Lega e Salvini in fase calante, come l’astro d’argento all’indomani della luna piena. Si evince dai sondaggi, che dopo l’anomala impennata di ‘like’ segnalano amaro declino, confermato dalla patetica trovata da pugile che teme il ko del truce ex ministro, ovvero dal tentativo di rimanere a galla offrendosi a una sorta di governo d’emergenza con sinistra, centro e destra tutti dentro “per la salvezza dell’Italia”: ovvero proponendo un pastrocchio, che con un colpo di accetta, secondo il valpadano del Carroccio, troncherebbe di netto le fasi belligeranti che la Lega riserva al governo demostellato, le ingiurie, gli insulti, la reiterata bagarre scatenata in parlamento, minacce e opposizione violenta, odio, volgarità. Di difficile interpretazione il “perché no?” di Zingaretti in risposta alla provocazione (“che ne pensa?) di Bianca Berlinguer ieri sera, in corso di ‘Carta Bianca’, a proposito del sos di Salvini che si vede mancare il terreno sotto i piedi. Ironia o condivisione? L’augurio è che a ispirarlo sia stata una sua vena satirica.
Succede, sondaggi a parte, che sulla testa del fidanzato della Verdini (‘la bella e la bestia’) incombano spade di Damocle: la richiesta di processarlo inviata dalla Procura di Catania al Tribunale dei ministri, la querela di Carola Rackete, capitana coraggiosa della Sea Watch, volgarmente insultata con espressioni indecenti. Salvini prova a intenerire i selfiesti che lo tallonano: “Sono indagato per sequestro di persona aggravato. Rischio 15 anni”. Il punto sulla questione: la precedente richiesta di autorizzazione a procedere nei suoi confronti finì nel nulla per il no complice dei 5Stelle, ex alleati di governo, che questa volta, liberi da vincoli di ‘fratellanza’, sarebbe davvero anomalo se lo salvassero. Il parere contrario gioverebbe inoltre al gioco dell’anti salvinismo di milioni di sardine.
L’accusa al disumano protagonista dei “porti chiusi” è di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio, come nel caso della ‘Diciotti’, o della vicenda dei 164 migranti salvati il 1° agosto scorso dalla nave “Open Arms”. L’allora ministro dell’Interno vietò l’ingresso nelle acque italiane in applicazione delle disposizioni previste dal decreto sicurezza bis. La nave rimase 20 giorni ferma davanti a Lampedusa, poi furono i pubblici ministeri, dopo un’ispezione a bordo, a ordinare lo sbarco d’urgenza. Ora l’imputazione riguarda il reato di sequestro di persona aggravato per aver privato della libertà personale 131 immigrati presenti sulla nave Gregoretti’. Il rischio è di finire in carcere anche per 15 anni.
Ma c’è di più a rendere incubi i sonni di Salvini. All’orizzonte del cupo leghista si addensano le nubi di imminenti iniziative della Procura di Milano, che ha incardinato il procedimento aperto per la trattativa del petrolio all’Hotel Metropol di Mosca e la presunta tangente destinata alle casse della Lega. In tema: a proposito dell’affaire Metropol, la Cassazione ha accolto la richiesta della Procura generale e ha confermato il decreto di sequestro a carico di Gianluca Savoini, il negoziatore di Mosca per conto della Lega.
Ecco perché non sorprende l’idea leghsta di proporre alla maggioranza un tavolo di salute pubblica per affrontare le emergenze che ha fatto infuriare la Meloni, probabilmente interessata a strappare proseliti della Lega in caso di default di Salvini. Insomma, lo spettro giudiziario spaventa il capo del Carroccio. Il vicesegretario Andrea Crippa ironizza con un “eh, eh, dovete chiedere a quelli dei cinquestelle che hanno contatti con le Procure…” e subito dopo attacca le Procure siciliane: “Sappiamo che la magistratura se vuole far fuori una persona che ha i voti lo fa attraverso le sentenze e le condanne…”. L’amara riflessione nasconde la delusione per l’ auspicata e mancata implosione dei 5Stelle e la fallita spallata al governo demostellato. L’ultima spiaggia di chi potrebbe affondare è la proposta di un cosiddetto ‘comitato di salvezza’ che coinvolgendo maggioranza e opposizione, dovrebbe indurre il Parlamento a respingere l’autorizzazione a procedere nei confronti del truce leghista. Le sardine hanno nuove motivazioni per cantare “Bella ciao”
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