Giuro, ci ho provato: assecondare la proposta di una sardina doc che ha invitato a cancellare Salvini dal quotidiano per contrastare il tracotante “parlate pure male di me, ma parlatene” di chi come lui punta alla visibilità quotidiana, anche se in negativo. Ci ho provato. Nei sette giorni in Gran Bretagna niente Tg, smartphone only for Merry Christmas e Good New Year, tombolate con i nipoti e Mercante in fiera, rito del tacchino natalizio e il circo, attrazione fatale per Alex e Luca, 8 e 11 anni, nel cuore di Hyde Park saturo di allegre attrazioni. British men and women in t-shirt a maniche corte (temperatura 4 gradi!) stranamente avulsi dal sì brexit, cioè in gran parte sudditi passivi del sovranista Boris Johnson. Ci ho provato, ho finto di non capire per approssimativa confidenza con l’inglese le frequenti domande di amici inglesi sul fenomeno Lega. Ho vissuto così la quiete mentale del “Salvini chi?”, il bene psicofisico per lo stop con le news del mefitico nazifascisto.
È il day after del British Airway planato sulla pista di Capodichino. Infilato nella cassetta della posta mi accoglie la copia quotidiana di “Repubblica”e il richiamo in prima pagina, invita a proseguire l’astinenza da salvineide. Neppure un cenno al truce leghista del Carroccio. Allora mi affido allo scritto di una signora del giornalismo italiano (Natalia Aspesi), che mi rimanda alla pagina 7 con il titolo“Altro che razzista, Zalone spiazza tutti: i buoni sono gli africani”. E arriva il the end involontario del fioretto anti Salvini. Il cupo ex ministro di “porti chiusi”, sovranista ex socio del governo gialloverde, si dichiara entusiasta del trailer del film ‘Tolo Tolo’, della canzone ‘Immigrato’ che tifa perché sia il prologo di un cinematografico di taglio razzista. Nei fatti la furbata del comico pugliese funziona alla grande, ma come riuscito exploit di marketing. Leghisti e loro compari-comari di destra hanno esultato: Zalone razzista, di destra, maschilista? Salvini (ecco come ho interrotto senza volerlo l’astinenza) si è spinto molto in là, ha proposto il comico per uno scanno di senatore (settore della Lega, ovvio). Cocente delusione: il funambolico protagonista di “Quo vado”; ora di ‘Tolo Tolo’, con il trailer del nuovo film, apprezzato dalla destra, ha maliziosamente preso in giro gli improvvisati tifosi destroidi. ‘Tolo Tolo’ racconta esattamente il contrario, perché centra l’obiettivo di “sfottere” e condannare razzisti, maschilisti e fauna variegata della destra. Salvini è servito, i neofascisti pure, l’invito per saperne di più e di divertirsi “pensando”, di non perdere questa nuova performance cinematografica del geniale comico, che si avvale della regia eccelsa di Paolo Virzì ed è decisamente, molto anti salvini.
Questa nota si propone dunque come brevissimo, non voluto intervallo nel percorso di disintossicazione dall’accanito disgusto per la ‘figura’ del ‘figuro Salvini’, che sparisce di nuovo dalla rubrica quotidiana: senza ripensamenti, ad eccezione di deroghe per news di stratosferica importanza sul futuro politico del Paese di cui sia interprete nel ruolo di insignificante comparsa il truce leghista.
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