Joe Biden chiede aiuto al Dipartimento di Stato, guidato dal ‘falco’ Tony Blinken, per elaborare le linee strategiche in grado di competere con la Cina, il vero grande ‘avversario’ politico ed economico dei prossimi anni.
A sua volta, Blinken chiede una mano (e soprattutto consigli operativi) al colosso dei Fondi speculativi, ‘BlackRock’, il numero uno al mondo del settore in coabitazione con ‘Vanguard’.
Giorni fa abbiamo scritto un articolo sul ‘controllo’ quasi totale di BlackRock eVanguard sul settore alimentare a livello mondiale (potete leggere il pezzo cliccando sul link in basso).
E’ stato infatti Blinken a scegliere il presidente di ‘BlackRock Investment Institute’, Tom Donilon, a co-dirigere il ‘Foreign Affairs Policy Board’, l’organismo creato ad hoc per affiancare il Dipartimento di Stato Usa nel fornire “consigli, feedback e prospettive su sicurezza informatica e tecnologie emergenti, clima, energia, economia internazionale, salute globale e concorrenza strategica nei rapporti con la Repubblica popolare cinese”.
In soldoni, il Dipartimento – che equivale al nostro Ministero degli Esteri, con poteri anche più vasti – guidato da Blinken e da Victoria Nuland (la stratega dell’operazione biolaboratori in Ucraina) – ha ‘appaltato’ a ‘BlackRock’ tutta la strategia dei basilari rapporti con la Cina, un tassello fondamentale in tutta le geopolitica (ed economia) degli States, almeno per il prossimo decennio.
Per la serie delle ‘dorate porte girevoli’ che caratterizzano la politica e l’alta burocrazia a stelle e strisce, va subito sottolineato che Donilon non è nuovo agli alti incarichi politici, avendo lavorato proficuamente con l’esecutivo dell’ex presidente Barack Obama, in qualità di consigliere per la sicurezza nazionale (una poltrona non da poco) dal 2010 al 2013.
Ma ecco spalancarsi, per l’amministrazione Biden, un gigantesco confitto d’interessi, che oltretutto rende molto più nebulosa ed enigmatica la politica che la Casa Bianca intende portare avanti con la ‘nemica’ (ma partner d’affari) Cina.
Per un motivo di base: in quanto Fondo speculativo d’investimenti, BlackRocknegli ultimi tempi ha ‘incoraggiato’ i business lungo l’asse Usa-Cina, spingendo i suoi tanti investitori a puntare i loro dollari sui prodotti cinesi.
I suoi vertici, ad esempio, mesi fa hanno esplicitamente dichiarato che la “competizione strategica” con la Cina è dannosa per gli affari a stelle e strisce.
A questo punto sorge un interrogativo alto come un grattacielo: con quale autonomia di giudizio, con che imparzialità potrà BlackRock potrà elaborare le linee strategiche della politica economia Usa nei confronti della Cina, con la quale fa grossi affari?
Solo pochi mesi fa, a settembre 2021, BlackRock è diventata la prima società statunitense ad aprire un Fondo comune d’investimento in Cina. Può mai ora boicottarlo, con i suoi ‘consigli’ ai vertici Usa?
Osservano alcuni analisti finanziari di Wall Street: “In questi mesi BlackRockha invitato gli azionisti a investire di più in Cina, arrivando persino a suggerire di puntare su società di sorveglianza cinesi, come ‘Hikvision’ e ‘iFlytek’, che sono state inserite tre anni fa nella lista nera dal Dipartimento del Commercio Usa per collegamenti con le forze armate cinesi”.
Si tratta di due delle 28 società “implicate – come afferma il Dipartimento del Commercio americano – in violazioni e abusi dei diritti umani nella campagna cinese contro gli uiguri e altre minoranze etniche prevalentemente musulmane nella regione autonoma dello Xinjiang”.
Perfino il miliardario-filantropo George Soros, che rastrella business miliardari in mezzo mondo a bordo della sua corazzata ‘umanitaria’, la ‘Open Society Foundation’ (nel cui board siede la nostra Emma Bonino), ha condannato nel 2021 gli investimenti di BlackRock in Cina. Aveva infatti scritto sul ‘Wall Street Journal’: “L’iniziativa BlackRock mette in pericolo gli interessi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti e di altre democrazie perché il denaro investito in Cina aiuterà a sostenere il regime del presidente Xi, che è repressivo in patria e aggressivo all’estero”.
Se adesso i vertici della Casa Bianca si trovano alle prese con questa bella matassa da dipanare, la nostra Unione Europea non ha mai avuto dubbi sull’affidabilità di BlackRock. Alla quale la Commissaria Ue, Ursula Von del Leyen, non ha avuto alcun dubbio né esitazione nell’affidare una ricca super consulenza, come la ‘Voce’ ha documentato due anni fa (potete leggere l’articolo cliccando sul link in basso).
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