Il buon Matteo, la buona Jodie

Wimbledon, top assoluto delle competizioni tennistiche. Matteo Berrettini, a un passo dalla conquista del prestigioso titolo esce di scena. Non lo eliminano Djokovic o Nadal, ma il coronavirus. Positivo a un doppio tampone, dice addio al torneo.  Gesto da haurea ad honoris in correttezza e ogni commento è superfluo. Giudizio opposto su un campione immenso di tennis, il serbo Djokovic, che nel recente passato, non vaccinato, ha rifiutato di farlo e ha chiesto di partecipare al torneo di Melbourne senza aver praticato la quarantena richiesta. Il numero uno del mondo ha dichiarato di essere risultato positivo al test del coronavirus mesi addietro e dunque di essere immunizzato, ma la data indicata corrisponde a quella della partecipazione a eventi tennistici di Belgrado. Bugia?  Altro è il boicottaggio sportivo. In assenza di esternazioni concordi con l’aggressione all’Ucraina, o di endorsement per Putin, impedire agli atleti russi di gareggiare a livello internazionale è un corollario degli espropri in corso agli oligarchi, utile e lecito se davvero fa il vuoto dei loro consensi neo zar del Cremlino, ma gli sportivi a dimensione mondiale, come gli artisti della danza, della musica, della letteratura, si riconoscono molto poco nei comportamenti sconsiderati di Putin. Escluderli da importanti competizioni danneggia grandi eventi agonistici del mondo occidentale. Il bavaglio all’informazione imposto dal Cremlino impedisce di valutare se il ‘no’ occidentale agli atleti russi. provoca contraccolpi negativi in Russia.

Il disagio di ogni divieto, e il suo contrario è storicamente mal sopportato dal genere umano. Il nudismo lo esemplifica alla perfezione. Per chi ama liberarsi di abiti e biancheria intima è proibito farlo in pubblico, ma l’ideologia della libertà invita donne e uomini a compiere un passo a ritroso di milioni di anni, allorché era ignorata l’ipocrisia della pudica foglia di fico per nascondere quello di cui la natura ha dotato l’umanità e non solo per procreare. Il Covid non è da meno. La clausura, il lockdown, i ‘no’ a ogni forma di assembramento sono elementi del ‘proibito’, come il non toccare bocca e naso con le mani. Il lato B della difesa dal coronavirus, ovvero il contrario delle restrizioni, è la fondamentale precauzione della mascherina da indossare (FFP2, altrimenti non protegge), il sistematico, quasi ossessivo ricorso a disinfettanti, all’acqua e sapone, per contrastare la diffusione del virus lavando spesso, energicamente le mani. Nel progetto di contrasto alla pandemia esiste un altro elemento portante: le sentenze della scienza, lo stato di emergenza ospedaliera, l’impressionante numero di contagi, di ricoveri in terapia intensiva, di vittime del Covid, hanno indotto a giusta ragione il sistema sanitario a pianificare interventi ciclici di limitazione delle libertà individuali e collettive. L’aggressione del virus, nelle varianti pronosticate dai virologi, ha imposto nuove restrizioni, ma la pressione popolare, vero fuoco nemico, alimentato dalla politica antagonista del governo, ha ‘costretto’ il comitato scientifico e il ministero della salute a concedere deroghe premature ai divieti. Di questa alternanza divieti-concessioni si è avvantaggiato il Covid (caso limite è la Cina di lockdown ermetici, totali e ritorni pericolosi alla normalità). L’estate, racconta la scienza, è nemica dei virus e spinge ad allentare le misure di contrasto. La maligna risposta del Covid è immediata: aumentano tutti i numeri della pandemia e i mesi a venire sono i più problematici, per ferie di ospedalieri e in tema di assistenza ospedaliera e blocco dell’assistenza domiciliare. All’emergenza si associano motivi di disorientamento per difetti dell’informazione: quarta dose, a chi e quando?  Meglio aspettare vaccini di nova generazione in grado di sconfiggere anche le varianti del virus?  Mascherine sì, no, dove e quando? eccetera.

Il coraggio, la generosa correttezza, la scelta altruista, con costi sportivi ed economici rilevanti di Berrettini, candidato a far suo il Wimbledon, torneo di tennis più importante del mondo, compete con i latio A e B della pandemia. Restrizioni e autoesclusioni.  S’impennano le quotazioni personali del campione italiano, già molto alte, per la qualità del tennis e dell’appeal, un mix di simpatia e solarità di uomo di successo: chissà, Mattarella, che non lesina riconoscimenti agli italiani meritevoli, potrebbe istituirne uno nuovo, il ‘premio per comportamenti leali’, primo destinatario l’italianissimo Berrettini, da dividere con la tennista inglese Jodie Burrage in gara a Wimbledon: nel pieno dell’incontro contro l’Ucraina Tsurenko si è fermata pe soccorrere un raccattapalle che si è sentito male.  Lo ha fatto bere, gli ha dato un prodotto energetico e lo ha assistito fino all’arrivo dei paramedici.

 


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