Nuvoloni sul cielo di Lega-Padania

Chi di Lega ferisce, di Lega perisce: mai detto popolare fu tagliato così su misura del sovranista Salvini e dei suoi ‘imperfetti’ sudditi sparsi negli enti locali, dove hanno collezionato contestazioni e bocciature per inadeguatezza, sortite razziste e brogli. Ora anche per ‘inesattezze’, termine generoso sostitutivo di ‘menzogne’. Con il procedere degli accertamenti della Procura di Milano viene fuori la verità sull’operazione illegittima, che configura un colossale conflitto d’interessi collaterali del caso ‘camici’, a dire dell’accusa venduti alla Regione, senza gara, dalla Dama, azienda del cognato Dini e della moglie del governatore Fontana. L’inchiesta è convinta, grazie alle prove finora acquisite, che il ‘traffico’ di camici sia nato da un ‘preordinato inadempimento contrattuale’, ovvero di un accordo Regione Lombardia, cioè di Fontana con Dini a cui è stata commissionate la fornitura di 75mila camici e 7mila set sanitari per un valore di 513mila euro. L’indagine induce a credere che la trasformazione della vendita in ‘donazione’, non documentata e comunque in data successiva alla denuncia del programma ‘Report’, sia un trucco.  I dettagli fanno parte della convinzione che Fontana e Dini per salvare il salvabile, ammesso che sia possibile, abbiano tentato di camuffare la vendita in ‘magnanima’ generosità della Dama. Il governatore insiste nel definirsi una persona incolpevole e senza macchia, l’inchiesta va avanti.
Sui vertici e l’intero apparato leghista, con inevitabili conseguenze sul  gradimento popolare, in calo a vantaggio della destrivora Meloni, cala un’altra mazzata  e Salvini, in extremis prova ad attutire il colpo, spalleggiato dal variegato pianeta della destra. Ma non basta la solidarietà degli ‘amici’ e con un doppio salto mortale gli viene meno anche l’antico innocentismo fino a prova contraria di Renzi, sicché, non gli rimane che ricattare i 5Stelle: “Il sequestro della Open Arms non è stata una decisione personale, ma dell’intero del governo gialloverde” L’alibi della decisione collegiale gli è andato bene quando era ancora in coro l’alleanza di governo con Di Maio e i grillini non erano ancora nella condizione politica di scrivere il the end del contratto di governo: ora sarebbe davvero singolare che prevalesse lo ‘spirito di corpo’, la priorità della casta sul diritto. Si vota e Salvini usa toni patetici di auto difesa: “Usano il processo per farmi fuori”. Ce l’ha principalmente con gli amici diventati nemici dei 5Stelle. Renzi, ex innocentista in soccorso di Salvini, dichiara che voterà sì all’autorizzazione a procedere e i maligni incalliti sospettano che il cambio di atteggiamento sia anche ‘merito’ della singolare generosità della maggioranza nell’assegnazione delle presidenze di commissione a suoi esponenti, a scapito e non si capisce perché, della sinistra, che sostiene il governo e fa parte della maggioranza.
Il truce Trump, notate l’affinità tru-ce/Tru-mp. Il tycoon, abusivo della Casa Bianca, ha sulla coscienza il dilagare dell’aggressione pandemica, cinicamente snobbata per troppo tempo, con il fare da padrone del mondo che lo rende insopportabile a tre quarti dell’umanità. Ora con decisione unilaterale (ha forse chiesto il permesso al governo italiano?) decide di trasferire circa dodicimila soldati americani dalla Germania a Paesi europei del Sud (mille in Italia), ma anche due comandi operativi, uno dei quali, quasi sicuramente a Napoli. Come non bastasse l’ospitalità coatta che vede la presenza nel nostro Paese di basi aeree e depositi di armi nucleari degli Usa, con tutti i rischi che comportano queste presenze. Per dirne uno, il pericolo di ritorsioni dei Paesi bombardati da aerei e droni che decollano dalla Sicilia.

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