SOROS / ORA UN SUPER THINK TANK TRA ARCI MILIARDARI

Una ne fa e cento ne pensa, l’arcimiliardario filantropo MangiaPaesi George Soros. Ora sta progettando il varo di un maxi think-tank capace di influenzare le politiche a livello globale.

Si chiamerà “Quincy Institute of Responsible Statecraft”, studiato in gemellaggio con i fratelli Koch, repubblicani doc. Per la serie: quando gli affari si fanno sempre più grossi e le battaglie sempre più impegnative, tanto vale azzerare ogni pseudo barriera ideologica e mettere le forze insieme per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Perché Soros, come è noto, è un “democratico” (sic) verace, avendo appoggiato le ultime presidenziali sia di Obama che, soprattutto, di Hillary Clinton, senza badare a spese

I fratelli Koch, dal canto loro, possono contare su una potenza di fuoco da 60 miliardi di dollari e capeggiano un network, all’interno del partito repubblicano, che ha deciso di opporsi alla ricandidatura di Donald Trump.

E’ lungo questa traiettoria “ideale” che trovano un punto di forte congiunzione i due tycoon, in questo caso per dar vita al super attrezzato think tank, che verrà tenuto a battesimo il prossimo settembre e rende omaggio al sesto presidente degli Stati Uniti John Quincy Adams, estensore della ‘Dottrina Monroe’ che propugnava la supremazia Usa nel continente americano: dottrina poi diventata un pilastro della politica estera di Washington.

Trita Parsi. In apertura, Soros

“Il Quincy Institute – si legge sul sito che lo promuove – è un think tank orientato all’azione che getterà le basi per una nuova politica estera incentrata sull’impegno diplomatico e sulla moderazione militare. Il momento storico presenta un’opportunità per riunire progressisti e conservatori che la pensano allo stesso modo e impostare la politica estera degli Stati Uniti in modo sensato ed umano. Le circostanze attuali del nostro paese lo richiedono”.

Vere mammole immacolate e solo votate al destino dell’umanità, Soros e i fratelli Koch.

L’eccezionalità dell’evento viene sottolineata dal Boston Globe: “In una delle più straordinarie collaborazioni nella storia politica americana moderna, Soros e Charles Koch, il più attivo tra i due fratelli, si uniscono per finanziare un nuovo ‘think tank’ che vuole influenzare la politica estera americana”.

Soros e i Koch investiranno mezzo milione di dollari per il solo lancio della creatura, mediante i fiumi di dollari che scorrono nelle due corazzate di famiglia, Open Society Foundation e Charles Koch Foundation. Hanno già racimolato donazioni per un bel gruzzolo, 800 mila dollari. Ma obiettivo per il 2020 è di raccogliere almeno 3 milioni e mezzo di dollari.

Nell’avventura si sono già imbarcati, come soci, alcuni vip critici verso l’amministrazione Trump. In prima fila Trita Parsi, ex presidente del National Iranian American Council; Suzanne Di Maggio, lo storico Stephen Wertheim, il politologo Andrew J. Bacevich. Verrà allestito un accorsatissimo board e soprattutto una rete di esperti di politica internazionale.

Ma negli stessi Usa cominciano a far capolino le polemiche. Soprattutto tra le fila dei repubblicani. Si chiede ad esempio Ron Paul, ex deputato repubblicano e fondatore di un altro istituto di alti pensieri politici, il “Ron Paul Institute”: Dovremmo rallegrarci del lancio di un nuovo think tank di Washington finanziato in parte da Soros per promuovere il non-interventismo? Il campione di interventismo e ‘Regime change’ ha cambiato idea?”.


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