Errori clamorosi, negli Stati Uniti, sul fronte del calcolo dei morti per Covid. Moltissimi deceduti per altre patologie continuano ad essere classificati ‘vittime covid’ e vanno quindi a gonfiare le statistiche ufficiali, che a quel punto sono totalmente inattendibili, perché ‘taroccate’ alla fonte. Le responsabilità sono da imputare ai sistemi di calcolo adottati nientemeno che dai ‘CDC’, gli autorevolissimi ‘Center for Deseases Control and Prevention’, il più importante presidio a tutela della salute pubblica negli States.
Il j’accuse non arriva da un gruppo ‘No Vax’ a stelle e strisce, né da scienziati complottisti e fuori di testa. Ma nientemeno che dal prestigioso ‘British Medical Journal’ (BMJ), non nuovo a coraggiose inchieste che hanno l’impronta del vero giornalismo scientifico investigativo.
La ‘Voce’ ne ha scritto diverse volte: a partire da un fondo di fuoco d’inizio gennaio 2021 firmato da direttore editoriale Peter Doshi, in cui poneva una serie di dubbi sui test condotti dai colossi di Big Pharma per i vaccini in fase di sperimentazione ed anche sulla (non)efficacia degli stessi vaccini; per continuare con un’inchiesta al calor bianco di fine agosto 2021, in cui veniva attaccata frontalmente la decisone presa dalla ‘Food and Drug Administration’di concedere l’autorizzazione definitiva (e non più in via emergenziale) all’uso dei vaccini ‘Pfizer’ e ‘Moderna’, senza che venisse completato l’iter di test e ‘trials’, il cui termine era previsto nientemeno che per il 31 dicembre del 2023.
Potete leggere gli articoli della Voce dedicati ai reportage del ‘British Medical Journal’ cliccando sui link in basso.
Mentre a seguire potete leggere l’inchiesta appena pubblicata sugli ‘errori nei conteggi’ sia tradotta in italiano che nella sua versione originale.
UNO STUDIO ‘FIASO’
Qualche rapida notazione su quanto sta accadendo da noi.
Un fresco studio condotto dalla ‘Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere’ (FIASO) è arrivato a conclusioni che fanno non poco pensare. Per capire di cosa si tratta, ecco alcuni passaggi di un comunicato RAI: perché – anche in questo caso – non s’abbia a pensare che le fonti siano di stampo ‘No Vax’ o comunque di matrice complottista.
Ecco il testo, non proprio perfetto in italiano, comunque è la sostanza che conta: “Il 34 per cento dei pazienti positivi ricoverati, non è malato di Covid-19. Ovvero, non è in ospedale per sindromi respiratorie o polmonari e non ha sviluppato la malattia da Covid, ma richiede assistenza sanitaria per altre patologie ed è risultato positivo al tampone pre-ricovero. I dati emergono da uno studio FIASO in sei grandi ospedali italiani su 550 pazienti, il 4 per cento del totale in Italia”.
Per ‘altre patologie’, viene specificato, s’intendono traumi, infarti, tumori, emorragie, scompensi.
Afferma il presidente di FIASO, Giovanni Migliore: “Ci aspettiamo di dover far fronte a un numero sempre più ampio – vista l’ampia circolazione e l’elevata contagiosità del virus – dei ricoveri per patologie non Covid in pazienti che, però, hanno l’infezione. Va per questo riprogrammata l’idea di assistenza creando non solo reparti Covid e no Covid, ma è necessario realizzare nuove strutture polispecialistiche in cui sia garantita l’assistenza specialistica cardiologica, neurologica, ortopedica in pazienti che possono presentare l’infezione da Sars-Cov-2”.
Da segnalare anche un articolo comparso sul sito ‘Salute H24’ e intitolato “1 su 3 ricoverato per altre malattie, scopre dopo di essere positivo e asintomatico. E’ conteggiato come malato Covid?”. Il contenuto è molto simile a quello del report RAI, pieno di dati e cifre tratti dallo studio FIASO. Ma al ‘domandone’ su come viene ‘conteggiato’ il paziente, non viene data alcuna risposta.
E nell’arco di molti mesi, durante la pandemia, abbiamo assistito a un autentico ‘caos’ sul fronte delle cause dei decessi. Sono decine e decine i casi segnalati dalle cronache locali – per fare solo un esempio – di giovani motociclisti ricoverati dopo un incidente, risultati positivi al tampone d’ingresso in ospedale e morti per via delle gravi lesioni riportate: eppure, per le statistiche di casa nostra, si tratta di morti ‘Covid’.
Possibile? Pare proprio di sì, visto cosa succede nella tanto ‘democratica’, ‘efficiente’ e ‘scientificamente avanzatissima’ America, come vedremo fra poco scorrendo il reportage del ‘BMJ’.
Ma prima di passare la parola alla prestigiosa rivista britannica vi vogliamo raccontare un’altra storia, una tragedia che ha colpito un napoletano, titolare di una piccola officina nell’area di Fuorigrotta.
“Da qualche mese mio fratello doveva essere operato alla prostata, comunque stava benissimo, aveva una salute di ferro, aveva 71 anni. E’ entrato in ospedale, lo hanno tenuto per tutti gli esami un paio di giorni, ma ha cominciato a sentirsi poco bene, faceva fatica a respirare. Ha preso il Covid. La situazione nei giorni dopo è peggiorata, si è aggravato, e poi lo hanno intubato. Ha combattuto per un paio di giorni poi non ce l’ha fatta più. Non
ci sappiamo dare pace”.
Entri in ospedale sano come un pesce (vai ad operarti per un intervento di routine) e non esci più vivo, perché becchi il Covid proprio lì, dove sei andato per ritrovare la tua piena efficienza fisica. Ai confini della realtà.
Ma è venuto il momento di leggere l’inchiesta pubblicata il 29 marzo e firmata dalla giornalista scientifica Jennifer Block.
TESTO BMJ TRADOTTO
Covid-19: il tracker statunitense ha sopravvalutato le morti tra i bambini
L’agenzia per la protezione della salute degli Stati Uniti ha ridotto il numero di decessi attribuiti al covid-19 di oltre 70.000 dopo che quelli che ha definito “errori logici di codifica” sono stati evidenziati sui social media.
Il 15 marzo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno rimosso 72.277 decessi, compresi quelli di 416 bambini, dal suo Covid-19 Data Tracker, che da aprile pubblica dati in tempo reale raccolti da più di due dozzine di dipartimenti sanitari statali 2020. 1
Il tracker è una delle due fonti utilizzate per segnalare i decessi per covid-19 negli Stati Uniti. L’altro è il sito web del National Center for Health Statistics, anch’esso gestito dal CDC ma che si basa sui certificati di morte per i suoi dati. 2
A metà marzo i dati presentati dai due siti differivano sostanzialmente. Ad esempio, il Covid-19 Data Tracker ha messo a 1700 il numero di decessi tra neonati e bambini di età compresa tra 0 e 17 anni, mentre il sito di statistiche ha dichiarato 900.
Le cifre sono state ampiamente utilizzate dai media per riferire sui decessi negli Stati Uniti. Il quotidiano britannico Guardian , ad esempio, ha pubblicato un articolo l’11 marzo dal titolo: “Un terzo di tutti i decessi di bambini negli Stati Uniti per Covid si sono verificati durante l’ondata di Omicron”. 3 Questo ha citato i dati del CDC per affermare che 550 bambini erano morti a causa del covid-19 negli Stati Uniti nel 2022, rispetto ai 1017 bambini nei 22 mesi precedenti. Il Guardian ha successivamente modificato la storia utilizzando i dati dell’American Academy of Pediatrics, che hanno fissato le morti infantili a 179 nel 2022, con 735 morti nei 20 mesi precedenti. 4
Le imprecisioni sono state rilevate da Kelley Krohnert, un ex programmatore IT di Atlanta, Georgia, il 23 febbraio. “Aiuto richiesto!!!” ha twittato. 5 “Sembra che il Data Tracker [del CDC] abbia grossi problemi quando si tratta di riportare i decessi pediatrici. Ci meritiamo dati accurati quando c’è così tanto in gioco per i nostri figli!
Krohnert e un’altra madre, Jessica Hockett, scrivevano al CDC preoccupate per il data tracker da maggio. 6 “The Tracker è sbagliato”, ha pubblicato Hockett. 7
Il CDC non ha risposto direttamente a diverse domande del BMJ , ma ha attribuito le correzioni alle proprie “rigorose misure di controllo della qualità”. L’errore di tracciamento dei dati si è verificato “perché l’algoritmo di CDC stava contando accidentalmente i decessi non correlati al covid-19”, ha affermato Jasmine Reed, specialista in affari pubblici, in un’e-mail. Questi numeri “sono in tempo reale e soggetti a modifiche”, mentre il National Center for Health Statistics “è la fonte più completa di dati sui decessi”.
Casi di screening
Bob Anderson, capo del ramo delle statistiche sulla mortalità presso il National Center for Health Statistics che ha anche prestato servizio nelle task force di risposta al covid-19, ha detto a The BMJ che si trattava essenzialmente di un caso di cattura accidentale di morti “con” piuttosto che “da” covid.
Il tracker attinge dai case report presentati ai dipartimenti sanitari locali. Qualsiasi paziente ospedaliero con un risultato covid positivo genererebbe un case report, anche un paziente con un trauma cranico, ad esempio. Se quel paziente fosse morto, la data sarebbe stata annotata e il rapporto sul caso sarebbe stato controllato per vedere se la morte fosse stata causata dal covid-19, per escludere tali casi. Ma il data tracker stava catturando qualsiasi morte registrata su questi casi come morte covid-19.
Il tracker si basa sul National Notificaable Disease Surveillance System, che “è stato costruito principalmente per affrontare malattie rare” come il morbillo, ha spiegato Anderson. “Le persone a livello statale e federale hanno fatto del loro meglio per metterlo insieme, ma il fatto è che il sistema non è stato costruito per gestire centinaia di migliaia di morti”, ha detto.
La pagina Estimated Covid-19 Burden del CDC è un’altra fonte di errori nella fascia di età 0-17. Il 1° marzo Krohnert ha indicato un errore di calcolo nella proporzione delle morti infantili stimate. 8 Era indicato come 4%, ma Krohnert ha calcolato i numeri grezzi del CDC in un thread su Twitter come meno dell’1%. Il 4 marzo il CDC ha rivisto il calcolo allo 0,07%.
Il BMJ ha interrogato più volte il CDC sulle discrepanze nelle stime dell’infezione tra gli 0 e i 17 anni, che inspiegabilmente sono diminuite di circa un milione da maggio a settembre 2021 (26 838 244 a maggio contro 25 844 005 a settembre), anche se il delta la variante era predominante.
La pagina del carico stimato mostrava anche un minor numero di malattie sintomatiche nella stessa fascia di età fino a settembre (22 030 307) rispetto a quanto calcolato in precedenza fino a maggio (22 895 857). In tutte le altre fasce d’età i numeri sono aumentati. Il contenuto della pagina, che non è stato aggiornato da novembre, proviene dal Centro nazionale per l’immunizzazione e le malattie respiratorie.
“È importante che le persone guardino a questo e mettano in evidenza gli errori. Vogliamo farlo bene”, ha affermato Anderson, aggiungendo che i dipendenti CDC di vari dipartimenti sono stati coinvolti nella risposta al covid. “Lavorano 70-80 ore settimanali. Non sorprende che possano commettere un errore”.
Questo articolo è reso disponibile gratuitamente per uso personale in conformità con i termini e le condizioni del sito Web di BMJ per la durata della pandemia di covid-19 o fino a quando non diversamente stabilito da BMJ. È possibile scaricare e stampare l’articolo per qualsiasi scopo legale e non commerciale (incluso l’estrazione di testo e dati) a condizione che vengano mantenuti tutti gli avvisi di copyright e i marchi commerciali.
TESTO ORIGINALE
Covid-19: US tracker overestimated deaths among children
The US’s health protection agency has reduced the number of deaths it is attributing to covid-19 by more than 70 000 after what it referred to as “coding logic errors” were highlighted on social media.
On 15 March the Centers for Disease Control and Prevention (CDC) removed 72 277 deaths, including those of 416 children, from its Covid-19 Data Tracker, which has been posting real time data collected from more than two dozen state health departments since April 2020.1
The tracker is one of two sources used to report deaths from covid-19 in the US. The other is the National Center for Health Statistics’ website, which is also run by the CDC but relies on death certificates for its data.2
By mid-March the figures presented by the two sites differed substantially. For example, the Covid-19 Data Tracker put the number of deaths among infants and children aged 0-17 at 1700, while the statistics site stated 900.
The figures have been widely used by media outlets to report on deaths in the US. The UK’s Guardian newspaper, for example, carried an article on 11 March with the headline, “One-third of all US child Covid deaths occurred during Omicron surge.”3 This cited CDC data to say that 550 children had died from covid-19 in the US in 2022, compared with 1017 children in the preceding 22 months. The Guardian later amended the story using figures from the American Academy of Pediatrics, which put child deaths at 179 during 2022, with 735 deaths in the preceding 20 months.4
The inaccuracies were picked up by Kelley Krohnert, a former IT programmer from Atlanta, Georgia, on 23 February. “Help needed!!!” she tweeted.5 “It appears [CDC’s] Data Tracker has major issues when it comes to pediatric death reporting. We deserve accurate data when so much is on the line for our kids!”
Krohnert and another mother, Jessica Hockett, had been writing to the CDC with concerns about the data tracker since May.6 “The Tracker is wrong,” posted Hockett.7
The CDC did not respond directly to several questions from The BMJ, but it attributed the corrections to its own “rigorous quality control measures.” The data tracker error occurred “because CDC’s algorithm was accidentally counting deaths that were not covid-19 related,” said Jasmine Reed, public affairs specialist, in an email. Those numbers “are real time and subject to change,” whereas the National Center for Health Statistics “is the most complete source of death data.”
Screening cases
Bob Anderson, chief of the mortality statistics branch at the National Center for Health Statistics who also served on covid-19 response task forces, told The BMJ that this was essentially a case of accidentally capturing deaths “with” rather than “from” covid.
The tracker draws from case reports submitted to local health departments. Any hospital patient with a positive covid result would generate a case report—even a patient with a head trauma, for example. If that patient died the date would be noted and the case report checked to see whether the death was caused by covid-19, to screen out such cases. But the data tracker was capturing any death recorded on these case reports as a covid-19 death.
The tracker is based on the National Notifiable Disease Surveillance System, which “was built mainly to deal with rare diseases” such as measles, explained Anderson. “People at the state and federal level did their best to pull it together, but the fact is the system wasn’t built to handle hundreds of thousands of deaths,” he said.
The CDC’s Estimated Covid-19 Burden page is another source of errors in the 0-17 age bracket. On 1 March, Krohnert pointed to a calculation error in the proportion of estimated child deaths.8 It was listed as 4%, but Krohnert calculated the CDC’s raw numbers in a thread on Twitter as less than 1%. On 4 March the CDC revised the calculation to 0.07%.
The BMJ has queried the CDC several times about discrepancies in estimates of infection among ages 0-17, which inexplicably decreased by around a million from May to September 2021 (26 838 244 through May v 25 844 005 through September), even as the delta variant was predominant.
The estimated burden page also showed fewer symptomatic illnesses among the same age group through September (22 030 307) than it previously calculated through May (22 895 857). In all other age groups the numbers increased. The page’s content, which has not been updated since November, is sourced by the National Center for Immunization and Respiratory Diseases.
“It’s important that people are looking at this and calling out the errors. We want to get it right,” said Anderson, adding that CDC employees from various departments had been pulled into the covid response. “They’re working 70-80 hour weeks. It’s not surprising they might commit an error.”
This article is made freely available for personal use in accordance with BMJ’s website terms and conditions for the duration of the covid-19 pandemic or until otherwise determined by BMJ. You may download and print the article for any lawful, non-commercial purpose (including text and data mining) provided that all copyright notices and trade marks are retained.
LINK
https://www.bmj.com/content/376/bmj.o831
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