JOE BIDEN / “E’ UN PERICOLO PER LA SICUREZZA NAZIONALE”, FOX NEWS CHIEDE L’IMPEACHMENT

Ma vuoi vedere che il ‘cambio di regime’ tanto invocato per la Russia dal capo della Casa Bianca Joe Biden rischia trasformarsi in un vero boomerang, in un autentico autogol?

Finirà invece, per ironia della sorte, di trovare applicazione – quel cambio di regime – proprio negli States?

Sono sempre più numerosi gli americani che si pongono questi     interrogativi. E si moltiplicano le richieste di impeachment.

Come testimonia la fresca, clamorosa richiesta di applicare l’articolo 25 della Costituzione americana lanciata dal più ascoltato anchorman a stelle e strisce, il conduttore di Fox News Tucker Carlson: ossia la rimozione di Biden dalla presidenza perchè ormai rappresenta “una minaccia per la sicurezza nazionale”.

Secondo non pochi analisti è in atto, negli States, una vera lotta tra falchi e colombe: tra chi, anche alla Casa Bianca, boicotta i negoziati perché vuole ad ogni costo la guerra, la resa dei conti contro la sempre odiata Russia e chi, invece, preme per avviare le trattative sul serio e spera in un ruolo propulsivo e propositivo degli Usa.

Da tener ben presente il ruolo, nella bollente questione, giocato dal Pentagono, dal Dipartimento di Stato e, soprattutto, dall’industria militare, storico ago della bilancia negli equilibri a stelle e strisce, da sempre il settore che più ha finanziato e più finanzia la politica Usa, circostanza che si manifesta soprattutto in occasione delle elezioni presidenziali, dove solitamente si dimostra bipartizan, ossia riempiendo con milioni di dollari sia i forzieri del partito repubblicano che di quello democratico (proprio come fa l’industria farmaceutica, Big Pharma). Anche se nell’ultimo ventennio la bilancia si è sensibilmente spostata verso il partito dei Clinton, degli Obama e ora dei Biden (è proprio il caso di dirlo, con il super-affarista internazionale Joe Biden nel motore), molto più ‘dentro’ quel Deep State che governa da anni i destini della più grande potenza del mondo.

 

LE GAFFES RIVELATRICI

Putin. Sopra, un fotogramma dal programma di Carlson

Così descrive il clima politico che si respira negli Usa, soprattutto in queste ultime ore, il giornalista e politologo italo-americano Umberto Pascali: “Quelle che vengono definite dai media di regime ‘gaffes’ commesse da Biden, in realtà sono rivelazioni dei piani segreti dell’Amministrazione: cioè tutto mira a togliere di mezzo il nemico giurato del Deep State anglo-americano, Vladimir Putin. Ma Biden, vittima ormai della propria arroganza e della propria senilità, non è in grado di ‘mantenere i segreti’ e li spiffera in pubblico. Dichiara: ‘Per l’amor di Dio, quest’uomo (Putin) non può rimanere al potere’. E gli stessi funzionari della Casa Bianca sono costretti a smentire: ‘Non intendeva dire che vogliamo un regime change a Mosca’. Alla domanda provocatoria di una giornalista (‘Cosa farà se c’è una bomba chimica in Ucraina?’) risponde: ‘Reagiremo allo stesso modo’. Così facendo spazza via il dogma ufficiale che gli Stati Uniti non useranno mai armi chimiche e – secondo alcuni – rivela un piano per una provocazione chimica in Ucraina. La Casa Bianca si affretta a smentire: ‘gli Usa non faranno mai ricorso all’arma chimica’. Biden parla ai soldati americani in Polonia e spiega loro che si devono preparare per ‘quando sarete in Ucraina’. Di nuovo, i funzionari della Casa Bianca sono costretti a gettare acqua sul fuoco a smentire: ‘Non è in programma alcun dispiegamento militare Usa in Ucraina’. Ma poco dopo, in un crescendo rossiniano, Biden torna di nuovo sulle parole pronunciate due i giorni prima e sottolinea: ‘Non rettifico niente. Penso su Putin quello che ho detto’”.

Se non ci trovassimo in una situazione che più tragica non si può, verrebbe davvero da pensare ad una perfetta sceneggiata napoletana: con i protagonisti che dicono tutto e il contrario di tutto, in un esilarante gioco di doppi e tripli ruoli.

 

ARIECCOCI CON GLI AVVELENAMENTI

A proposito di guerre chimiche, o biologiche, ci mancava solo il giallo dell’ennesimo ‘avvelenamento’ ad alzare la temperatura, già incandescente.

Dopo il caso Litvinenko del 2007, poi quello Skripal, quindi l’anno scorso la Navalny story, ecco servita la vicenda che vede coinvolto il super oligarca-negoziatore, il padrone del Chelsea stellare, Roman Abramovich, che il 4 marzo ha avvertito un malore di cui, guarda caso, si viene a sapere solo tre settimane   abbondanti dopo.

Come mai un ritardo simile nel denunciare tale gigantesco misfatto, che avrebbe avuto almeno altre due ‘vittime’, due negoziatori ucraini?

Roman Abramovich

Ha parlato di ‘false flag’ persino un giornalista che più anti-Putin non si può, Fausto Biroslavo, tutte le sere in collegamento sotto le bombe con lo studio di Barbara Palombelli su Rete 4. Anche un bambino si chiederebbe: possibile che i russi non riescano neanche più ad avvelenare come si deve un loro nemico? Veleni dei servizi putiniani che fanno davvero il solletico, visti i sintomi accusati da Abramovich: irritazione agli occhi, prurito, eritema, screpolature cutanee e via di questo passo.

Ma torniamo alle parole di Umberto Pascali sul clima negli States.

“Adesso entra in scena l’articolo 25 che prevede la rimozione del Presidente per incapacità fisica o mentale. Fin qui la procedura è chiara. Che succederebbe dopo? Ufficialmente, il vicepresidente prende il suo posto. Attualmente, però, Kamala Harris gode di una sfiducia trasversale, e cioè è indigesta non solo ai repubblicani ma anche ad una gran parte dei democratici. E allora? La persona successiva da prendere in considerazione è il presidente della Camera. Ma l’ultraottantenne Nancy Pelosi si trova più o meno nelle condizioni di salute, o meglio di non salute, di Biden, anzi i suoi problemi di senilità sono ancor più accentuati. C’è un altro scenario, paradossale ma teoricamente possibile: è circolato di recente a Washington come rimedio alla frode elettorale delle ultime presidenziali. Trump potrebbe essere eletto dal Congresso come Presidente della Camera e quindi potrebbe assumere, sulla carta, la leadership. Sembra proprio un’ipotesi estrema, di pura fantasia: ma bisogna considerare che la situazione creata di Joe Biden e dai suoi burattini è davvero insostenibile. Ha portato il mondo sul baratro della guerra mondiale e ha alienato i più importanti leader mondiali. E non facciamoci ingannare dalla sempre più becera propaganda. Al di là delle dichiarazioni di fedeltà al demenziale inquilino della Casa Bianca, i maggiori leader europei, a cominciare da Francia e Germania, hanno risposto picche alla recente richiesta dei bideniani di aumentare le sanzioni alla Russia e ancor più di applicare serie sanzioni alla Cina. La rabbiosa richiesta di Biden è sparita dalle agende politiche e dai programmi di discussione tra ‘alleati’”.

 

IL J’ACCUSE DI TUCKER CARLSON SU FOX NEWS

Passiamo ad esaminare, più in dettaglio, cosa ha sostenuto Tucker Carlson nel corso del suo ascoltatissimo programma per Fox News.

Daniel Chaitin

Leggiamo una nota del 29 marzo scritta direttamente dall’editor del celebre canale tivvù, Daniel Chaitin: “Il conduttore di Fox News Tucker Carlson ha ribaltato il commento fuori copione del presidente Joe Biden, e cioè che il presidente russo Vladimir Putin non può rimanere al potere, per argomentare a favore della sua rimozione dalla carica. La personalità più quotata delle notizie via cavo ha invocato il 25° emendamento dopo che il comandante in capo è apparso rompere con la sua stessa Casa Bianca sulla messaggistica riguardante la guerra della Russia in Ucraina. Ciò che ha davvero spaventato Carlson è stata l’incertezza che incombe sul fatto che Biden voglia effettivamente un cambio di regime a Mosca, dopo che il presidente ha detto ai giornalisti che ‘nessuno crede’ che lui stesse ‘parlando di abbattere Putin’ poco dopo aver insistito che non stava ritirando la sua dichiarazione che Putin non dovrebbe rimanere al potere”.

“Ha detto Carlson nel suo show lunedì sera: ‘Lo scherzo è finito. La posta in gioco è troppo alta. Se c’è mai stato un momento, se c’è mai stato nella storia degli Stati Uniti un momento per invocare il 25° emendamento, è ora. Come ha detto lo stesso Joe Biden, ‘Per l’amor di Dio, quest’uomo non può rimanere al potere’. Per il bene di tutti noi’”.

Continua il resoconto firmato da Daniel Chaitin: “In quella apparizione alla Casa Bianca lunedì pomeriggio, Biden ha affermato di non aver mai articolato un cambiamento di politica. Il presidente ha insistito su come Putin non dovrebbe essere al potere di giorni prima, che ha sconvolto i partner europei, ‘stava esprimendo lo sdegno morale che sento’ e che era ‘più di un’aspirazione di qualsiasi cosa’. La Casa Bianca, in servizio di ‘pulizia’, ha anche sottolineato che Biden non ha minacciato la posizione di Putin. ‘Il punto del presidente era che non si può permettere a Putin di esercitare il suo potere sui suoi vicini o sulla regione’, ha detto uno staffer della Casa Bianca. ‘Non stava discutendo il potere di Putin in Russia o il cambio di regime’. Tuttavia, indipendentemente da ciò che il presidente intendeva dire, Carlson ha avvertito che le parole di Biden rappresentano una minaccia alla sicurezza nazionale. ‘Sembra quasi che stiamo facendo i cattivi con lui citandolo, e nessuno vuole questo. Nessuno sta prendendo in giro la sua età o la sua condizione di salute deficitaria, ma solo cercando di difendere il paese’, ha detto. E Carlson non è il primo a dire che Biden dovrebbe essere rimosso facendo ricorso al 25° emendamento”.

Così conclude l’editor di ‘Fox News Channel’: “Carlson ha sostenuto che Biden è incapace di controllare le sue emozioni e ha detto che la sua condotta è più preoccupante di quella dell’ex presidente Donald Trump. Ecco le sue parole: ‘Non c’è mai stata imprudenza a questo livello alla Casa Bianca’”.

Comincia, per ‘Sleepy’ Joe Biden, il conto alla rovescia?

 

 

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