Non se ne può più

La tentazione è incalzante. Starne fuori, eludere la trappola dell’ansimare ogni volta che ci inducono a inoltrarci nell’intersecarsi di percorsi del labirinto in cui la perversione dei partiti intrappola con lucido cinismo i poveri cristi italiani estranei alla macchinazione di una crisi esplosa in dimensione paranoica della nostra democrazia imperfetta, al punto di stazionare sull’orlo del baratro di una pericolosa indeterminatezza per le bizze di Renzi ‘Pierino la Peste’. Insomma è salutare adoperarsi per espellere dalla quotidianità, a colpi di spugna, la percezione dei funamboli in libera uscita, che ‘forti’ di un due per cento (!), decimale in più o in meno certificato dai sondaggisti, attentano alla stabilità del Paese, nella fase  culminante dello tsunami pandemico e lo trascinano sull’orlo del baratro con il criminale ‘me ne frego’ delle conseguenze, del vulnus inferto all’economia, alla produttività, al mondo del lavoro, alle eccellenze italiane del turismo e dell’industria manufatturiera, al volano dell’export, all’urgenza, ostacolata, della progettazione per ottimizzare le risorse europee e interne, alla credibilità internazionale.  Non è impresa facile. L’intero palinsesto dell’informazione, ha narcotizzato l’Italia da un anno in qua, con il permanente bombardamento su coronavirus, sintomatici-asintomatici-deceduti-guariti, curve in saliscendi di contagi, focolai, terapie intensive, varianti del Covid, orgie di virologi-immunologi-pneumologi in diretta, differita, replay, il caleidoscopio di Regioni in giallo, arancione, rosso (purtroppo non ancora mai in bianco). Alla diffusa insofferenza per questo notiziario del pensiero unico, si potrebbe porre rimedio sdoppiandolo con una fitta, in-decodificabile trama di ipotesi, predizioni, supposizioni, indiscrezioni, pettegolezzi, fake news, twitter, comunicati, interviste, discettazioni di opinionisti, ‘speciali’, maratone televisive, risse da picchi di audience, affermazioni e smentite, letture in chiave di satira e ironia, vignette, sentenze di soloni strappati alla meritata pensione. Si potrebbe provare ad attivare il ‘parental control’ per sottrarci al piglio dia ‘giallisti’, narratori di fantapolitica, propugnatori dell’horror, che eleggono a protagonisti di “Uomini e donne della crisi” le acetose ministre renziane,  l’ondivaga signora Mastella del ‘forse, sì, no’ al Conte ter, la potenziale desaparecida Bonino, e il suo coerente ‘no’ in cambio di tre righe in più di giornali e  Tv, la ‘quadriglia si balla in famiglia’ di ‘costruttori, pompieri, volenterosi, altruisti (pro domo sua), del soccorso al ‘no elezioni’, del ‘sì’, all’esecutivo giallorosso bis, ma non è detto, di depu-senatori in crisi di panico all’idea di soccombere, se bocciati da una nuova consultazione elettorale che ghigliottinerà il numero dei parlamentari.

Un modo ci sarebbe: seguire l’esempio di Geppi Cucciari del suo “Che succ3de, di  Rai 3, ore venti e venti circa, spazio televisivo dissacrante, quasi da Zelig, anche su temi seriosi, come la politica; offrirsi alla soluzione di rebus, anagrammi, parole crociate e bifrontali del settimanale di enigmistica che vanta il maggior numero di imitazioni  e allena la memoria;  smanettare sul telecomando per svicolare da tg e approfondimenti su crisi pandemica e di governo, a vantaggio dell’ultima fatica cinematografica di Aldo, Giovanni e Giacomo, di documentari sulle tartarughe, vendite all’asta di falsi Modigliani; perché no, navigare in You tube, serbatoio inesauribile dello scibile umano e… riprendere il contatto con la cronaca, ma repentino, minimale, solo a crisi risolta, anche meglio se a vaccinazione antiCovid conclusa.


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