OMS / COME MAI NESSUNO VUOL PARLARE DEI SUOI “SPONSOR” ECCELLENTI?

Ma davvero l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha degli sponsor? E addirittura la finanziano i privati?

Barbara Palombelli

In perfetta versione Vispa Teresa Barbara Palombelli alle prese con la pandemia e con il ruolo giocato dall’OMS. Un ruolo strategico ma che di tutta evidenza i cittadini non devono conoscere, e i media di regime non cercano neanche un po’ di illustrare.

 

 

 

 

 

OMS, L’OGGETTO MISTERIOSO

La ‘pistola fumante’ va in onda nel corso di ‘Stasera Italia’: tra gli ospiti Maria Rita Gismondo, uno dei rari virologi doc (come Giulio Tarro), mentre pullulano (ma sempre sotto l’etichetta di virologi) immunologi, epidemiologi, rianimatori, allergologi (come Roberto Burioni), zanzarologi (come Andrea Crisanti) e via saltimbancando da una tivvù all’altra.

Maria Rita Gismondo

Ad un certo punto Gismondo osserva che arriveranno altre pandemie in futuro, ben più gravi di questa, e dovremo farci trovare pronti per affrontarle. Non come stavolta, quando si sono persi mesi preziosi, almeno quattro, per essere informati di quanto stava succedendo. Si sarebbero potute risparmiare tantissime vite umane, in Italia come nel resto del mondo. Le responsabilità della Cina stanno man mano emergendo, e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fatto ben poco per chiarire ed intervenire. Deve tornare a fare il suo lavoro, l’OMS, e farsi condizionare meno dagli sponsor.

Questo il senso delle parole pronunciate dalla Gismondo.

A questo punto cade dal pero Palombelli e chiede: “ma ci sono degli sponsor nell’Organizzazione Mondiale della Sanità”.

“Certo – risponde Gismondo – ci sono le nazioni, per finanziarla, ma anche i privati”.

Seconda caduta dal pero per Palombelli: “I privati? E chi sono?”.

Spiega Gismondo: “C’è Bill Gates, ad esempio”.

Sembra una barzelletta, un siparietto. Ma è la drammatica realtà.

Una realtà fatta di totale ignoranza, soprattutto su temi così caldi come può essere la pandemia. E il ruolo giocato, in tale contesto, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Per questo motivo riteniamo opportuno riproporre due inchieste pubblicate oltre un anno fa (aprile 2020) dalla Voce proprio sull’OMS, in cui dettagliavamo non solo il ruolo, che è venuto man mano modificandosi dalla sua fondazione; ma soprattutto chi sono i burattinai, chi manovra i fili, chi comanda in un’Organizzazione che si occupa non di noccioline, ma della Salute di tutta l’umanità.

Andrea Crisanti

Se una volta, infatti, a finanziare l’OMS erano solo i paesi, le nazioni, che stanziavano un budget ad hoc, man mano sono entrati i ‘privati’, gli ‘sponsor’: da Bill Gates, che è attualmente il numero due nella lista dei finanziatori, alle spalle degli Stati Uniti e prima (incredibile ma vero) della Gran Bretagna, fino alle star di Big Pharma, proprio quelle aziende che oggi producono i miracolosi vaccini e stanno rastrellando miliardi di dollari ed euro con la pala, oltre un’ottantina solo nei primi mesi di produzione.

Un dato serve a chiarire tutto: se fino a una quindicina d’anni fa le nazioni finanziavano all’80 per cento l’OMS con un contributo privato pari al restante 20 per cento, oggi quel rapporto si è totalmente capovolto. E cioè: i contributi pubblici, cioè derivanti dalle nazioni, rappresentano solo il 20 per cento, mentre l’80 è fornito dai tanto generosi ‘sponsor’, dai tanto disinteressati ‘privati’.

Un vero assurdo, un totale follia, un conflitto d’interessi di colossali dimensioni. Ma nessuno se ne frega, nessuno protesta, nessuno alza un dito. Perché il potere del denaro compra tutto, corrompe, fa terra bruciata. Il ‘virus letale’, in questo caso, è rappresentato dai fiumi di denari che arrivano via Big Pharma.

Val la pena di rammentare un’altra circostanza che la dice lunga su tale Potere: se fino a una quindicina d’anni fa – siamo sempre lì – i principali finanziatori delle campagne presidenziali negli Stati Uniti erano l’industria petrolifera e quella delle armi, adesso quel primato è passato nelle mani dell’industria farmaceutica, che divide i suoi ‘aiuti’ praticamente fifty fifty, in modo bipartizan fra democratici e repubblicani (negli ultimi anni con una leggera preferenza per i primi).

Possibile che queste cose non vengano raccontate dai media? Come mai ai cittadini deve essere negato il bene dell’informazione? Come mai perfino una giornalista di prestigio come Barbara Palombelli ignora la struttura stessa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità?

Potete rileggere le due inchieste della Voce – lo ripetiamo – sull’OMS cliccando sul link in basso.

 

LA CLAMOROSA MARCIA INDIETRO DI SUPER FAUCI

Ma eccoci alle ultime.

E partiamo da una colossale faccia di bronzo.

Quella del Superman tra i virologi, l’indiscusso numero uno a livello mondiale, Anthony Fauci, che giorni fa per la seconda volta è stato intervistato da Fabio Fazio.

Ed al quale il prode Fazio non ha certo osato chiedere quale sia stato il suo ruolo nel “giallo di Wuhan”, ossia nell’erogazione di generosi finanziamenti partiti dal NIAD (che Fauci da un ventennio dirige) e recapitati al laboratorio al centro di tutti i misteri.

Fauci e Burioni da Fazio a Che Tempo Che Fa

Né ha osato domandare, Fazio, quale sia oggi il parere di Fauci sull’origine del coronavirus: è nato o no in laboratorio?

E guarda caso proprio in questi giorni il Batman delle Provette che ha ‘servito’ ben sei capi della Casa Bianca (da Guinness dei primati), ha fatto una clamorosa, inspiegabile marcia indietro. Una letterale inversione a U rispetto a quanto ha sempre sostenuto: oggi, infatti, smentendosi clamorosamente, Fauci afferma che “il virus potrebbe anche essere nato artificialmente, in laboratorio”, e per far luce sollecita nuove indagini.

Indagini che, guarda caso, la cara OMS ha già effettuato a gennaio 2020, senza cavare un ragno dal buco. E solo oggi, a livello internazionale, vengono sollevati forti dubbi e perplessità circa la reale efficacia di quella ‘missione’ OMS nei laboratori di Wuhan. E soprattutto circa la reale volontà (politica) dell’OMS di scoprire cosa è effettivamente successo. Dobbiamo saperlo – dicono oggi quasi in coro gli scienziati – per evitare di essere colti di sorpresa dalla prossima pandemia.

E per stavolta, come la mettiamo? Tutto in gloria? Nessun responsabile, nessun colpevole?

Perfino Vispa Teresa Palombelli nel corso della trasmissione s’è chiesta: ma davanti ai dubbi di oggi, non c’è nessun colpevole? C’è chi parla di Norimberga e di Corte internazionale dell’Aja. E allora?

Ma c’è posto anche per gli italiani in un ‘futuribile’ processo all’Aja. A cominciare da quel Ranieri Guerra, vicepresidente vicario dell’OMS le cui responsabilità sono al vaglio della procura di Bergamo e sono state illustrate con non pochi particolari da ‘Report’ e da ‘Non è l’Arena’.

Una procura chiamata a far luce su errori, orrori & omissioni commessi a mani basse nella scellerata gestione della pandemia.

 

IL RAPPORTO DEI ‘SOMARELLI’

E’ fresco fresco (del 24 maggio) l’interrogatorio effettuato dai pm bergamaschi nei confronti del capo di gabinetto al ministero della Salute, Goffredo Zaccardi, il cui nome fa capolino in una chat che risale al 18 maggio 2020 (e oggi nel ponderoso fascicolo d’indagine), proprio nelle ore in cui si discute della pubblicazione del famigerato Rapportosul sito dell’OMS, rimasto online per una ventina di ore e poi sparito nel nulla.

Ranieri Guerra

In quella conversazione, Ranieri Guerra scrive al direttore dell’Istituto Superiore della Sanità, Silvio Brusaferro, per informarlo che alle 19 avrebbe “visto Zaccardi”.

“Vuoi che inizi a parlargli dell’ipotesi di revisione del rapporto dei ‘somarelli’ di Venezia?”, chiede Guerra con riferimento a Francesco Zambon e agli altri ricercatori che scrissero il bollente dossier.

Brusaferro è d’accordo. Poche ore dopo, alle 20 e 35, Ranieri Guerra comunica: “Cdg (il capo di gabinetto, vale a dire Zaccardi, ndr) dice di vedere se riusciamo a farlo cadere nel nulla. Se entro lunedì nessuno ne parla vuole farlo morire. Altrimenti lo riprendiamo insieme. Sic”.

E molte, troppe persone sono morte nella tragica pandemia, mentre lorsignori depistavano e insabbiavano!

La procura di Bergamo ha subito provveduto a secretare il verbale d’interrogatorio contenente le dichiarazioni rese da Zaccagni. “Non posso che trincerarmi dietro il massimo riserbo”, taglia corto il procuratore Antonio Chiappani.

Staremo a vedere i prossimi sviluppi.

 

 

 

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