Donald Trump e il fido Mike Pompeo all’attacco quotidiano della Cina, accusata di aver diffuso il coronavirus. Il governo di Pechino nega ogni responsabilità.
Ma vuoi vedere, invece, che i due colossi viaggiano d’amore e d’accordo sul fronte delle ricerche – civili e militari – per virus & pandemie?
La pistola fumante, la prova delle prove è nei documenti e nelle carte che sono alla base di un’inchiesta bomba – esplosiva quanto il tritolo delle Torri Gemelle – attraverso cui vengono alla luce le connection e le trame del Pentagono. Il tutto, mediante ricerche top secret condotte in bio-laboratori sparsi in mezzo mondo.
Particolarmente attivo – su questo fronte mortale – quello di Tiblisi, in Georgia: il Lugar Center che lavora a stretto contatto con quello di Wuhan. Una sinergia che più letale non si può.
Di seguito pubblichiamo ampi stralci di un reportage mozzafiato: autrice una giornalista investigativa bulgara, Diylana Gautandzhieva, fondatrice dell’associazione pacifista “Arms Watch”. Negli ultimi anni ha pubblicato minuziose e inquietanti inchieste sui traffici illegali di armi ai terroristi in Siria e nelle zone di conflitto del mondo.
IL SUPER LABORATORIO SEGRETO DEL PENTAGONO
Ecco l’incipit.
“Due anni fa ho indagato su un presunto incidente di laboratorio presso il Lugar Center, il bio-laboratorio del Pentagono nella capitale georgiana, Tiblisi, che aveva provocato la morte di due filippini che lavoravano in laboratorio. I casi di morte sono stati nascosti dalle autorità locali, ma ho registrato su telecamera le testimonianze di questo drammatico incidente”.
Di seguito gli altri, incredibili, stralci dell’inchiesta.
“Tuttavia, quella che mi è sembrata una storia locale, si è rivelata molto peggio. Il Centro Lugar in Georgia è solo uno dei tanti bio-laboratori del Pentagono in 25 paesi in tutto il mondo. Sono finanziati dalla Defense Threat Reduction Agency (DTRA) nell’ambito di un programma militare da 2,1 miliardi di dollari – Cooperative Biological Engagement Program (CBEP) – e si trovano in paesi dell’ex Unione Sovietica come Georgia e Ucraina, Medio Oriente, Sud-est asiatico e Africa. Gran parte del loro lavoro è classificato e comprende progetti su bioagenti e agenti patogeni con potenziale pandemico”.
“Le armi biologiche sono sicuramente molto più efficaci delle armi nucleari. L’uso di armi nucleari lascia tracce. Al contrario, i virus possono essere utili come armi, tuttavia non lasciano tracce così immediate o riconoscibili. Secondo alcune stime scientifiche, le armi di laboratorio possono potenzialmente distruggere fino a due terzi della popolazione mondiale in un solo anno. Il nostro mondo è una grande metropoli e persino un virus progettato in un laboratorio sarebbe in grado di raggiungere questo obiettivo in un breve periodo, a un costo minimo e senza lasciare tracce”.
DAL 2014 LE RICERCHE “MORTALI” A TIBLISI
“Il Lugar Center, un bio-laboratorio da 161 milioni di dollari finanziato dal Pentagono nella capitale georgiana Tiblisi, ha scoperto i coronavirus in pipistrelli con potenziale di pandemia già nel 2014, come si evince dai documenti”.
Ecco la prima bomba.
“Inoltre, nel 2018, il Pentagono la lanciato un programma da 2,9 milioni di dollari presso il Centro Lugar che prevede studi genetici sui coronavirus in 5.000 pipistrelli raccolti in Asia Occidentale”.
“Per coincidenza, lo stesso appaltatore del Pentagono, incaricato del programma nordamericano di ricerca sui pipistrelli ‘DoD-Eco Health Alliance’ Usa, ha anche raccolto pipistrelli e coronavirus isolati insieme a scienziati cinesi presso il Wuhan Institute of Virology”.
Siamo alla seconda bomba, ancora più deflagrante. E’ quindi nelle carte e nei documenti trovati dalla giornalista bulgara la prova che a Wuhan si stavano svolgendo, fin dal 2018, ricerche “comuni” a base di pipistrelli e coronavirus!
Degno del copione per il prossimo “Contageon” firmato da Steve Soderberg!!
Prosegue l’inchiesta mozzafiato.
“Eco Health Alliance ha ricevuto una sovvenzione di 3,7 milioni di dollari dal National Institute of Health (NIH) degli Stati Uniti per raccogliere e studiare i coronavirus in Cina dal 2014 al 2019”.
Siamo adesso alla pistola fumante! Stati Uniti e Cina Uniti nella lotta per “coltivare” Covid-19, a totale insaputa del mondo.
Per di più con i fondi stanziati dal vertice massimo per la tutela (sic) della salute pubblica a stelle e strisce, l’equivalente del nostro Istituto Superiore di Sanità!!!
Siamo ormai ai confini della realtà. Ma proseguiamo con il reportage della fondatrice di ‘Arms Watch’.
“Il Lugar Center ha suscitato polemiche sulla possibile ricerca a duplice uso nel 2018. Quando i documenti trapelati hanno rivelato che i diplomatici statunitensi in Georgia erano coinvolti nel traffico di sangue congelato e agenti patogeni per un programma militare segreto”.
Non bastano i traffici di virus, adesso anche quelli a base di sangue infetto!
PIPISTRELLI PANDEMICI
Ancora. “I documenti rivelano che il Centro Lugar ha studiato i coronavirus nei pipistrelli. Nel 2012 il Center for Desease Control (CDC) degli Stati Uniti ha raccolto e campionato 236 pipistrelli per la ricerca in Georgia, in collaborazione con il Lugar Center. Il progetto è stato finanziato dalla Us DoD Defense Threat Reduction Agency. Una parte dei campioni è stata spedita al CDC di Atlanta, per lo screening di agenti patogeni multipli; un’altra parte è stata conservata presso il Centro Lugar per ulteriori studi”.
“Nel 2014 il CDC ha lanciato un secondo progetto denominato ‘Emergenti agenti patogeni zoonotici nei pipistrelli georgiani’, insieme agli scienziati georgiani presso il Lugar Center. Il progetto è stato finanziato dall’International and Technology Center (ISTC)”.
Ma così l’ISTC? Lo spiega la giornalista bulgara. “L’organizzazione che ha finanziato nel 2014 il progetto sul pipistrello in Georgia, ISTC, è stata istituita nel 1992 come programma internazionale di non proliferazione, offrendo agli scienziati delle armi biologiche e chimiche. Sette degli scienziati georgiani coinvolti nel progetto di ricerca sui pipistrelli si sono rivelati ex scienziati di armi biologiche che avevano in precedenza lavorato allo sviluppo di armi biologiche. Tra questi c’è Paata Imnadze, vicedirettore del Centro georgiano per le malattie (NCDC), dove si trova il Centro Lugar”.
Andiamo avanti nella incredibile narrazione. “Il Centro Lugar ha scoperto coronavirus, simili all’epidemia di coronavirus SARS e MERS, secondo la responsabile del progetto ISTC e la virologa Lela Urushadze del Centro Lugar. Questi risultati sono stati pubblicati da Urushadze nella tesi presentata alla Ilia State University nel 2018”.
“In base alla nostra ricerca, possiamo dire che i pipistrelli in Georgia sono serbatoi di agenti patogeni batterici e virali come Bartonella, Coronavirus, Leptospira e Brucella, che probabilmente hanno un potenziale pandemico’, secondo Urushadze, che spiega: ‘In totale abbiamo catturato 450 pipistrelli usando reti manuali da otto diversi posatoi. I materiali sperimentali sono stati raccolti due volte, nel 2012 e nel 2014. Sono stati trasportati in un laboratorio sul campo e in un laboratorio BSL 3 per ulteriori elaborazioni e ricerche per la presenza dei patogeni sopra menzionati’”.
Dettaglia la reporter bulgara. “I coronavirus georgiani erano simili ai beta coronavirus scoperti nei pipistrelli in Spagna, Italia, Bulgaria e al coronavirus pandemico SARS con esito letale ad Amsterdam, Cina, Florida e Colorado. Gli scienziati del Lugar Center hanno anche scoperto coronavirus simili alla SARS e simili a quelli dei pipistrelli in Cina e in Tailandia”.
Il racconto non è certo finito e riserva ancora sorprese da non poco.
“Nel 2018 la stessa Defense Reduction Agency (DTRA) ha lanciato un progetto da 2,9 milioni di dollari su pipistrelli e coronavirus nell’Asia Occidentale, con il Centro Lugar, che è il laboratorio locale per questa ricerca genetica. La durata del programma è di 5 anni ed è stata implementata dall’organizzazione no profit statunitense Eco Health Alliance”.
“Eco Health Alliance ha anche ricevuto una sovvenzione da 3,7 milioni di dollari dal National Institute of Health (NIH) degli Stati Uniti per raccogliere pipistrelli e isolare i coronavirus in Cina”.
Arieccoci alla super bomba.
“La durata del progetto è stata di 5 anni, dal 2014 al 2019, ed è stata implementata presso il Wuhan Institute of Virology, un bio-laboratorio BSL4 situato a Wuhan, nella provincia di Hubei. Questa è la stessa provincia da cui si ritiene che l’attuale pandemia di coronavirus sia iniziata nel dicembre 2019 prima di diffondersi in tutto il mondo”.
“Il progetto statunitense RO1aI110964 sul coronavirus in Cina includeva le seguenti attività: screening di pipistrelli catturati in natura e commercializzati da 30 o più specie per CoV usando saggi molecolari; caratterizzazione genomica e isolamento di nuovi CoV; esperimenti di infezione da virus in una vasta gamma di colture cellulari di diverse specie e topi umanizzati”.
DOVE MAI SONO FINITI I VIRUS DI WUHAN?
Torniamo ad Eco Health Alliance. “Peter Daszak, presidente di Eco Health Alliance, ha dichiarato a Democracy Now di aver raccolto campioni di pipistrelli con colleghi cinesi, ma il laboratorio di Wuhan non ha ospitato la coltura dei virus dei pipistrelli, piuttosto il loro sequenziamento genetico. Se i virus non sono stati conservati nel laboratorio di Wuhan, dove mai sono stati trasportati e conservati?”.
Un altro interrogativo esplosivo, che la giornalista investigativa bulgara si pone e pone a tutti.
E procede ancora con il suo reportage. “Gli scienziati statunitensi hanno studiato pipistrelli nell’Asia orientale (principalmente Cina) e in Africa dal 2009 al 2019 nell’ambito del programma USAID Predict da 200 milioni di dollari il cui obiettivo principale era prevedere esattamente le pandemie”.
“Eco Health Alliance ha ottenuto contratti sia civili che militari dal governo degli Stati Uniti per la stessa attività: la ricerca di nuovi coronavirus nei pipistrelli di tutto il mondo. Ciò solleva dubbi sul perché il governo degli USA abbia finanziato programmi civili e militari sui virus nei pipistrelli all’estero”.
“Nel 2016 Eco Health Alliance, scienziati statunitensi e USAID hanno lanciato il Global Viron Project. Si stima che l’ambizioso progetto sia costato almeno 1,6 miliardi di dollari per 10 anni. Il suo obiettivo principale è quello di identificare le malattie emergenti in agguato in natura che potrebbero diffondersi nell’uomo e diventare pandemiche”.
LO ZAMPINO DI CASA ROCKFELLER
Ma eccoci alla chicca finale. Da novanta.
Scrive Dilyana Gaytandzhieva: “La Fondazione Rockfeller sostiene da tempo tali progetti. La Fondazione ha persino messo in vendita online il pericoloso virus Zika a fini di ricerca. Ironia della sorte, il progetto è stato presentato al Centro conferenze della Fondazione Rockfeller a Bellagio, in Italia, che quattro anni dopo è diventato l’epicentro della pandemia di coronavirus in Europa”.
I casi della vita.
Una delle Fondazioni da sempre più potenti al mondo, quella di casa Rockefeller.
Un’altra dark story su cui presto torneremo.
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