Come mai nessuno ha mai messo al bando e sciolto una vera e propria associazione a delinquere come Forza Nuova?
Perché nessuno ha mai inquisito, processato e sbattuto in galera teppisti organizzati come quelli guidati dal nazi Roberto Fiore?
E come mai il loro capo, il Fiore nero, è libero di circolare tra Italia e Inghilterra combinandone da un trentennio e passa di tutti i colori?
Le domande sorgono spontanee all’indomani del sacco di Roma, che ha plasticamente rappresentato quanto una protesta sacrosanta di tante migliaia di cittadini possa essere massacrata da un manipolo di mazzieri, infiltrati al punto giusto, come è tante, troppe volte accaduto in occasione di civili manifestazioni ‘appestate’ ad hoc, in modo quasi scientifico.
Del resto, uno che di Servizi se ne intendeva, l’ex ministro degli Interni e poi Capo dello Stato, Francesco Cossiga, soleva rammentare che la miglior ricetta per delegittimare movimenti e gruppi era quella di ‘infiltrarli’ al punto giusto.
E pensare che di Roberto Fiore la magistratura, gli inquirenti, gli investigatori, gli 007 sanno praticamente tutto. A cominciare dalla condanna a sette anni per tentata strage, la tranquilla fuga in Inghilterra, l’esilio dorato a Londra, la protezione dei servizi di sua maestà britannica, gli affari immobiliari coltivati nella capitale inglese, i viaggi in Libano per visitare i campi di addestramento falangisti.
E proprio per quest’ultimo dettaglio (i viaggi in Libano) venne condannata in primo grado la Voce, rea di aver pubblicato un’inchiesta, quasi vent’anni fa, nella quale ricostruivamo i business dei nazifascisti guidati da Roberto Fiore.
Nella querela, infatti, Fiore smentì quei viaggi. Di cui scriveva all’epoca perfino ‘The Guardian’, il quotidiano certo non di ispirazione bolscevica.
In secondo grado la Voce vinse su tutto il campo. E trovarono quindi conferma i fatti raccontati e documentati da noi e che avevano tanto irritato il candido Fiore.
Il quale, passati i sette anni, è tranquillamente rientrato in Italia, accolto dagli amici parlamentari come un eroe a Fiumicino. E lui stesso, poi, nel 2008 è entrato trionfalmente al Parlamento europeo, avendo ricevuto uno scranno Ue come gentile dono dall’amica di sempre, Alessandra Mussolini (dimessasi dopo l’elezione in quello italiano). La quale, tanto per spalleggiare meglio il caro nazi, decise anche lei di querelare la Voce. La solita strategia per intimidire chi ‘osa’ alzare certi altarini, toccare gli intoccabili.
E allora, torniamo a bomba, è proprio il caso di dire: come mai dal Viminale non è mai partita una seria iniziativa per sciogliere Forza Nuova?
Cosa si aspetta ancora?
E come mai le azioni delinquenziali promosse dal Fiore nero restano sempre impunite? Cosa si aspetta?
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