Erano in parecchi a scegliere, tra le rassegne stampa tivvù, quella del Tgcom24.Un po’ faziosa, visto che gli editoriali di Feltri o di Sallusti, spesso e volentieri vengono letti per intero. Comunque generalmente ben fatta, rapida, succosa.
Ma da un anno è successo qualcosa. Spesso, di notte come di mattina, capita di imbattersi in un mezzobusto tutto leccatino, barbetta e capelli al vento. Che quando va in onda dà vita ad una sequela interminabile (i venti minuti della rassegna) di rumori e rumorii che emanano dal cavo orale: sorte di rutti e ruttini, tirate su di naso, sospiri, mugolii, gorgogli, colpi di tosse, insomma una rassegna di emissioni che farebbe la gioia di qualsiasi otorinolaringoiatra.
Sorge spontaneo l’interrogativo: vuoi vedere che è una missinscena per far sentire a proprio agio chi ascolta in tempi di Covid?
E ce lo siamo chiesti tante volte: ma non si accorgono di niente i responsabili del Tgcom24? Non guardano e, soprattutto, non sentono?
A quel punto ti viene l’ovvia considerazione. Visto che resta inchiodato alla sua rassegna, ormai da un anno abbondante, vuol dire che il “raccomandante” è un pezzo da novanta. Al quale nulla si può obiettare e al quale occorre solo obbedire.
Ma ecco la scoperta. Alcuni giorni fa, alla rassegna stampa domenicale, l’eruttante mezzobusto fa sapere a tutti la sua identità. E’ il compagno di Giorgia Meloni, dalla quale ha avuto una figlia. Coglie l’occasione, il tenero compagno, per esternare il suo pensiero su quanto è successo in occasione degli insulti rivolti dal docente dell’Università di Siena al segretario di Fratelli d’Italia.
Ecco le sue accorate parole: “Per coloro che non lo sapessero, sono il compagno di Giorgia Meloni, la madre di mia figlia. Sono molto fiero di quello che ha fatto nella sua vita”.
E prosegue: “Non mi permetto di commentare le parole del professore perché ci sono altri luoghi dove verranno commentate e sentenziate in altri termini. Mi permetto solo di dire che ci sono dei minori che leggono certe schifezze. Io spiegherò a mia figlia quanto sua madre sia valorosa e meritevole di ciò che ha fatto nella sua vita”.
Il finalino: “Mi auguro, professore, ammesso che lei abbia figli, che i suoi figli possano dire altrettanto dei suoi commenti misogini, indegni e vergognosi”.
Miracolo, neanche un gargarismo.
Ah, dimenticavamo un dettaglio. Il mezzobusto si chiama Andrea Giambruno.
nella foto Andrea Giambruno
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