Che fine ha fatto l’ex viceministro cinese della Difesa, Dong Jingwei, già potentissimo numero uno dei servizi segreti di Pechino? Sparito nel nulla, tramontato d’un lampo dalla scena politica o, piuttosto, passato armi e bagagli al nemico americano?
La spy story è sempre più fitta, soprattutto dopo il rincorrersi di voci che narrano di una rocambolesca fuga via Hong Kong, in compagnia della figlia Yang, ex moglie di Jiang Fan, già al vertice di TMall, la mega piattaforma di e-commerce di Alibaba.
Secondo il sito specializzato, ‘Spy Talk’, la fuga sarebbe stata studiata, of course, nei minimi dettagli e lo spunto sarebbe stato fornito da una visita del padre all’università americana dove studia la figlia. Atterrato a Los Angeles, Dong Jingwei avrebbe subito preso contatti con i funzionari della DIA, dichiarando la propria piena disponibilità a collaborare e, soprattutto, a fornire carte & documenti bollenti.
Stando alle ricostruzioni di Spy Talk ed in particolare a quanto riferito da un ex funzionario del Pentagono e della CIA, Nicholas Eftimiades (autore di ‘Chinese Espionage: Operations and Tactics’), l’ex numero due della Difesa di Pechino avrebbe fornito dati e informazioni su tutta una serie di temi. Eccoli in rapida carrellata.
Notizie sui primi studi patogeni circa il virus Sars-Cov-2; modelli di diffusione e scenari di previsione dei danni da covid-19 negli Stati Uniti e nel mondo, elaborati dai servizi cinesi; registri finanziari che dettagliano organismi e governi che hanno finanziato la famigerata ricerca su Sars- Cov-2 nel laboratorio di Wuhan e altre ricerche sul fronte delle ‘biologic wars’; migliaia di nomi di cittadini americani che forniscono informazioni alla Cina; le identità delle spie cinesi che lavorano negli Usa e/o che frequentano le università statunitensi; una sorta di libro mastro in cui sono contenuti i nomi di uomini d’affari e funzionari americani al soldo del governo cinese; un altro libro mastro sugli incontri di funzionari Usa con spie cinesi e russe; le prove dell’accesso cinese ad un sistema super segreto della CIA che ha prodotto l’identificazione di molti agenti cinesi che lavoravano sotto copertura per la stessa CIA.
Insomma, di tutto e di più nel super archivio che Jingwei avrebbe consegnato agli americani.
Ma non è (o non sarebbe) finita qui. Spy Talk fa riferimento anche ad alcuni ‘Terabyte’ di dati superclassificati che l’ex numero due della Difesa cinese avrebbe ‘donato’ al nemico Usa.
E ancora: una copia dell’hard disk del computer di Hunter Biden del quale si è non poco parlato nei bollenti mesi delle presidenziali americane: materiale sia d’affari, per i rapporti che il rampollo di casa Biden ha avuto in Cina e in Ucraina; sia pornografico, facilmente utilizzabile, quindi, per ogni sorta di ricatto.
Secondo il sito ‘Red State’, l’identità di Dong sarebbe stata confermata e “le fonti affermano che il livello di fiducia nelle informazioni del disertore ha portato ad un’improvvisa crisi di fiducia nel dottor Anthony Fauci. Inoltre, il personale dell’Istituto di ricerca medica delle malattie infettive dell’esercito americano (USAMRIID) ha confermato molti dei dettagli e delle informazioni fornite dal disertore; dettagli troppo ‘tecnici’ per essere inventati o fabbricati”, commenta Red State.
E ancora. L’ex capo dei servizi cinesi avrebbe addirittura sostenuto che un terzo degli studenti con gli occhi a mandorla presenti nelle università statunitensi sono, in realtà, inviati ‘speciali’ dell’esercito e dei servizi di Pechino. Una vera bomba, se mai potesse trovare una conferma. Ed una parziale conferma è arrivata, a stretto giro, tramite il sito ‘Washington Free Beacon’: più che di vere e proprie spie, si tratterebbe di informatori/analisti in stretto contatto con i servizi cinesi e tenuti a fornire informazioni. D’altro canto, tutte le società cinesi, con sedi anche all’estero, sono obbligate per legge a collaborare, se richiesto, con i servizi cinesi e di recente Pechino ha varato una legge che estende questo obbligo a tutti i cittadini.
Nella foto, una delle rare immagini di Dong Jingwei
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