Pochi giorni fa, il capo delle truppe russe di difesa radioattiva, chimica e biologica, Igor Kirillov, ha denunciato che la rete di biolaboratori finanziati in Ucraina dal Dipartimento della Difesa degli Usa, è stata utilizzata anche per studiare i virus che possono essere trasmessi dalle zanzare, come la ‘febbre dengue’, di cui si verificarono molti focolai a Cuba negli anni ’80. Nel corso di questi episodi – secondo i documenti forniti da Kirillov – 345.000 persone sono state infettate e 158 sono morte.
Ecco le sue parole: “La storia delle epidemie deliberate a Cuba negli anni ’70 e ’80 è completamente taciuta. Allo stesso tempo, l’uso delle zanzare Aedescome arma biologica, esattamente come quelle studiate dalle autorità militari statunitensi in Ucraina, è stato registrato in una class action di residenti cubani contro il governo degli Stati Uniti”.
Ed ha aggiunto, in modo significativo: “L’unico luogo dell’isola caraibica in cui non è stata registrata la presenza dell’infezione, è la base statunitense di Guantanamo Bay, dove le truppe erano state precedentemente vaccinate”. Da horror movie…
Questa vicenda – ha sottolineato Kirillov – “presenta chiari segnali di natura intenzionale, poiché la malattia non era endemica nei Caraibi. Il momento di diffusione dell’epidemia, a fine gennaio, è stato scelto in virtù del ciclo biologico delle zanzare-vettori ed è stato ottimale per l’ulteriore sviluppo del processo epidemico”.
Se queste non sono ‘biologic wars’…
Torniamo in Ucraina. “Allo stesso modo – aggiunge Kirillov – il numero delle persone infette nelle repubbliche del Donbass è aumentato in modo significativo da quando Washington ha iniziato a finanziare i laboratori ucraini. Inoltre, il tasso di infezioni da tularemia è aumentato di quasi 10 volte nel 2015”: proprio un anno dopo l’accelerazione impressa, nel 2014, dall’inviata speciale a Kiev sul fronte dei biolaboratori, Victoria Nuland, attuale numero due del Dipartimento di Stato, la vice del ‘falco’ Tony Blinken.
Una minuziosa inchiesta del quotidiano cubano ‘Gramma’ ha documentato per filo e per segno quanto hanno perpetrato gli Usa, con le loro ‘biologic wars’, proprio sulla pelle del popolo cubano, soprattutto tramite la diffusione volontaria della ‘peste suina africana’.
Ecco alcuni passaggi salienti.
“Sebbene la nota pubblicata il 23 giugno 1971 rivelasse la comparsa di un’epidemia aggressiva di peste suina africana nella provincia dell’Avana, i primi casi di suini malati erano già comparsi nel municipio di Boyeros dalla fine di maggio. Quando gli specialisti dell’Istituto di medicina veterinariacontrollarono i focolai rilevati in situ, rimasero sorpresi nello scoprire che gli effetti della malattia dei suini erano anormali”.
Prosegue il reportage: “Il 9 gennaio 1977, un cablogramma dell’agenzia stampa UPI di Washington riportava: ‘Una fonte non identificata della CIA ha rivelato a Newsday che all’all’inizio del 1971 gli era stato consegnato un container contenente virus a Fort Gulick, base dell’esercito degli Stati Uniti nell’area del Canale di Panama, utilizzata anche dalla CIA, e che è stato portato su un peschereccio ad agenti che operavano clandestinamente a Cuba”.
Del resto, nella causa del popolo cubano contro il governo degli Usa viene, tra l’altro, denunciato con forza: “Nel maggio 1979 il consigliere del primo viceministro del ministero dello Zucchero, Orlando Argudin Lopez, agente ‘Rolando’ degli Organi di Sicurezza dello Stato, si incontrò a Parigi con un ufficiale della CIA che si faceva chiamare ‘Bernardo’ ed era colpito dal modo in cui si riferiva ai mezzi che stavano usando contro Cuba, comprese le malattie che erano state introdotte per attaccare persone e animali”.
Conclude l’inchiesta: “Per controllare e debellare questi attacchi batteriologici, Cuba ha dovuto investire numerose risorse finanziarie, materiali e umane ed il Paese ha subito un’enorme perdita della massa suina per il sostentamento della popolazione”.
Senza contare i danni provocati alla salute del popolo cubato procurati dalla sempre dai tanto ‘democratici’ e progressisti’ Stati Uniti…
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ORIGINI DEL COVID / TORNA LA PISTA DEI BIOLABORATORI AMERICANI DI FORT DETRICK
3 Luglio 2022 di Andrea Cinquegrani
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