Il papa, i giovani per cambiare il mondo

Il pianeta sottosopra: a difendere la Terra dalla desertificazione la Giovanna d’Arco del terzo millennio è la sedicenne Greta Thunberg. La coetanea russa Olga Misik, costituzione russa tra le giovani mani, oppone allo smisurato potere sovranista di Putin i capitoli della Costituzione che dovrebbero garantire la libertà di parola, i diritti fondamentali repressi con la violenza. Olga rischia di essere arrestata e risponde così: “Non è un prezzo così alto da pagare”. Nel pianeta del tycoon Trump e di un partito democratico che non riesce a defenestrarlo con un sacrosanto impeachment, Alexandria Ocasio Cortez, 28 anni, origini portoricane, militante anti sistema, fa tremare i dem, sconfigge alle primarie di New York il notabile Joseph Crowley, 56 anni, sostenuto da Wall Street, in lizza per diventare il futuro leader della minoranza liberal al Congresso e promette una rivoluzione generazionale e ideologica..
Carola Rackete, la capitana coraggiosa della Sea Watch, sfida Salvini e ha la meglio sulle intenzioni di arrestarla ed espellerla. Non glissa sulle volgarità che le ha rivolto il ministro dell’Interno e lo querela.
Grande, saggio, combattivo, padre del mondo dei giusti, qual è, Papa Francesco,  in coincidenza con l’annuncio di fine corsa del governo traduce la saggezza di capo di una Chiesa rivoluzionata, in coraggioso e perfino spregiudicato anatema contro sovranismo (“porta alla guerra”), razzismo e indirettamente, ma non troppo, contro Salvini, che per interessi di parte, rischia di mettere in ginocchio l’Italia. Nelle parole di Bergoglio l’invito all’accoglienza dei migranti, l’ emergenza ambientale.. Dopo le elezioni, il Papa spera in un processo di rilancio che  vada avanti senza interruzioni”. Di straordinario significato il passo  sulla  globalizzazione: “L’unità non va concepita come una sfera, ma come un poliedro. Ogni popolo conserva la propria identità nell’unità con gli altri. Il sovranismo  è un atteggiamento di isolamento. Sono preoccupato. si sentono discorsi che assomigliano a quelli di Hitler nel 1934. ‘Prima noi. noi… noi…’: sono pensieri che fanno paura”. Sui movimenti di giovani ecologisti, come quello guidato da Greta Thunberg, il pontefice raccomanda la necessità di proteggere l’ecosistema”.
Non solo Bergoglio. Il mondo cattolico è preoccupato (come la mette Salvini con la sua finta interlocuzione con il rosario?): “La crisi  mette in secondo piano le urgenze del Paese, a rimetterci saranno ancora una volta le fasce più deboli”. Famiglia Cristiana: “In autunno pagheremo il conto (salatissimo) di una campagna elettorale permanente. Deficit, debito, contenzioso con la Commissione europea, crescita zero, mercati internazionali, spread, contratti, rivolte sociali”.
Lo scenario che fa da sfondo a quanto accade, annuncia una stagione drammatica per l’Italia. È il prologo di un  futuro prossimo disastroso che  s’intravede dai ‘meno, meno’ delle quotazioni di Piazza Affari e dal balzo in su dello spread che costa a tutti noi 15 miliardi di euro.
Di fronte al pericolo di default, il Pd come un novello Amleto s’interroga: “Competitore solitario della Lega (dice Renzi, “con i grillini sarebbe un suicidio”), o alleato di quel che resta dei 5Stelle (Zingaretti); elezioni subito o dopo la formulazione del bilancio 2020? Coagulo dei “pezzi sparsi” della sinistra o ennesima sigla e altri progetti post Pci? All’appello del segretario (“Dateci una mano per vincere”), i renziani rispondono: “Noi ci siamo, come c’eravamo 24 ore fa”. Giachetti, con toni  di abituale polemica: “Certo, se la richiesta fosse  fatta a D’Alema, Bersani e Speranza, sarebbe stato più difficile, ma una mano gliela diamo”.
Nelle acque agitate della politica italiana i contendenti si scambiano colpi di scimitarra. Salvini propone al Parlamento una mozione di sfiducia per il premier Conte, il Pd lo anticipa e avanza la propria richiesta di pollice verso per il ministro leghista. Il Carroccio pretende di andare al voto alla svelta, cioè prima del nodo scorsoio della legge finanziaria, perché non saprebbe come strutturarla ed evitare che diventi un boomerang. Alla  bastonatura  subita dalla Lega, Di Maio risponde con la richiesta pre elettorale di approvare il taglio dei parlamentari (contratto di governo) e s’ingegna per trovare una soluzione al divieto grillino di ricandidare gli eletti (scomparirebbero da ruoli istituzionali Di Maio, Di Battista, Fico, i ministri pentastellati, presidenti e componenti delle commissioni).
In due parole: liberiamoci in  fretta di questi manipoli di dilettanti allo sbaraglio e fermiamo l’invasione di cavallette affamate, che provano a fare tabula rasa del Bel Paese.  

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