MESSINA / CALCIO, MAFIA & CORRUZIONE

Calcio siciliano nell’occhio del ciclone. Non solo le vicende del Palermo dopo la gestione del presidente di vent’anni e passa Maurizio Zamparini e gli annessi crac.

Adesso anche quelle del Messina calcio che si colorano a tinte di mafia e corruzione. Un mix ottimo e abbondante.

L’inquietante scenario balza fuori dall’inchiesta e poi dal processo denominato “Terzo livello”, che vede sotto i riflettori giudiziari pezzi della politica, dell’imprenditoria e dello sport.

Il filone concerne una serie di appalti per lo stadio di Messina: soprattutto servizi di ristorazione, parcheggi, gestione di bar e anche l’organizzazione di alcuni concerti allo stadio ‘Franco Scoglio’ di Messina.

Lavori in cambio di voti, questa la non nuovissima ricetta in salsa siciliana. Coinvolti nel giro l’ex presidente del consiglio comunale di Messina, Emilia Barrile, due cooperative multiservizi, e la stessa dirigenza della Acr Messina.

Non poco fitto il pedigree di lady Barrile. Prima con la casacca dell’Udc, poi con quella del Pd, infine vestita di Forza Italia: un ottimo slalom speciale.

Le due cooperative incaricate dei lavori e della gestione di servizi e impianti sono Universo e Ambiente e Peloritana Servizi.

La ricostruzione effettuata da un blogger di lunga esperienza sul fronte degli affari siculi, Antonio Mazzeo, si focalizza sul “presunto comitato elettorale-imprenditoriale-criminale che avrebbe condizionato una parte della recente storia amministrativa, economica e urbanistica della città capoluogo dello Stretto. Nei piani di Emilia Barrile, del fidato consigliere-commercialista Marco Ardizzone e dei loro più stretti collaboratori, c’era la penetrazione delle due cooperative nella gestione di bar, servizi di ristorazione e parcheggi dello stadio comunale a San Filippo, in vista di importanti eventi sportivi e musicali, primo fra tutti il concerto dei Pooh di inizio estate 2016”.

Aggiunge Mazzeo: “Sulla tormentata vicenda Barrile-coop-Messinacalcio si è soffermato all’ultima udienza del processo Terzo livello il capitano dell’Arma dei carabinieri Antonio Bagnato, già in servizio alla Direzione investigativa antimafia. Una deposizione che ha pure delineato le tante zone d’ombra del fallimentare calcio semiprofessionistico peloritano e certe sue presunte contiguità con il sottobosco criminale. E che ha documentato le indiscutibili capacità di pressing di Barrile sulla macchina burocratico-amministrativa del Comune di Messina”.


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