RENZI / L’ULTIMA SPIAGGIA. DI FERRAGOSTO?

La prima dell’ex premier.

E’ la prima volta, nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, che Matteo Renzi parla da politico vero. La prima volta nell’arco di una carriera che sembrava ormai volgere rapidamente al tramonto.

Nel frastuono generale delle castronerie, le parole di Renzi – incredibile ma vero – sono tra le poche ad avere uno spessore.

E’ incredibile, infatti, che a pronunciarle sia uno come lui. Che ha sempre visceralmente avvertito i 5 Stelle come il nemico da abbattere, la peste da sterminare, la formazione con la quale non organizzare nemmeno una partitella di calcio a cinque (stelle).

Invece, adesso, la giravolta. Tattica? Per mettere fuorigioco un attaccante senza talento come Nicola Zingaretti? Boh.

Fatto sta che quella di Renzi, oggi, è l’unica idea decente capace di balenare nell’asfittico e piatto orizzonte della cadaverica politica di casa nostra.

Dice Renzi al Corsera. “Per me Salvini ha paura e non sta bene. Lo si capisce guardandolo in spiaggia e ascoltandone le farneticanti parole: ‘Italiani, datemi pieni poteri’. Sembra Badoglio”.

Poi, sempre su ‘O Sceriffo Matteo Salvini: “Vuole convocare il Parlamento al posto dei presidenti. Vuole decidere tutto ma non fa nulla. E mentre è in spiaggia a ballare, a Roma si spara nei parchi pubblici. Ma chi si occupa di sicurezza se non si lavora al Viminale? Salvini non ha mai avuto il senso delle istituzioni ma ora ha perso anche il senso della misura”.

“Salvini deve lasciare il Viminale, Conte deve lasciare palazzo Chigi. Facciano la campagna elettorale ma lascino gli uffici pubblici: si trovino un altro modo per pagare i loro mastodontici staff”.

E sul taglio dei parlamentari: “Oggi la cosa semplice è: i 5 Stelle hanno scommesso molto su questa riforma. A me non piace. Ma devo ammettere che hanno ragione loro quando dicono che sarebbe assurdo fermarsi adesso, a un passo dal traguardo. Si voti in aula e si vada al referendum: siano gli italiani a decidere”.

Infine: “Ci vuole un governo istituzionale che permetta agli italiani di votare il referendum sulla riduzione dei parlamentari, che eviti l’aumento dell’Iva, che gestisca le elezioni senza strumentalizzazioni”.

Parole che, finalmente, dopo anni di turbo renzismo scriteriato, pare che un “senso” l’abbiano finalmente trovato. Mentre Zingaretti continua a brancolare nel buio.

Resta in piedi un interrogativo alto come le Torri Gemelle. E’ la sparata di un giorno? L’intervista ispirata dalla calura ferragostana?

C’è da credergli dopo le macerie di una sinistra massacrata dalle stesse truppe renziane? Quale credibilità può avere l’altro dei ‘Matteo’ per rimettere insieme i cocci di una decente proposta politica, almeno in grado di fronteggiare le destre che vogliono fare dell’Italia un deserto senza speranza?

Se son rose fioriranno. E lo vedremo presto, sotto il solleone.


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