L’Africa rifiuta il vaccino

Le autorità del Malawi hanno comunicato questa settimana che butteranno via 16.000 dosi di vaccino scadute.

Le autorità del Malawi hanno comunicato questa settimana che butteranno via 16.000 dosi di vaccino scadute

 

Queste facevano parte di un totale di 512.000 dosi di vaccino AstraZeneca che il Paese africano aveva ricevuto dall’India, dall’Unione africana e da COVAX («COVID-19 Vaccines Global Acces») l’iniziativa globale per procurare e distribuire vaccini guidata dal GAVIe CEPI: tutti e tre gli enti sono pesantemente  finanziati da Bill Gates.

 

I funzionari sanitari del Malawi non hanno specificato perché i vaccini fossero scaduti, ma hanno detto che le dosi sono andate annullate martedì «a causa delle diverse date di scadenza delle partite di vaccini ricevute».

 

«Esperti sanitari e attivisti hanno avvertito che l’esitazione del vaccino, insieme alle voci che venivano somministrate iniezioni scadute, potrebbero aver contribuito alla lenta distribuzione delle dosi di vaccino e alla loro eventuale scadenza»

«Esperti sanitari e attivisti hanno avvertito che l’esitazione del vaccino, insieme alle voci che venivano somministrate iniezioni scadute, potrebbero aver contribuito alla lenta distribuzione delle dosi di vaccino e alla loro eventuale scadenza» scrive il New York Times.

 

Il quotidiano americano si lascia andare ad una terribile condiscendenza nei confronti degli africani, cui aggiunge qualche inesattezza molto pericolosa:

 

«In molti paesi africani, le campagne di vaccinazione sono state ostacolate da fattori come lo scetticismo scientifico, sforzi limitati o nulli per educare il pubblico, sistemi di distribuzione inefficienti e preoccupazioni per i casi estremamente rari ma gravi di coaguli di sangue indagati tra un piccolo numero di persone che hanno ricevuto i vaccini AstraZeneca e Johnson & Johnson».

 

L’Africa, insomma, non sembra ubbidire ai diktat del potere ultravaccinista mondiale e ai programmi costruiti dalla cabala della cooperazione internazionale e ONG varie per entrare nella vita (nelle cellule) della popolazione del continente nero

Il NYT ritiene che non bisogni in alcun modo mettere in discussione i due prodotti di Big Pharma, perché «questi due vaccini, che richiedono una refrigerazione meno rigorosa, sono fondamentali per gli sforzi per immunizzare le popolazioni nei Paesi più poveri».

 

Pazienza se la Danimarca e ora forse la stessa UE bloccheranno le inoculazioni di AstraZeneca e J&J, vanno mandati avanti i progetti, predicati e strafinanziati da Gates negli ultimi lustri, di vaccinazione universale del Terzo Mondo. Il lettore può qui notare quale spocchia razzista, e quale piano, nascondano questa falsa carità.

 

Anche in Kenya, dove le prime dosi sono arrivate a marzo, pure si è verificato il preoccupante fenomeno della «esitazione da vaccino». Nella Repubblica Democratica del Congo le iniezioni sono state procrastinate al 19 aprile, perché il governo ha stabilito che una task force (?) deve determinare se  AstraZeneca sia o no nocivo per la popolazione. Il Sud Sudan – un nuovo Stato fortemente voluto da Washington – questo mese ha fatto scadere 59.000 dosi.

 

L’Unione Africana, un’organizzazione internazionale di libero scambio comprendente tutti gli Stati africani, ha interrotto i piani per procurarsi il vaccino AstraZeneca – una decisione che un funzionario ha detto è stata presa per evitare di duplicare gli sforzi di COVAX, che fornirà ancora AstraZeneca alle nazioni africane. L’Unione Africana ha detto che vuole focalizzarsi sulla vaccinazione con Johnson&Johnson, ma come noto essa è stata messa in pausa negli USA causa rischi di salute dei vaccinati.

 

La Bill & Melinda Gates Foundation ha donato a COVAX ben 156 milioni di euro, settimo ente donatore dopo USA, Germania, Regno Unito, UE, Giappone, Canada – come avviene per l’OMS e in miriadi di altre situazioni, Gates compete con gli Stati sovrani

L’Africa, insomma, non sembra ubbidire ai diktat del potere ultravaccinista mondiale e ai programmi costruiti dalla cabala della cooperazione internazionale e ONG varie per entrare nella vita (nelle cellule) della popolazione del continente nero – programmi generosi come COVAX, di cui davvero gli africani a quanto pare non ne sentivano il bisogno.

 

La Bill & Melinda Gates Foundation ha donato a COVAX ben 156 milioni di euro, settimo ente donatore dopo USA, Germania, Regno Unito, UE, Giappone, Canada – come avviene per l’OMS e in miriadi di altre situazioni, Gates compete con gli Stati sovrani.

 

 

FONTE

RENOVATIO21


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