21 aprile, scrive Repubblica nelle pagine di economia. “Il made in Italy prova a ripartire da Gucci e Brunello Cucinelli, che a ranghi ridotti hanno riaperto i loro laboratori. Ieri a Scandicci sono tornati a lavorare un decimo dei mille addetti dell’ArtLab di Gucci, mentre a Solomeo ha ripreso a lavorare il 25% dei modellisti di Cucinelli”.
Passiamo al web. “L’emergenza coronavirus in Italia ha permesso di conosce la figura del virologo che ormai impazza in tutte le televisioni da mattino a sera. Uno dei volti più noti è quello di Roberto Burioni, che dopo aver dettato a FCA le linee guida da seguire per la ripartenza in accordo con i sindacati, questa volta ha dato consigli a Gucci, tramite una videoconferenza in cui dispensava le regole da non infrangere per permettere l’inizio della Fase 2 all’azienda. Il futuro dei dipendenti – si legge su La Stampa – è iniziato sabato scorso alle 17. Sulle loro mail sono arrivate 25 pagine di un dettagliatissimo piano di sicurezza appena siglato dal gruppo e dai sindacati e contemporaneamente su Teams si è accesa la videoconferenza formativa per il loro ritorno al lavoro”.
Prosegue il report: “’Vi racconto perché le regole che dovrete rispettare sono necessarie’: sullo schermo il volto del ‘virologo d’Italia’. E’ stato Roberto Burioni a capitanare la colorata ‘navicella’ dello stabilimento di Scandicci, alle porte di Firenze, verso la ripresa completa dell’attività della moda che ieri ha riaperto le porte per 80 dipendenti, i primi di un nucleo di 120. A regime Gucci in ArtLab ha mille dipendenti”.
Meglio, comunque, far sapere ai dipendenti di FCA e di ArtLab che Burioni è un allergologo. Di certo esperto in raffreddore da fieno. E molto utile, con i suoi consigli, in questa stagione.
Scopri di più da La voce Delle Voci
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.