AUTOABBRONZANTI / GARNIER AI RAGGI X, ATTENTI ALLA FORMALDEIDE

E’ tempo di autoabbronzanti, vista anche la scarsa possibilità di andare in spiaggia all’epoca del coronavirus.

Secondo le fresche statistiche, infatti, ne sta crescendo in modo sensibile il consumo. Ma al tempo stesso aumentano le preoccupazioni circa l’affidabilità dei prodotti.

Lo testimonia un test appena svolto da un periodico tedesco, Oektest, per andare incontro alle richieste dei consumatori. Sono state sottoposte a prove 20 creme, e il giudizio per la gran parte di esse non è affatto tenero.

La bocciatura più clamorosa riguarda la nota griffe Garnier, del cui prodotto di punta, Natural Bronzier Ambre Solar, così viene scritto: “Il nostro test ha dimostrato che il principale ingrediente attivo, il diidrossiacetone (DHA), che è responsabile dell’abbronzatura, può rilasciare formaldeide potenzialmente cancerogena”.

DHA che è stato trovato nella gran parte, appunto, delle 20 creme, e in particolare nella specialità di Garnier. Che però fa registrare altre anomalie. I ricercatori, infatti, vi hanno trovato anche siliconi dannosi per l’ambiente e molecole cosiddette “PEG” che possono agevolare la penetrazione delle sostanze tossiche all’interno del derma.

Il DHA è – secondo gli esperti – una sostanza chimicamente “instabile”, soprattutto se conservata – come quasi sempre accade – in un ambiente a temperatura troppo elevata e troppo a lungo.

In realtà, l’uso della formaldeide nei cosmetici è vietato nei paesi della UE da un anno esatto, maggio 2019. Una normativa facilmente aggirata dalle industrie, che devono segnalarne la presenza solo se la percentuale supera quota 0,5 per cento.

Ovviamente tutte le case, compresa Garnier, si attestano un pelo al di sotto di tale percentuale.

Ma secondo i ricercatori tedeschi ciò non è sufficiente: “A nostro avviso – scrivono – una sostanza sospettata di essere cancerogena non appartiene a un prodotto cosmetico”.


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