Stanno facendo il giro di mezzo mondo le immagini di uno spaesato Boris Johnson, ad un passo dal voto, aggirarsi tra le corsie di un ospedale e al tempo stesso altre immagini che ritraggono un bimbo buttato a terra, avvolto in una coperta, sul pavimento di una struttura sanitaria di Leeds.
Colpa del taglio della spesa pubblica, secondo non pochi media, e soprattutto di quella sanitaria. Una responsabilità che dura ormai da quasi 10 anni, da quando i conservatori hanno conquistato il potere.
Non solo malasanità, comunque, ma anche pesanti rischi di vita per i pazienti inglesi.
Lo documenta un ampio reportage di the Guardian, che illustra una situazione più che drammatica e fornisce statistiche da vera e propria emergenza.
Ecco alcuni stralci dal prestigioso quotidiano londinese.
Eloquente da subito il titolo: “Migliaia di pazienti muoiono aspettando un letto negli ospedali”. Siamo a Napoli tra formiche e topi? No, nelle metropoli inglesi.
Ecco l’incipit. “Almeno 5.500 pazienti sono morti negli ultimi 3 anni perché hanno trascorso troppe ore su una barella, in attesa di un letto in ospedali troppo affollati. Eppure si trovavano in una situazione di emergenza. La tragica circostanza viene fuori da un rapporto redatto da un team di medici ospedalieri”.
“I risultati del rapporto arrivano proprio mentre Boris Johnson è al centro di una montagna di polemiche per lo stato della sanità in Inghilterra”.
“In tutto, dal 2016 hanno perso la vita 5.449 persone come risultato diretto delle attese da 6 a 11 ore”
“L’Associazione dei Pazienti (Patients Association) ritiene i dati profondamente scioccanti (‘deeply shocking’) e molto allarmanti (‘very warrying’)”.
“Il campione esaminato è di 4 milioni di persone che sono state ricoverate in ospedali inglesi negli ultimi tre anni. La ricerca, condotta dai dottori Chris Moulton e Cliff Mann, ha scoperto che 960 dei 79.228 pazienti i quali hanno dovuto aspettare circa 6 ore sono morti, e la causa diretta è proprio l’attesa”.
Prosegue il Guardian. “Questo significa che 1 persona su 83 costretta ad aspettare così a lungo prima di poter ricevere cure, muore per quel motivo”
Cifre da far accapponare la pelle, nella patria del Welfare.
“I dottori hanno concluso che quelle morti sono la diretta conseguenza delle attese, e che non c’entrano le condizioni in cui sono arrivati. A ucciderli è stato il tempo di attesa”.
Eccoci poi alla carenza di letti, come documentato dal servizio choc sul bimbo a terra sotto una coperta. Il Guardian documenta, cifre alla mano, che negli ospedali inglesi, oggi, c’è il più basso numero di letti mai registrato. Ed anche ciò, di tutta evidenza, è causato dai tagli indiscriminati alla spesa sanitaria.
“Una situazione inaccettabile”, bolla il Guardian.
Commenta Jonathan Ashworth: “Questa ricerca è l’emblema della vergognosa gestione dei conservatori. Un decennio di tagli al ‘social care’, ai budget, ai posti letto si concretizza ora in centinaia di migliaia di barelle nelle corsie degli ospedali. I pazienti sono abbandonati nella paura e nella miseria, e ciò mette a repentaglio le loro vite. Il rischio aumenterà sempre di più fino a che non si cambierà rotta”.
C’è poi un altro drammatico dato. I decessi causati dalla troppo lunga permanenza nelle ambulanze che trasportano i pazienti. Non solo colpa del traffico ma anche dell’attesa che passa tra l’arrivo in ospedale e il trasporto nel proprio posto letto o su una barella (il “trolley”).
Ai primi di dicembre a Londra è morto un anziano costretto ad aspettare un’ora prima di essere ricoverato – ormai cadavere – al Worcestershire Royal Hospital.
Shame. Vergona!
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