STATI UNITI / I SEGRETI DI SANGUE DELLE “FORZE SPECIALI”

Pochi lo sanno, ma gli Stati Uniti non hanno solo il pallino di guerre d’aggressione, conflitti e massacri in mezzo mondo. Ma anche quello di agire in perfetta segretezza, in modo ‘coperto’, sotto traccia: e per questo addestrano e mandano molto spesso in campo le “forze speciali”.

Un’inchiesta realizzata dal sito di controinformazione ‘The Intercept’ passa ai raggi x questo mondo militare sommerso e del tutto fuorilegge. E ne scopre delle belle. Vediamo, in rapida carrellata, alcune chicche.

Esordisce The Intercept: “Le forze speciali statunitensi sono state schierate in 154 paesi, circa l’80 per cento delle nazioni del mondo, lo scorso anno, ma non si hanno informazioni esatte su dove le forze d’elite conducano le missioni, sotto quali autorità operano, chi hanno ucciso e se la loro conformità alle leggi di guerra sia strettamente sorvegliata, oppure sepolta da oscure disposizioni legali, avvolta nel segreto o ignota anche al Comando delle operazioni speciali”. Il ‘SOCOM’ di tutti i misteri.

Continua il reportage: “Il Socom afferma che il suo personale ha catturato o ucciso ‘migliaia di terroristi’ sotto un oscuro programma, ma ha dichiarato che esso non tiene traccia di tali dati. Il Socom si rifiuta di fornire la pur minima informazione sulle operazioni note anche all’opinione pubblica”.

“Il Socom è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi 20 anni. Nel 2001 il suo programma assorbiva 3 miliardi di dollari per arrivare ai 13 miliardi attuali”. Cifre da brivido.

Come lo sono quelle sugli arruolati. “I suoi attivi, allora, erano 43 mila uomini, oggi sono 74 mila tra militari e civili, un vero e proprio esercito che opera senza alcun controllo”.

Ancora. “Queste forze operano nel segreto, a un ritmo operativo elevato e sostenuto, a scapito della leadership, della disciplina e della responsabilità”, ha perfino osservato un rapporto di etica Socom nel 2020.

Continua The Intercept: “L’ufficio dell’ispettore generale del Pentagono ha recentemente annunciato un’indagine per verificare se il Socom abbia implementato i mandati sulle ‘leggi di guerra’ e se i crimini di guerra siano stati adeguatamente segnalati”.

Sono specializzate, le sue missioni, in tema di contro-insurrezione, antiterrorismo e assistenza alle forze di sicurezza di altri Paesi; poi guerra non convenzionale e ‘azioni dirette’, in genere le più sanguinarie.

Tale esercito ha a disposizione mezzi sofisticati. Si sa, ad esempio, che “un raid di Navy Seal in Yemen nel 2017 ha ucciso più di due dozzine di civili; e un programma di droni, sempre gestito dai Navy Seal, nel 2020 ha condotto 54 attacchi aerei dichiarati in Somalia, più di quelli effettuati sotto le amministrazioni di George W. Bush e Barack Obama messe insieme”.

Continua l’inchiesta. “Tre i programmi particolarmente importanti per le recenti operazioni speciali statunitensi in tutto il mondo. Il primo impiega truppe per procura; un altro è a sostegno di forze irregolari; e un terzo è dedicato alla formazione globale di persone con un passato travagliato (criminali e jihadisti, ndr), circostanza che comporta una serie di pericoli in gran parte invisibili e secondo gli esperti potrebbe portare ad esiti catastrofici”.

Esistono poi altri programmi interni all’esercito degli Stati Uniti finalizzati “a fornire supporto a forze straniere, forze irregolari, gruppi o individui che prendono parte ad una guerra irregolare. Né il Dipartimento della Difesa, né lo stesso Socom, né alcun altro organo istituzionale ha mai rivelato informazioni dettagliate su 1.202 missioni, ma sulla base di quel poco che si sa su di esse, sono esplicitamente ‘focalizzate’ su Cina, Russia e ‘attori statali maligni’, cioè i cosiddetti Stati canaglia, come Iran e Siria”.

Secondo The Intercept, “il rischio è che a prender parte a questo esercito invisibile siano anche dei criminali di guerra”. Un altro programma più che border line, il ‘Joint Combined Exchange Training’ (JCET), ha una storia altrettanto travagliata per l’utilizzo di militari che ‘violano i diritti umani’.

A documentare ulteriormente questo scenario che a tinte più fosche non si può, c’è un altro dato sconvolgente: è quello del tasso di suicidi tra i veterani dell’esercito degli Stati Uniti, che fa registrare un indice “talmente fuori scala da risultare incredibile: il Dipartimento dei Veterani ha accertato che OGNI GIORNO 17 reduci di guerra americani si ammazzano”.

Una vera guerra nella guerra.


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