L’abusivista: vero pentito?

Con grande enfasi e relativa evidenza, i Tg assoggettati alla sete di visibilità del governo gialloverde, hanno annunciato a milioni di italiani il nobile gesto del papà di Luigino Di Maio, vice premier e ministro alleato del razzista, xenofobo, giustizialista, disumano Salvini. Lo ricorderete, il Di Maio senior ha costruito abusivamente un’abitazione, con tanto di piscinetta in plastica in cui si è immerso l’adorato figlio per trovare refrigerio nei mesi caldi. Ora, i telegiornali hanno strillato la notizia dell’abbattimento del manufatto e hanno elogiato l’abusivista perché lo ha fato a sue spese. Ma che bravo cittadino! Gli asserviti direttori dei Tg Rai hanno disposto perché fosse omesso che l’abbattimento non è stato operato dal padre di Di Maio perché colto da alto senso civico, ma perché lo ha ordinato il sindaco di Mariglianella con l’obbligo di demolire entro 90 giorni. E certo, a spese di chi aveva commesso l’abuso. La notizia si correda con la “generosa” decisione del Di Maio di non ricorrere al Tar, ma non c’è traccia del motivo della rinuncia e cioè che avrebbe perso la causa e i soldi del ricorso.

Il trio di imbonitori, ovvero Salvini, Di Maio, Conte, alle prese con l’economia italiana in profonda crisi, tentano di bluffare con due machiavellismi. Parlano al futuro, almeno quello prossimo delle elezioni europee, e lasciano intendere che il 2019 sarà un anno di prosperità. Quanto alla crescita zero, in cui hanno cacciato il Paese, affermano che la il problema è di dimensione europea. Peccato che non se ne sia reso conto tre quarti del Vecchio Continente e che dai cugini francesi rimbalzi fino a noi la notizia che in quel Paese il quarto trimestre fa registrare una buona crescita, anche grazie al favorevole trend in aumento delle esportazioni. E il Pil è a + 1,5%.

Sognare non costa niente? Falso, agli italiani s-governati da Lega e 5Stelle ci costa…e come. Il Def, documento di economia e finanza sancisce senza ombra di dubbio che le promesse del governo gialloverde sono diventate un incubo per i “cittadini”, abbindolati da Di Maio e compari. Se non va peggio, l’economia rimarrà nella fase cronica di stagnazione e si prevede un aumento della disoccupazione. E’ patetica la sceneggiata del duo Di Maio-Salvini, cioè la promessa di riduzione degli oneri fiscali affidata alla flat tax, ancora al palo e gravata di incognite. Come una spada di Damocle, pende sull’Italia la prospettiva dell’aumento dell’Iva e tra le righe si cela anche l’ipotesi di prelievi sui risparmi. Quando l’Italia stava per uscire da una lunga crisi il popolo degli elettori hanno creduto alle lusinghe di “pifferai”, che hanno promesso percorsi facili per tornare rapidamente a livelli di benessere. L’incapacità del governo giallo verde ha invece creato un clima sfavorevole alle imprese, ha disincentivato il lavoro e l’innovazione. Il risultato è il blocco degli investimenti e un calo dell’occupazione. Altro che sogni.


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