Da napoletani conosciamo bene il gioco truffaldino delle tre carte, l’imbroglio, appunto, ordito da tre complici. Uno manovra abilmente per disorientare l’ingenuo che punta su quella che presume sia la vincente e i due compari lo invogliano a ritentare, mostrando di intascare la vincita per aver indovinato dov’è l’asso. Traslato opportunamente, lo svelamento del trucco si adatta alla perfezione al caso Tav. Salvini agita lo spauracchio del rimpasto, di una nuova leadership a sua dimensione, di elezioni anticipate. Terrorizza Di Maio e la sua scalcagnata truppa. Il povero Conte teme di avere le ore contate, subisce il ruolo di vittima sacrificale e si schiera con il ministero leghista. Sposa l’elucubrazione sul Tav del “costa più non farlo”. Il vice premier grillino se ne rallegra, perché può salvare la faccia. Finge belligeranza anti francese e definisce il sì di Conte (cioè di Salvini) un regalo a Macron, chiarisce che a decidere sarà comunque il Parlamento, consapevole che in sede di voto la Camera voterà sì (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Pd, in parte o totalmente) e potrà placare i grillini incazzati. L’esito del complotto bilaterale è palese. Salvini consoliderà il consenso nel lombardo-veneto, interessato a gestire l’ingente finanziamento per il Tav, Di Maio otterrà un rinvio al redde rationem con il socio forte del governo gialloverde e Conte potrà continuare a operare come parafulmini senza identità.
I “No Tav” non intendono subire il gioco delle tre carte e dichiarano che Conte dimostra di non conoscere la loro determinazione: “Non sa quanto costerebbe, non lo sa nessuno, ma sa perfettamente che il debito pubblico aumenterebbe e sa che creerebbe un problema di ordine pubblico. Sa che la Torino Lyone non serve a nulla”. Perino, leader di Val di Susa: “Se vogliono fare i martiri ricordino che i martiri sono pericolosi. Facciano attenzione. Se pensano di inasprire le sanzioni e la repressione fanno un grande errore”.
Sarà guerra civile? È un altro esempio di distrazione di massa, o semplicemente un nuovo round del gioco delle tre carte?
La furbizia è donna? Non è detto, ma casi di scaltrezza la femminile non mancano. Amanda Knox, accusata di aver assassinato Meredith Kercher nel 2007 a Perugia, assolta anche grazie a un flusso mediatico di grande effetto autopromozionale, a una campagna stampa ben gestita dagli Stati Uniti e a un super collegio di difensori, è tornata in Italia e sostiene di aver esaurito le risorse economiche di cui disponeva nel viaggio a Modena, dove ha partecipato al Festival della Giustizia penale (sic!). La fanciulla, ora trentenne, arde dal desiderio di coronare l’amore per il fidanzato con il rito del matrimonio, ma poverina non ha i dollari per affrontare le spese della festa di nozze. Che fare? La soluzione è dettata dall’iniziativa dei social, oramai saturi di richieste di versamenti per festeggiare compleanni e anniversari. Amanda Knox perfeziona l’invenzione e si appella alla generosità dei frequentatori dei social per chiedere donazioni da destinare alla sua festa di nozze. La ciliegina sulla torta è una pagine di internet su cui compare l’accattivante invito a donare, in cambio di una copia, beninteso firmata, di The Cardio Tesseract, libro di poesie d’amore scritto a quattro mani con il fidanzato. Roba da Nobel della furbizia creativa
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