Vaccino, buone nuove, ma…

Gli estremi che non si toccano: è in fase ultimativa il vaccino, decisivo antidoto del coronavirus e la ricaduta del Covid-19 sull’anima e la mente degli italiani racconta tragedie, illusioni e strafottenze. Nell’ordine enumerato, la priorità spetta al dramma di eventi estremi originati dallo sconquasso della psiche in soggetti fragili, il togliersi e il togliere la vita come esito di un mix di paure, depressione, angoscia da pandemia. In fasi (come definirle?) di ottimismo per numeri in calo di positivi e vittime del coronavirus, nei momenti dell’illusione di averlo debellato, confortati da esternazioni degli esperti, si è prodotto l’effetto collaterale di ingiustificata euforia, di scellerata incoscienza collettiva, che ha riempito strade e piazze, parchi, ristoranti, di italiani irrispettosi del protocollo sicurezza. Ora c’è esultanza per l’annuncio di un colosso mondiale della farmaceutica sulla produzione dell’antiCovid, disponibile nella prima fase in un milione e mezzo di dosi: “Vaccino Pfizer efficace al 90 per cento”, annunciano le agenzie interazionali di stampa e già quel meno dieci di inefficacia, se corrispondesse a una valutazione non truccata per difetto,  sarebbe motivo di preoccupazione[S1] , anche se Fauci, famoso virologo americano disconosciuto da Trump, afferma di non aver mai sperato in un livello così alto di validità.

Joe Biden: “È una notizia eccellente, ma per la fine della battaglia contro il Covid-19 ci vogliono ancora mesi perché, anche se approvato, il vaccino non sarà disponibile in grandi numeri per molto tempo. La sfida davanti a noi è ancora immensa. In America potremmo perdere altre 200mila vite nei prossimi mesi, prima che sia disponibile per tutti”. Prudenti sui tempi anche il britannico Boris Johnson e i ministri della Sanità italiano e tedesco.

“Il vaccino è promettente, ma bisogna essere cauti, per ora c’è solo l’annuncio del presidente della Pfizer, ma i dati non sono ancora disponibili”. Lo dice Antonella Viola, immunologa dell’Università di Padova. Nei Paesi ricchi verrebbe probabilmente distribuito negli ospedali o nei centri appositamente costruiti piuttosto che nelle farmacie o negli studi del medico di famiglia locale. Quelli poveri, privi di strumenti affidabili o infrastrutture per mantenerli alla temperatura di meno 80 gradi, potrebbero essere tagliati fuori. Di non poco conto il problema della distribuzione delle dosi con aerei, camion e valigie freezer in ogni angolo del mondo. Daniel Davis, immunologo dell’Università di Manchester: “Per la prima volta c’è la prova che uno dei possibili vaccini contro il Covid-19 può proteggere le persone dalla malattia, ma siamo ancora agli inizi e non sappiamo per quanto tempo duri l’immunità. Inoltre, i dati non sono ancora sufficientemente robusti per l’approvazione ufficiale del vaccino. Come scienziato sono attento a non enfatizzare troppo, ma si tratta di un momento importante per l’umanità, di buon auspicio anche per gli altri vaccini in sperimentazione”. Insomma, cauto ottimismo.

Tra una buca e la successiva del green, che percorre con le sue mazze da golf, l’aggressivo tycoon, pensionato di lusso, usurpa il merito della notizia e twitta: “Vaccino in arrivo, la Borsa va su, report sull’efficacia al 90%. Grande notizia”. Lo dichiara come se fosse merito suo. Trump, il fanfarone, prova a far dimenticare le tragiche fasi della pandemia, da lui definita a lungo inesistente.


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