MARIO DRAGHI / A 72 ANNI STIPULA UN MUTUO VENTENNALE

La notizia è di quelle che una volta avrebbero meritato la prima pagina.

Oggi, invece, viene addirittura ignorata, oscurata, gettata direttamente nel cestino.

La fornisce ai cittadini, che hanno tutto il diritto – fino a prova contraria – di sapere quel che succede nel Paese, e soprattutto ai suoi vertici istituzionali, solo ‘il Tempo’, grazie ad un’inchiesta realizzata dal coraggioso direttore Franco Bechis. Per il resto, un silenzio che più tombale non si può.

Ecco la ‘bomba’.

Il premier Mario Draghi e la consorte, Maria Serenella Cappello, hanno ottenuto un finanziamento ipotecario per il totale di 1 milione e 500 mila euro da un istituto di credito privato ligure, ‘Banca Passadore’, finalizzato all’acquisto di una bella villa sulla riviera del Brenta, per un totale di 13 vani e mezzo.

L’anomalia sta tutta nel fatto che, secondo la normale prassi bancaria, non è possibile contrarre mutui a quella età, visto che sia il premier che la consorte hanno 72 anni, mentre il massimale previsto è di 60 anni. Secondo i rituali creditizi, infatti, quel massimo per la stipula fissato a 60 anni, in caso di mutuo ventennale, prevede l’estinzione all’ottantesimo anno. In questo modo, invece, l’operazione sottoscritta dai Draghi termina al compimento del 92esimo anno di età.

Poco conta che nell’atto, come sempre accade, vengano tirati in ballo gli eredi per fronteggiare il pagamento delle eventuali rate da estinguere: perché – si sa – l’erede può sempre valersi della facoltà di rinunciare all’eredità, ed in questo modo la banca si ritroverebbe con rate non pagate ed un problema da affrontare.

Niente di illegale, si badi bene. Ma sorgono spontanee alcune domande: se un normale cittadino si presenta in banca per una pratica del genere, con ogni probabilità i funzionari chiamano subito il 113 onde farlo ricoverare. Per i già visti problemi di anagrafe, naturalmente, e anche perché con la pandemia tutto è un po’ cambiato e tutto può succedere, soprattutto sul fronte della salute.

E’ evidente che il premier gode di un’ottima salute, e il suo stato andrà migliorando, con gli anni, anche per via della molteplicità di stupende residenza su cui può contare, ai mari, ai monti, in campagna, potendo quindi far affidamento su un’ampia gamma di microclimi diversi, da alternare secondo i consigli geriatrici più opportuni.

Pur sconosciuta ai comuni mortali e anche alle cronache, a quanto pare Banca Passadore è uno degli istituti di credito modello nel nostro Paese. E ovviamente un esperto di razza come l’ex capo della BCE questo lo sa bene. E’ ininterrottamente in utile da 130 anni, ossia da quando è stata fondata da nonno Passatore, che ha poi passato il testimone ai figli quindi ai nipoti: oggi in sella, infatti, troviamo i due fratelli Francesco (amministratore delegato) e Augusto Passadore (presidente), affiancati nella mission dal direttore generale, Edoardo Fantino. La famiglia detiene il 20 per cento del capitale sociale, che per il resto è frazionato in piccole ma prestigiose quote, tutte sotto l’1 per cento. Si tratta della crema dell’imprenditoria del Nord-Ovest, circa 180 “facoltose famiglie italiane”, come viene sottolineato dagli esperti. I quali parlano di ‘redditività record’ per l’istituto, vero ‘modello di business’ in grado di “coltivare una nicchia di mercato di fascia alta o altissima, accompagnandola in tutti i suoi bisogni, fornendo prodotti e servizi a valore aggiunto a 360 gradi”.

Come ora hanno potuto constatare il Super Banchiere Mario Draghi e la gentile consorte.


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