Chi vince se le sardine accerchiano in massa il gattino?

Al grido ‘l’Umbria non si lega’,  Perugia risponde con  un sonoro  ‘Bella ciao’ all’appropriazione indebita del governo regionale sancito dal voto che ha visto prevalere in candidato leghista, con il tutto esaurito di sardine nella piazza della Repubblica. La manifestazione si è svolta in contemporanea con la festa dei valpadani , in  testa Salvini, che continua a fare rabbiosa ironia sulle sardine per dimenticare che manifestano in questa domenica di fine Novembre nella Riminichenonsilega  e che il neomovimento  contagia la Grande Mela: risponde presente anche New York. Allora non c’è solo l’Italia. Oggi una piazza di sardine in Washington Square Park, vicino alla statua newyorkese di Giuseppe Garibaldi. L’iniziativa è organizzata dalle  ‘Sardine atlantiche’ e chiama a raccolta gli italiani che vivono nella Grande Mela per “denunciare la retorica dell’odio, della discriminazione, dell’esclusione dei più deboli che sta infestando come erba cattiva la nostra politica”. Senza dimenticare che populismo e  sovranismo sono caratteristiche anche della politica americana. Dagli Usa si torna in Europa, a Bruxelles, dove le sardine potrebbero arrivare presto. La crescente dimensione del fenomeno si è resa presto congeniale alla poesia canora di Endrigo, precursore dell’idea che l’unione fa la forza: “…e se tutta la gente, si desse la mano…allora si farebbe un girotondo, intorno al mondo…”
Chissà  se il truce ex ministro potrà fingere di snobbare il vasto mare dove nuotano compatte le sardine di questi ventisei luoghi, da Nord a Sud:  Bologna, Modena, Sorrento, Palermo, Reggio Emilia, Perugia, Marsala, Rimini, New York, Fiorenzuola, Parma, Genova, Mantova, Firenze, Napoli, Ferrara, Treviso, Amsterdam, La Maddalena, Padova, Avellino, Milano, Torino, Forlì, Roma. L’elenco ingloba ogni giorno nuove adesioni, che in autonomia si uniscono al coro imponente di “no” al razzismo, alla xenofobia, alla violenza. Ecco chi tiene aggiornata la catena solidale con il manifesto delle sardine: #6000sardine,  #leemiliaromagnanonsilega, #litalianonsilega e c’è un indirizzo di posta elettronica con cui mettersi in contatto: 6000sardine@gmail.com
Si chiama Giuliana Galli, è pronta a scendere in piazza, a  Torino,  con le sardine. Che c’è di strano? Che è una suora e ‘di peso’, presidente dell’Associazione torinese Mamre, ex vicepresidente della Compagnia di san Paolo, anima del Cottolengo: “Io ci sono” ha dichiarato. La sua simpatica benedizione al movimento: “Mi piace la trota, mi piace il salmone, mi piace il tonno e mi piacciono anche le alici, e anche le sardine. Condivido gli obiettivi di questo movimento, trovo giuste le ragioni che lo ispirano. Credo che se si organizzerà un evento a Torino ci sarò. La mia disponibilità non è contro qualcuno, ma a favore di qualcosa”.
Titolo geniale di ‘La Domenica Settimanale’: Record di Di Maio: in meno di 24 mesi trasforma il Movimento in polvere di Stelle.
A dispetto della rassicurante pacca di Grillo sulle spalle di Di Maio, il movimento sbuffa e in larga parte non si riconosce più nel ‘capo’. I suoi antagonisti pensano che “aver consentito a un politico modesto come Di Maio di ricoprire contemporaneamente il ministero del Lavoro, dello Sviluppo Economico, di vicepremier e di capo politico è stata una pazzia”. Non solo. A Di Maio si addebita di aver contribuito con atteggiamenti di subordinazione all’oltre trenta per  cento di ‘like’ regalati a Salvini, di aver dilapidato sei milioni di voti, di aver tagliato i ponti con la società civile, di aver tradito lo spazio politico trasversale, ora occupato dalle Sardine. Domanda lecita: allora perché Grillo lo ha salvato dall’impeachment e accentuato l’asprezza del dissenso interno?

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