La grande questione sul fronte degli equilibri geopolitici internazionali oggi è questa: quali sono, realmente, i rapporti tra
Russia e Cina? Le vicende ucraine in che modo hanno influito? Cosa si prospetta a breve termine?
Cerchiamo di capirlo leggendo i pareri di alcuni esperti, soprattutto cinesi, intervistati da ‘Global Times’, il sito d’informazione molto vicino ai vertici di Pechino.
Ecco un fresco report.
“Gli analisti cinesi ritengono che la conversazione Xi-Putin nel mezzo della rapida escalation della crisi ucraina abbia inviato forti segnali al mondo che le relazioni e la fiducia tra Cina e Russia sono tangibili e salde, nonostante i tentativi occidentali guidati dagli Stati Uniti di seminare discordia tra loro usando la crisi, e ha anche mostrato al mondo che, in quanto grande potenza responsabile, la Cina sta attivamente spingendo per una soluzione pacifica della questione esortando le due parti a sedersi e parlare, il che è in netto contrasto con l’approccio statunitense che mira ad accendere la fiamma”.
Ancora: “Xi ha affermato che la Cina sostiene la Russia nella risoluzione del problema attraverso i negoziati con l’Ucraina”.
“Putin ha affermato che gli Stati Uniti e la NATO hanno da tempo chiuso un occhio sulle legittime preoccupazioni della Russia in materia di sicurezza e hanno ripetutamente negato le loro promesse alla Russia. Il loro continuo dispiegamento militare verso est ha sfidato la linea rossa strategica della Russia”.
“Yang Jin, ricercatore associato presso l’Istituto di studi russi, dell’Europa orientale e dell’Asia centrale presso l’Accademia cinese delle scienze sociali, ha dichiaro al Global Times che l’appello di Xi-Putin ha mostrato al mondo le sostanziali relazioni Cina-Russia e che i due paesi hanno una forte fiducia reciproca e il loro canale di comunicazione è aperto”.
“Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha affermato che la Cina continuerà a compiere i propri sforzi per promuovere una soluzione politica della questione ucraina e che l’approccio della Cina è in netto contrasto con l’approccio statunitense che mira a creare una crisi e trarre vantaggio dalla crisi”.
“Cui Heng, assistente ricercatore del Center for Russia Studies della East Normal University, ha detto al Global Times che i due paesi alla fine si siederanno al tavolo e la chiave dei colloqui sarà se l’Ucraina prenderà una posizione chiara sulla neutralità e se la NATO permetterà di non espandere la sua influenza vicino al territorio russo. Una interpretazione condivisa da non pochi analisti”.
“Gli analisti hanno affermato che i negoziati potranno coinvolgere Russia, Ucraina e Stati Uniti, poiché alla fine si tratta di una crisi tra Russia e Stati Uniti, e gli Stati Uniti che hanno creato la crisi e hanno alimentato la fiamma hanno la responsabilità di risolvere il problema”.
Continua la ricostruzione di Global Times: “Per quanto riguarda l’esito dei negoziati, gli analisti cinesi ritengono che la neutralità dell’Ucraina sia la scelta migliore per Ucraina, Russia ed Europa. Ed è possibile che il governo filo-occidentale dell’Ucraina si dimetta e venga sostituito con un governo filo-russo, indicando che Russia, Ucraina e Bielorussia formeranno un’unione storica, culturale e spirituale guidata dalla Russia, secondo Li Haidong, docente all’Institute of International Relations della China Foreign Affairs University. Che ha aggiunto: gli Stati Uniti sono i colpevoli di aver causato lo scenario, poiché non sono riusciti a trattare adeguatamente l’Europa, dalla fine della Guerra Fredda in poi”.
Passiamo ad altre news, sempre provenienti dalla Cina.
Il ministero degli Esteri cinese afferma che “gli Stati Uniti non sono qualificati per indicarci come rispettare la sovranità statale e l’integrità territoriale, dopo che Washington ha affermato che Pechino aveva l’obbligo di esortare la Russia a fare marcia indietro e ad attenuare la crisi ucraina”.
Il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Ned Price, ha infatti affermato che “la Cina dovrebbe usare la sua notevole influenza sulla Russia per spingere Putin a fare marcia indietro” ed ha anche “accusato Mosca e Pechino di lavorare insieme per creare quello che ha definito un nuovo ordine mondiale profondamente illiberale”.
Commenta Global Times: “Il portavoce del ministro degli Esteri cinese, Hua Chunying, ha aspramente criticato le osservazioni di Ned Price, dicendo che Washington non è in grado di insegnare alla Cina come rispettare la sovranità statale e l’integrità territoriale”.
“Hua ha affermato che la stessa Cina è stata vittima delle invasioni coloniali delle forze alleate delle otto potenze e delle potenze straniere, e che ha un ricordo estremamente amaro di come il paese sia stato umiliato con la sua sovranità persa e che circa 20 anni fa la sua ambasciata nella ex Jugoslavia è stata bombardata da aerei di guerra della NATO, provocando la morte di tre giornalisti cinesi e molti altri feriti”.
“ ‘A tutt’oggi la NATO ha ancora un debito di sangue con il popolo cinese. E oggi la Cina deve ancora affrontare le vere minacce degli Stati Uniti in combutta con molti dei suoi cosiddetti alleati che interferiscono intenzionalmente negli affari interni della Cina e minano la sovranità e la sicurezza della Cina su questioni relative allo Xinjiang, Hong Kong e Taiwan’, ha affermato ancora Hua, che ha concluso: ‘non siete certo voi americani che potete darci lezioni’”.
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