SOS: il pericolo viene dal cielo

Certo, c’è anche chi non ha temuto per la vita di Bergoglio e anzi non ha respinto l’ipotesi estrema di liberarsi del pontificato di papa Francesco, eroico crociato in crescendo dell’operazione severamente riformista di un impero che ha usato a man bassa la travolgente suggestione della fede per coprire filoni antitetici del credo cristiano. Il Vaticano, papa dopo papa, con qualche lodevole eccezione, ha percorso sentieri battuti dal peggio della società civile. Il potere temporale ha dominato il mondo cattolico in gran parte ignaro della sua degenerazione, perché sedotto da dogmi e proclami senza riscontro nella religione di Cristo. Alla ingiustificata credibilità dei vertici del clero hanno contribuito in ‘assoluta buona fede’ i missionari, di là dall’opera di proselitismo nel ruolo di promotori di attenzione concreta dei diseredati, molti parroci, portavoce di giusti principi e sani valori, i preti ‘operai’. Il ‘cattivo’ clero era contemporaneamente impegnato a rastrellare beni d’ogni genere, a gestirli con strategie ai limiti e oltre l’illecito. Francesco, primo e praticamente unico capo delle Chiesa cattolica, ha iniziato l’opera di ‘pulizia’, ha amputato centrali di potere improprio del clero, non ha esitato a ‘licenziare’ pezzi da novanta, a denunciare corruzione, pedofilia, illeciti dello Ior. Intollerabile per i conservatori a oltranza il progressivo metter mano di Francesco ad aperture sociali, alla revisione di codici e norme spacciate per dogmi, alla tessitura coraggiosa di relazioni paritarie con altre religioni. Inequivocabile, dura, la sua condanna di ingiustizie, dittature, violenze, prevaricazioni.

È riserbo assoluto, giustificatissimo, sulle misure adottate per proteggere la vita di Bergoglio da possibili attentati e comunque il Papa non è al riparo da ogni pericolo, ad esempio per l’esposizione a malintenzionati durante i suoi ‘bagni di folla’. Papa globetrotter come pochi, è spesso in viaggio apostolico, specialmente dove la sua presenza può aiutare a combattere ingiustizie, a favorire la pace. Di questo segno la trasferta nella Slovacchia sovranista al pari di Ungheria e Polonia: coperta inizialmente da segretazione, è diventata poi di dominio pubblico la notizia di una potenziale minaccia dal cielo, di un drone ‘fai da te’, definito ‘ostile’, neutralizzato mentre si avvicinava al luogo dove il pontefice ha celebrato la Messa. L’intercettazione si deve ai servizi di sicurezza israeliani, specializzati per questo tipo di operazioni. Allarme avevano destato episodi analoghi: il possibile tentativo di assassinare il primo ministro iracheno Mustafa al-Kadhimi, o il presidente venezuelano Nicolas Manduro, l’americano Joe Mazel, uno dei capi dell’Fbi. Qualche anno fa l’aeroporto di Londra fu costretto a interrompere per molte ore tutte le operazioni di volo per la presenza nel suo cielo di un drone di provenienza rimasta sconosciuta.

Insomma è un bel problema. Chiunque può liberamente acquistare un drone e indirizzarlo dove gli pare, prima che i sistemi di sicurezza, da perfezionare, possano intercettarli. Il lato ‘B’ del caso droni è però suggestivo. I suoi voli su e dentro città, paesi, montagne fiumi, laghi, hanno rivoluzionato le riprese video e offrono immagini di rara bellezza.


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