2 morti, 18 feriti, 110 tra uomini e volontari della Croce rossa impegnati, 2 squadre dei vigili del fuoco. Dimenticavamo, due terroristi e due bombe fatte esplodere. In mezzo a fuoco, fumo, urla.
Non siamo in guerra. E neanche su Scherzi a parte.
Si tratta del bilancio di una folle esercitazione allestita nientemeno che tra i preziosi scavi di Ercolano, alla presenza di centinaia di turisti, in parte divertiti (perché avvisati in anticipo dalle guide) e in parte terrorizzati.
La simulazione – o meglio, la sceneggiata – è stata organizzato in occasione di una campagna nazionale avviata da Croce rossa e Protezione civile, titolata “EmerCampania”, che continuerà per i mesi di novembre e dicembre, articolandosi in ben 34 “eventi speciali”.
Gonfiano il petto alla Croce rossa di Ercolano. “Tutto è riuscito alla perfezione, abbiamo preparato questo evento fin nei minimi dettagli e siamo felici che tutto sia andato secondo le previsioni, evitando qualsiasi potenziale allarmismo”
“Un modello trasferibile – gongolano i crocerossini – a tutti i siti italiani, un’evacuazione simulata di un sito archeologico all’aperto, tra la gente”.
Ma chissenefrega dei turisti “disorganizzati” che si sono beccati un bello choc. E se a qualcuno prendeva un colpo? Chissenefrega.
Sorge spontanea la domanda. Con tutte le tremende questioni economiche che devono affrontare gli italiani, con tutti i problemi di scarse risorse per la tutela del nostro patrimonio archeologico, cosa cavolo salta in mente ai vertici della Croce rossa e della Protezione?
A quando un’esercitazione delle ambulanze neuro per fare un fagotto di chi partorisce simili iniziative?
Nella foto la “simulazione” di ieri ad Ercolano
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