Dio li fa e poi li accoppia. Così succede per le nozze Bonino-Calenda, destinate a sconvolgere lo scenario politico italiano, un vero tsunami nel sistema dei partiti di casa nostra.
Il profumo dei gelsomini era nell’aria da qualche settimana, soprattutto dopo il duplice addio a casa Pd: prima Carlo Calenda, poi Matteo Renzi.
Un Pd ormai popolato da soli bolscevichi, un vero nido di terroristi e delinquenti d’ogni risma, secondo i due.
Fragoroso lo sbatter d’uscio dell’ex ministro guarda caso renziano, ben udito dai vicini di casa. Lontani gli anni felici quando apriva la porta per Gianni Punzo all’Interportodi Nola, e prima ancora a casa Ferrari, genuflesso davanti a Luca Cordero di Montezemolo.
Ora, da grande, ha individuato la via maestra: combattere con il nemico Matteo Salvini sul campo, senza mai fuggire dagli elettori e dal voto, come ha ripetuto per settimane, davanti allo specchio.
Ufficializzate all’ombra del Vesuvio le nozze con Emma. In una location vintage al punto giusto: il Salone Margherita sotto la mitica Galleria Umberto, un tempo locale per balli & cotillon, un Moulin Rouge in salsa partenopea, poi per anni cinema a luci rosse.
Titolo della mini convention “Un’alternativa c’è”, organizzata da + Europa (la formazione di Emma e di Benedetto Della Vedova) e Siamo Europei, la creatura calendiana.
E chi sarà mai il terzo partner? Un altro deluso dal Pd, un ex fedelissimo di Renzi ora in cerca di un nuovo Autore: Matteo Richetti. Non è mai troppo tardi.
La corazzata della Nuova Politica può quindi salpare dal porto di Napoli: pizze, tric trac e mandolini sono assicurati.
nella foto Carlo Calenda
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