Le guance di Salvini, oltre a un occhio ammaccato, come raccontano le ultime autofoto, sono rosse come quelle delle contadine valdostane esposte ai freddi nordici. Perché rosse? Per gli schiaffoni stampati sulla faccia di contadino valpadano. Il primo è di provenienza politica. L’ex, ex, ex, ha provato a infastidire l’alleanza demostellata: “Litigano furiosamente per le poltrone” e ha dovuto ingoiare veleno per la soluzione rapida delle nomine di vice ministri e sottosegretari. L’ultimo, in ordine cronologico gli arriva da Lampedusa. La neo eletta ministra dell’interno ha detto sì allo sbarco degli 82 migranti salvati sei giorni fa dalla Ocean Viking di Sos Mediterranea e Medici senza Frontiere. Prima a lasciare la nave è stata una donna in fase di doglie. Trasportata in elicottero Malta, ha felicemente partorito. E voilà, nuovo travaso di bile per il ‘truce’ Salvini, decreto sicurezza bis stracciato. E c’è il primo esito positivo del nuovo rapporto Italia-Europa. Il ministro tedesco Seehofer dichiara che il suo Paese è disposto ad accogliere il 25% degli 82 migranti. L’Italia risponde indicando Lampedusa come porto sicuro, ‘place of safety’. Anche la Francia riceverà il 25% dei migranti, l’Italia il 10%, l’Irlanda una quota ‘X’ e così altri Paesi. Il 23 Settembre incontro a Malta di Italia, Malta, Francia e Germania a la Valletta.
Il sindaco di Lampedus: “Non possiamo essere la soluzione a tutto”. Ha ragione, il tema di fondo è cancellare gli accordi di Dublino che imponeva al Paese degli sbarchi di accogliere i migranti e di assumersi la responsabilità totale del loro futuro. La proposta dell’Italia è di abrogare quel patto e rinegoziare l’accordo tra i Paesi che si sono dichiarati disposti a condividere l’onere degli sbarchi, di escludere, per evitare il veto, quelli che negano il coinvolgimento, da penalizzare con tagli dei finanziamenti europei.
Centrodestra, riscoppia l’amore tra Berlusconi e Salvini.
Tra guitti della politica nascono i flirt. Lo conferma il via all’idillio elettorale di Lega e Forza Italia, amanti fino all’altro ieri scontrosi, apparsi agli italiani incompatibili per loro stessa confessione. Alle prima avvisaglie di un possibile accordo dei demostellati per impedire alla Lega di governare regioni del centronord, i due capitani del centro destra e della destra, hanno esternato pentimento e voglia irrefrenabile di far pace. Salvini: “Opposizione comune a un governo abusivo, manifestazione di popolo sabato 19 ottobre a Roma”. La riconciliazione è sancita con la promessa di celebrare le nozze alla vigilia del voto per le regionali dell’Umbria. La notizia, se Dem e 5Stelle non sono forze politiche affette da masochismo, dovrebbe accelerare la decisione di rispondere con un sì parallelo a liste, per il momento ‘civiche” in tandem e mollare un nuovo ceffone sulla guancia, ovviamente la destra, del sovranismo.
Sveliamo il perché dell’accanimento di Di Maio per conservare il ruolo di vice premiere e il perché dei tentativi di Salvini di risuscitare il governo gialloverde e di tornare a sua volta vice premier. I due dioscuri, impegnati per lo più nelle rispettive campagne elettorali, percepivano la bellezza di 326mila e 336mila euro all’anno, fra stipendio e indennità parlamentari.
Scopri di più da La voce Delle Voci
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.