Il ‘World Economic Forum’ lancia la ‘Global Coalition for Digital Safety’, una Coalizione globale finalizzata a migliorare la sicurezza dei nuovi spazi digitali.
E’ l’ultima trovata dei cervelloni di Davos, già impegnati nel ‘Great Reset’ che dovrà dettare l’agenda post pandemica a tutti gli abitanti della Terra. Ed uno degli strumenti operativi per portare avanti il grande riassetto del pianeta sarà proprio la neo Coalition.
La quale nasce con tre obiettivi da centrare.
In primo luogo si tratta di neutralizzare la ‘Health Disinformation’, la ‘Disinformazione sanitaria’: per la serie, vanno delegittimati, censurati e imbavagliati, con ogni mezzo possibile, tutti coloro i quali osano pensarla in modo diverso, non omologato, sul fronte della pandemia, si azzardano a mettere in dubbio i vaccini, i lockdown e tutto quanto è stato previsto dai governi per rendere la popolazione sempre più prona ed obbediente ai diktat.
All’indice – è questo il secondo obiettivo – anche ogni ‘Contenuto Estremista e Terroristico Violento’: per la serie, tutto quello che va controcorrente, non segue le regole e il Pensiero Dominante, mette a rischio il programma del Great Reset. Niente, piazza pulita, anche stavolta con ogni mezzo possibile.
Come corollario un terzo obiettivo, giusto per gettare fumo negli occhi e far intendere che lorsignori sono tutti ‘buoni e giusti’. Va quindi evitato lo ‘sfruttamento sessuale dei bambini’. Ma c’era mai bisogno di dirlo?
La fresca Coalizione vede in campo la presenza di numerosi Stati, tra i quali ad esempio Australia, Regno Unito, Indonesia, Ucraina, Bangladesh Singapore (i più solleciti ad aderire fin da subito) e, soprattutto, intende “favorire la cooperazione pubblico-privato per affrontare i contenuti dannosi online”. Infatti, come sottolineano i suoi animatori, “servirà a scambiare le migliori pratiche per il nuovo regolamento sulla sicurezza online, a intraprendere azioni coordinate per ridurre il rischio di danni online e a promuovere la collaborazione su programmi per migliorare l’alfabetizzazione mediatica digitale”.
Sostiene Cathy Li, Head of Media, Industrie dello spettacolo e dello sport al Forum: “Il Forum riconosce che questo problema sta crescendo in dimensioni e complessità. Questa Coalizione serve a riunire i leader del settore pubblico e privato per cooperare a livello globale su soluzioni che alla fine ridurranno il consumo e la distribuzione di materiale che sta causando grossi danni, in particolare ai membri vulnerabili della nostra popolazione”.
E aggiunge: “Tutti i processi del mondo moderno sono connessi a Internet e alle tecnologie dell’informazione. Ma allo stesso tempo, quando parliamo di processi ad alta tecnologia, di ‘digitalizzazione’, conosciamo sempre l’obiettivo principale: creare un ambiente online sicuro per i nostri cittadini. Pertanto, l’iniziativa globale per creare una cooperazione mirata tra stati, organizzazioni e imprese è estremamente rilevante”.
Ecco il parere di Chris Priebe, presidente esecutivo di ‘Two Hat Security’: “La tecnologia offre strumenti per imparare, giocare, connettersi e contribuire a risolvere alcune grandi sfide del mondo. Ma i danni alla sicurezza digitale rimangono una minaccia per queste possibilità. Poiché il World Economic Forum è in una posizione unica per accelerare la collaborazione pubblico-privato necessaria per far progredire la sicurezza digitale a livello globale, Microsoft è desiderosa di partecipare ad aiutare a costruire soluzioni per l’intera società”.
Eccoci allora a Courtney Gregoire, Chief Digital Safety Officer proprio di Microsoft: “Un framework proposto nel nuovo rapporto, Advanced Digital Safety, servirà a proteggere meglio gli utenti online. E’ incentrato sugli standard del settore, che stabiliscono una linea base di sicurezza, insieme al regolamento per governare l’applicazione. I membri della Coalizione si impegnano a tracciare un percorso che risolverà le tensioni chiave in materia di privacy, sicurezza, espressione, incentivi commerciali e responsabilità aziendale rispetto a quella pubblica per ridurre al minimo i rischi di danni riscontrati online”.
La Voce ha più volte dettagliato le iniziative del World Economic Forum e l’ideologia che lo anima, molto simile a quella che anima la ‘Bill & Melinda Gates Foundation’.
Un Forum al cui vertice da diversi anni siede Klaus Schwab che – val la penna si rammentarlo – da giovane si è fatto le ossa come ufficiale della Gestapo.
Non proprio una novità tra i ‘Gruppi’ di peso a livello internazionale: come ad esempio i Bilderberg, fondati nel 1954 dal principe Bernhard van Lippe, anni prima (dal 1933) membro del partito nazista (NSDAP), tessera numero 2583009. Un’ottima palestra…
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