Da Seneca a Navalny

Se ne contano di ‘cotte e di crude’ su sregolatezze, trasgressioni sessuali, trame di palazzo dei Borgia. La più scandagliata è com’è noto Lucia, avvelenatrice seriale di scomodi avversari politici, eliminati con la complicità di altri soggetti della sua vituperata stirpe, forse con qualche esagerazione dei cronisti del tempo e degli storici. E la storia narra di altre famose vittime di avvelenamento. Citazioni spettano a Cleopatra, a Seneca, al famigerato nazista Goering, al boss Gaspare Pisciotta, al piduista Sindona. Nel tempo, il genere letterario dei ‘gialli ha lucrato senza limiti sui crimini degli avvelenatori. Forse cinque papi sono stati uccisi così: Clemente II, nel 1049. Nel 1979, papa Giovanni Paolo I morì dopo 33 giorni di pontificato e c’è chi sostiene che sia stato avvelenato. Da qualche tempo si dice che Francesco, papa ‘rivoluzionario’, sia difeso con scrupolosi accorgimenti, nel timore di attentati di potenziali avvelenatori interni al Vaticano. Si sospetta che anche Beethoven e Mozart sono morti per avvelenamento, benché le prove non siano molte. Hugo Chávez, ex presidente del Venezuela, era certo che l’eroe rivoluzionario Simón Bolívar fosse stato avvelenato e circolano ipotesi simili anche per la morte di Pablo Neruda, del leader palestinese Arafat.

Il ponderoso diario dei morti ammazzati con l’arsenico o con veleni affini include la pratica ricorrente dei dittatori di somministrare sostante letali per liberarsi di scomodi oppositori. La criminale dimestichezza con questo sbrigativo, quanto ignobile ricorso al veleno, sembra connotare il regime su cui domina il tycoon russo Vladimir Putin. Dall’archivio della cronaca nera, anzi nerissima: nel 2012 Alexander Perepilichnyy, matematico russo esule in Gran Bretagna, denunciò una colossale truffa erariale e alti funzionari del governo coinvolti. Dopo molti anni è stato accertato che fu ucciso con un raro e mortale veleno. Negli ultimi dieci anni altri famosi casi di avvelenamenti: eliminati il presidente ucraino Victor Yushchenko, la spia russa Alexander Litvinenko del 2006, un multimilionario cinese, probabilmente ucciso dalla stessa sostanza trovata nel corpo di Perepilichnyy. La chimica forense è diventata molto sofisticata e ora è possibile trovare tracce di veleni che fino a pochi anni era impossibile scoprire.

Quante persone sono state vittime della polizia segreta russa con il veleno?  E Navalny, strenuo oppositore di Putin da ridurre al silenzio, avvelenato ad agosto, salvato in extremis dagli specialisti di un ospedale tedesco? La Germania conferma: “Avvelenato con l’agente nervino ‘Novichock’, abbiamo le prove”. Contaminati gli abiti di Navalny, in particolare le mutande, mentre era in piscina. L’inguine, secondo gli esperti, sarebbe la parte del corpo più vulnerabile per il Novichock. Che dire? Agli eredi di Agatha Christie e Sherlock Holmes, l’editoria mondiale commissionerà sicuramente la scrittura di questo super giallo.


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