Ricordate il mitico “Manifesto” che veniva divorato in modo famelico da tutti i sessantottini e non solo?
Pane ottimo, e quotidiano, per tutte le intellighenzie affamate di culture alternative?
Bene. E’ stato epico, il giornale di lotta voluto da Pintor, Rossanda, Parlato & C.
Peccato sia oggi ridotto a uno sgarrupato foglietto di periferia culturale, costretto ad arrangiarsi fra testi improbabili e titoli di fortuna.
Così succede che l’edizione on line del 25 marzo apra con un clamoroso “Febbre stazionaria, in appesa del picco”.
Ma azzera anche il cervello, Covid-19?
E fa strage anche di quel poco che resta della lingua?
In APPESA del picco.
Certo, il picco, anzi il picchio, un volatile che tutto osserva, è ormai APPESO al chiodo, ha smesso per il momento anche lui di planare.
Tra picchi e fagiani, a quando la prossima baggianata?
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