A 24 anni di distanza dalla scomparsa di Angela Celentano, la procura di Torre Annunziata chiede l’archiviazione del caso.
Saranno ora i genitori della ragazza a dover decidere se opporsi o meno alla richiesta.
Un giallo mai chiarito, nonostante la mole di indagini effettuate nel corso degli anni, popolati anche da depistaggi. Come è successo alcuni anni fa, quando dal Messico una sedicente Celeste Ruiz contattò la famiglia Celentano dichiarando di essere Angela. Si è poi scoperto che dietro alla macabra messinscena si celava un mitomane, ma più oltre non si è andati.
Del resto, anche le tante indagini hanno sempre girato a vuoto, senza mai concretamente imboccare significative piste investigative.
All’inizio, per diversi giorni, una sorta di caccia al tesoro tipo boy scout nell’area del Monte Faito, dove quella domenica del 10 agosto 1996 la famiglia Celentano si era recata in gita, il classico picnic domenicale. Ma alle 13, quando gli amici si radunano per il pranzo, Angela non si trova. Cominciano le ricerche, sempre più affannose e vanno avanti ininterrottamente per 4 giorni, senza sosta.
Perchè mai non è stata realmente battuta la pista del traffico di minori? O c’era il “pericolo” di scoperchiare un pentolone che più pericoloso non si può? E il traffico di organi, di cui si comincia a parlare solo anni dopo?
Punti interrogativi ai quali non è mai stata data una risposta. Ed ora sta per calare ufficialmente il sipario.
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