Continua, in modo estenuante, l’elogio di tutti i media di casa nostra per il coraggio dei militari del ‘Battaglione Azov’, i neo partigiani della resistenza ucraina.
Per meglio chiarire la reale natura di quel Battaglione nazi, può essere molto utile leggere un reportage scritto da una delle più autorevoli agenzie di stampa al mondo, la tedesca ‘Reuters’, che non può certo essere accusata di complottismo né tantomeno di putinismo.
Altro elemento importante: l’inchiesta di ‘Reuters’ risale a ben 7 anni fa, marzo 2015, un anno dopo il golpe che ha rovesciato il governo democraticamente eletto e insediato un esecutivo totalmente filo americano.
Leggiamo il reportage firmato da Marko Djurica.
“Mentre l’accordo di cessare il fuoco tra il governo ucraino e i ribelli separatisti nella parte orientale del paese sembra in gran parte reggere, una recente resa dei conti a Kiev tra un oligarca ucraino e il governo ha rivelato una delle sfide in corso nel paese: battaglioni militari privati che non lo fanno operare sempre sotto il controllo del governo centrale”.
“A marzo, membri dell’esercito privato sostenuto dal magnate Ihor Kolomoisky(il grande sponsor economico e politico di Volodymyr Zelensky, ndr) si sono presentati al quartier generale della compagnia petrolifera statale UkrTransNafta. La situazione di stallo si è verificata dopo che Kiev ha licenziato l’amministratore delegato della società, un alleato di Kolomoisky”.
“Più di 30 di questi battaglioni privati, composti prevalentemente da soldati volontari, esistono in tutta l’Ucraina. L’esercito ucraino è così debole che dopo che la Federazione russa si è impadronita della Crimea, i separatisti sponsorizzati dalla Russia sono stati in grado di conquistare vaste aeree dell’Ucraina orientale. Battaglioni privati, finanziati in parte da oligarchi ucraini, sono entrati in questo vuoto e hanno giocato un ruolo chiave nel fermare l’avanzata dei separatisti”.
“Fornendo armi ai battaglioni e in alcuni casi pagando le reclute, gli uomini più ricchi dell’Ucraina stanno difendendo il loro paese e proteggendo i loro interessi economici. Molti degli oligarchi hanno accumulato grandi ricchezze usando i loro legami politici per acquistare beni dal governo a prezzi stracciati, sottrarre profitti dalle società statali e corrompere funzionari ucraini per vincere contratti statali”.
“Quando i manifestanti di Maidan hanno rovesciato l’ex presidente Viktor Yanukovich, hanno chiesto al nuovo governo di reprimere l’abuso di potere degli oligarchi. Invece, molti sono diventati ancora più potenti: Kiev ha consegnato a Kolomoisky e al magnate Serhiy Taruta incarichi di governatore in importanti regioni orientali dell’Ucraina, ad esempio”.
Continua la minuziosa l’inchiesta pubblicata da ‘Reuters’ nel 2015: “Molti di questi gruppi paramilitari sono accusati di aver abusato dei cittadini che sono stati incaricati di proteggere. Amnesty International ha riferito che il battaglione ‘Aidar’, anch’esso parzialmente finanziato da Kolomoisky, ha commesso crimini di guerra, inclusi rapimenti illegali, detenzioni illegali, rapine, estorsioni e persino esecuzioni”.
“Secondo il rapporto di Amnesty, altri battaglioni pro-Kiev hanno fatto morire di fame i civili come forma di guerra, impedendo ai convogli di aiuti di raggiungere le aree controllate dai separatisti dell’Ucraina orientale”.
“Alcuni dei battaglioni privati ucraini hanno offuscato la reputazione internazionale del paese con le loro opinioni estremiste. Il battaglione Azov, parzialmente finanziato da Taruta e Kolomoisky, usa il simbolo nazista ‘Wolfsangel’ come logo e molti dei suoi membri sposano apertamente opinioni neo-naziste e antisemite. I membri del battaglione hanno parlato di ‘portare la guerra a Kiev’ e hanno affermato che l’Ucraina ha bisogno di ‘un dittatore forte per salire al potere e che possa versare molto sangue ma unire la nazione nel processo’”.
Son questi, allora, i nuovi partigiani anti Putin? I liberatori dell’Ucraina?
Per meglio inquadrare i rapporti tra l’oligarca e finanziatore dei battaglioni nazi, Ihor Kolomoisky, e il presidente-burattino Volodymyr Zelensky, potete rileggere l’inchiesta che trovate cliccando sul link in basso.
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HUNTER BIDEN, ZELENSKY & IL SUPER OLIGARCA / MOLTO ATTENTI A QUEI TRE
27 Marzo 2022 di Andrea Cinquegrani
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