Pollice in giù

Stati Uniti, Donald Trump: la neghittosità del peggiore presidente americano, malato di ‘inerzia indolente’, uomo di infimo rapporto con la scienza, forsennato e virale protagonista di selfie auto celebrativi, compete pressoché alla pari con il carioca Bolsonaro nella competizione per la conquista della maglia nera di incapace a gestire la pandemia da Covid-19. Il pronostico degli esperti dice che alla fine di Luglio il Brasile piangerà oltre 170mila morti di coronavirus, l’America quasi centoquarantamila.
Trump prosegue imperterrito a fregarsene di pandemia, nuovi poveri e per fortuna gli americani sembra abbiano finalmente capito che razza di disgrazia è stata eleggerlo. In ventiquattro ore muoiono di virus 4.000 americani. In Brasile a giugno, diecimila defunti, a luglio quarantamila. Tragedia: l’autorevole giornale Folha de Sao Paulo rivela che le cifre fornite ufficialmente raccontano sono solo il 44 percento dei morti. Bolsonaro si inventa mago per sottrarasi al linciaggio e dice che per combattere il Covid basta uno spicchio di aglio al giorno (!). Al confronto sono ciarlatani da strapazzo i truffatori con la palla di vetro. E  si accerta che il  Brasile ha cancellato mesi di dati dal suo contatore ufficiale dei casi di Covid-19. Eppure il Paese “riapre”. Non va molto meglio nel Regno Unito dove Boris Johnson perde vistosamente ‘like’. Mai così in basso, come l’amico Trump. È solo un caso i tre personaggi sono ultraconservatori di della destra?
Il Mes: danneggia o favorisce l’Italia? Ecco l’opinione dei ‘no’ e le risposte dei sì nel manifesto di 26 importanti economisti, anticipate dal parere ‘esterno’: “Se l’Italia utilizzasse l’intera linea di credito di circa 36 miliardi sulla scadenza a 10 anni, con tasso estremamente basso, risparmierebbe 500milioni all’anno per 10 anni. Le obiezioni: “Nessun altro Paese ne fa domanda.” Risposta: “Ma nessun altro ha uno spread alto come il nostro: sul decennale noi siamo a 178 punti base, Spagna e Portogallo sono scesi a 95. Ancora: “I crediti MES sono privilegiati, tendono a far aumentare il costo del rimanente debito”. La replica: “Vero il contrario. Il credito di un’istituzione internazionale è un segnale di fiducia nei confronti di un Paese e tende a un effetto catalizzatore degli investimenti privati. Tanto più che il MES, come il Fondo Monetario Internazionale, è un investitore stabile. C’è altro: “Si otterrebbe un effetto negativo sull’Italia, specialmente se nessun altro Paese ne facesse domanda”. Risposta: “Il MES non condizionerà il futuro di figli e nipoti e il Governo italiano ha fatto fin qui un buon lavoro ai tavoli della trattativa, con risultati superiori alle attese. Buttare a mare il lavoro fatto?  Rinunciare a linee di credito faticosamente negoziate, rischiare di dare ragione ai Paesi del Nord Europa che negano all’Italia la capacità dell’Italia di utilizzare bene i fondi comunitari?
Smargiassate, provocazioni: cos’altro induce Salvini a riprovarci, a tornare nei luoghi del Sud che lo hanno contestato ricordandogli gli insulti razzisti di quando regnava sulla Padania e dintorni. Dopo i fischi, le urla, gli spintoni, il leghista si ripropone a Mondragone, con un brevissimo preavviso, si pensa per impedire alla contestazione di bissare l’espulsione dal comune casertano. Salvini comunica l’incursione bis solo mezz’ora prima (la paura fa 90?) e commenta: “I teppisti (sic, teppisti) figli di papà (figli di papà i giovani dei centri sociali?) forse sono ancora a dormire”. Salvini esterna di continuo. Sull’ipotesi della Meloni candidata ricorre alla satira: “Serve un manager, non un militante. La frecciata è probabilmente conseguenza del fatto che nei sondaggi la Lega continua a perdere pezzi e Fratelli d’Italia dei neofascisti guadagna punti. Intervistato dalla Stampa, quotidiano della Fiat diretto da Massino Giannini ex vicedirettore di Repubblica, che Agnelli ha premiato con la promozione, ha detto: “Io un governo con il Pd non lo faccio”, come se fosse Zingaretti a proporre questa oscenità.

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