Sì, no, forse, chissà…

‘Torto o ragione’: sarebbe una pacchia per Barbara Palombelli se il suo finto processo quotidiano tra scalmanati duellanti, rigorosamente isterici, ospitasse il duello parascientifico tra il presidente della Campania e gli scienziati chiamati a difendere la vaccinazione mista, di due antiCovid diversi. Volerebbero insulti, chissà minacce. La sentenza televisiva del ‘caso’ potrebbe essere un’insolita ics, a certificare l’imbarazzo del giudice per dover dare la ragione all’uno o agli altri, per nulla convinto.   De Luca persiste nel ‘no’ a seconde dosi con vaccini ‘altri’ rispetto alla prima e la scienza si coalizza contro. Alla testa del plotone d’assalto c’è ovvio, il ministro Speranza: “Non è un dibattito politico, quello che dicono gli scienziati vale per tutti”.  Gli scienziati: Guido Rasi, farmacologo, ex direttore dell’Ema, consulente del generale Figliulo: “La cosiddetta vaccinazione eterologa è probabilmente (probabilmente? ndr) vantaggiosa. È verosimile (verosimile? ndr) che il sistema immunitario risponda meglio a stimoli più ampi, diversificati”. Rasi consiglia poi di somministrare il Johnson&Johnson solo agli over 60, perché “sembra (sembra? ndr) che sia il vettore virale a scatenare le trombosi”. Palù, presidente dell’AIFA sull’efficacia di due diversi vaccini: “Ormai gli studi sono inconfutabili, gli esperimenti sul campo stanno dimostrando la maggiore efficacia della vaccinazione eterologa, perché si attiva sia l’immunità innata intrinseca, che quella adattativa (? ndr)”. Rodolfo Punzi, direttore di Infettivologia del Cotugno: “Capisco la prudenza, ma una vaccinazione eterologa non presenta alcun rischio”. Di contro, replicano gli esperti della Regione Campania che “Sul mix di vaccini diversi la letteratura scientifica non appare aver assunto ancora una posizione univoca”. Ben più grave dei litigi è certamente l’irresponsabile anarchia delle piazze italiane gremite di ragazzi, quasi tutti senza la protezione delle mascherine. Nessun controllo serio nelle spiagge, nei bar. Dilaga il rischio della movida selvaggia.

Il Campidoglio ai neofascisti? Iattura, sciagurata ipotesi e per mille ragioni. Una in più, eclatante, è il rischio di vedere nell’esecutivo del Comune di Roma un futuro assessore alla cultura di nome Sgarbi, personaggio in antica, permanente, insopportabile evidenza televisiva, soggetto preferito del gossip per volgarità di linguaggio, espressione del peggio quanto ad arretratezza sociale e politica. Ora il sanguigno protagonista di ‘orrende cose’, intercettato e pedinato a lungo, rischia di essere processato e l’accusa, di associazione per delinquere sotterrerebbe la reputazione di critico d’arte. È accusato di aver autenticato 32 quadri del pittore marchigiano De Dominicis, sapendo che erano palesemente falsi, alcuni addirittura con ancora la pittura fresca, quadri venduti ai collezionisti per dieci milioni di euro. Sgarbi è inoltre accusato di essere in combutta con un’associazione per delinquere, di aver autenticato finti quadri anche di De Chirico, Carrà, Fontana. Il valore delle false opere sequestrate è di 30 milioni. Il compenso di Sgarbi: 170mila euro. Chissà cosa ne pensa Maurizio Costanzo, che lanciò Sgarbi sulla ribalta della notorietà ospitando, senza immaginarne il futuro, i suoi sfoghi verbali e i primi sintomi di una spregiudicatezza molto redditizia, quanto deplorevole.


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