A trent’anni dalla sparizione di Davide Cervia, un giallo mai risolto dalla giustizia e dalle autorità italiane, esce un libro che può fornire un contributo alla ricerca della verità, per la mole dei materiali e dei documenti raccolti.
Si intitolare “Il caso Davide Cervia”, è disponibile sulla piattaforma Amazon sia in versione cartacea che on line, ne è autore il giornalista Valentino Maimone, che da anni segue il caso.
Il quale ha inizio il 12 settembre 1990, con la letterale sparizione di un sottufficiale della Marina militare italiana, già molto esperto, nonostante la giovane età, in sofisticati sistemi d’arma elettronici.
Attenti al periodo, perché dopo qualche settimana sarebbe scoppiata la guerra del Golfo, ossia l’aggressione militare americana in Iraq.
Un tecnico di tale valore, quindi, poteva essere molto utile in quel contesto: da qui la pista del rapimento per utilizzarne le capacità sul fronte bellico.
Una pista, però, mai battuta dagli inquirenti, che non si sono mai azzardati a svolgere indagini degne di questo nome, forse per non disturbare un manovratore così potente come gli Stati Uniti.
Anni e anni di indagini farlocche, errori, orrori, omissioni, depistaggi. Di tutto e di più affinchè neanche uno straccio di verità potesse mai venire a galla.
La famiglia da trent’anni non si dà pace. E a poco vale la sentenza di condanna dello Stato per “violazione del diritto alla verità” ottenuta al termine di un processo civile durato per ben sei anni. Né il risarcimento simbolico (1 euro) versato (sic) dal ministero della Difesa nelle mani della moglie, l’indomita Marisa Cervia, che commentò: “Lo accettammo solo perché volevamo che fosse chiaro il nostro obiettivo: non il denaro, ma il riconoscimento del diritto alla verità che ci era stato negato dallo Stato”.
Una autentica vergogna di Stato.
La Voce ha dedicato alcuni servizi per ricordare la memoria di Davide. Potete leggere l’inchiesta di tre anni fa cliccando sul link a seguire.
GIALLO CERVIA / OMISSIONI, DEPISTAGGI E UNA SENTENZA TRA LE NEBBIE DELLA PROCURA DI ROMA
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