TOR DI VALLE / ANCHE CAPUTI PRECISA, LA VOCE RISPONDE

Il recente articolo della Voce sul presidente del consiglio comunale di Roma Marcello De Vito e la tormentata vicenda dello stadio di Roma a Tor di Valle, ha suscitato un autentico vespaio di polemiche. Prima le richieste di rettifica di Stefano Zaghis, ora quella di Massimo Caputi.

Di seguito pubblichiamo quest’ultima, inviata dallo “Studio legale Grazia Volo” di Roma, ed in particolare dall’avvocato Anna Sistopaoli.

 

Allego copia della diffida trasmessavi a mezzo raccomandata – e che di seguito riproduco – e vi invito alla pubblicazione della stessa in calce all’articolo in oggetto, nonché alle ulteriori attività nella medesima diffida richieste.

In nome e per conto del dr. Massimo Caputi – che, a tal fine, ha conferito mandato a questo Studio – comunichiamo quanto segue.

In data 19.3.2019 è stato da voi pubblicato l’articolo dal titolo STADIO ROMA / I LEGAMI TRA I PARNASI E IL 5 STELLE DE VITO STRANOTI DA FINE 2016, a firma del sig. Andrea Cinquegrani, nel quale è stato innanzitutto narrato di una riunione in Campidoglio “a fine anno (2016) tra i plenipotenziari del Comune (il sindaco Raggi, il vice De Vito, l’assessore all’urbanistica Paolo Berdini, un fedelissimo della prima cittadina, Daniele Frongia); in loro compagnia il direttore generale della Roma calcio Marco Baldissoni, il mattonaro Luca Parnasi e il rappresentante di un Fondo immobiliare, quelli che sono diventati di moda per condurre tutte le operazioni che si rispettino”.

Prosegue subito dopo l’articolo affermando: “Sul nome del Fondo sono spuntati i primi interrogativi: certo aveva a che fare con il re del settore, Massimo Caputi, primo presidente di Sviluppo Italia (poi diventata Invitalia), pomiciniano della prima ora, quindi passato ai super Fondi, in sella a Fimit, poi Idea Fimit, quindi Prelios e Feidos. Un primatista assoluto nel ricco settore. A quel summit in Campidoglio, per sottoscrivere un apposito “memorandum” d’intesa, si doveva anche tenere a battesimo un Fondo ah hoc per l’operazione Tor di Valle. I giochi, a questo punto, erano fatti, rien ve va plus. E siamo al 30 dicembre 2016”.

Cinquegrani ha dunque attribuito a Massimo Caputi, in virtù del tenore argomentativo sviluppato nei relativi passi sopra riportati, la sua partecipazione alla riunione a fine 2016 in Campidoglio, nonché, ed espressamente, il suo specifico coinvolgimento nelle intese e nelle operazioni finalizzate alla costituzione del Fondo di cui si narra in articolo.

Orbene innanzitutto il dr. Caputi non ha certamente preso parte, né personalmente né a mezzo di propri incaricati, alla riunione in Campidoglio citata in articolo, né a qualsivoglia incontro od intesa con Luca Parnasi, con il quale non ha mai intrattenuto alcun rapporto professionale, men che mai concernente la realizzazione dello stadio di Tor di Valle.

In alcun modo, inoltre ed ancora, può affermarsi che “Sul nome del Fondo sono spuntati i primi interrogativi: certo aveva a che fare con il re del settore, Massimo Caputi “, che mai, invece ed al contrario, si è  occupato, o si occupa, di qualsivoglia operazione comunque concernente la realizzazione dello stadio di Tor di Valle.

A ciò si aggiunga che è certamente circostanza nota – ed addirittura agevolmente verificabile in rete, in virtù di una semplice consultazione dei motori di ricerca – che il  “memorandum” d’intesa”, relativo alla realizzazione dello stadio Tor di Valle, intercorse fra Eurnova s.r.l. e Idea Fimit SGR S.p.A., società nella quale il dr. Caputi aveva cessato il proprio incarico di consigliere sin dall’aprile 2012, e dunque oltre quattro anni prima la riunione in Campidoglio narrata in articolo.

L’attribuzione al ns. Assistito dei coinvolgimenti e delle attività di cui si legge in un articolo dedicato alle recentissime vicende giudiziarie del presidente del Consiglio comunale capitolino De Vito, non ha dunque alcuna ragione d’essere e determina un’ingiustificabile e lesiva aggressione alla sua persona ed alla sua professionalità: a ciò si aggiunga la pubblicazione della  fotografia del dr. Caputi a corredo dell’articolo, strumentalmente destinata a far immediatamente ritenere al lettore il certo coinvolgimento del dr. Caputi  nelle vicende oggetto di indagine giudiziaria e concernenti lo stadio da realizzarsi in Roma , nonché nei “LEGAMI TRA I PARNASI E IL 5 STELLE DE VITO STRANOTI DA FINE 2016 “, come recita il titolo .

Il dr. Caputi pertanto, vi diffida alla immediata pubblicazione della presente rettifica, ex art. 8 Legge Stampa, in calce all’articolo ed all’immediata rimozione della sua fotografia a corredo dell’articolo, riservandosi ogni azione a tutela dei propri diritti.

Inoltre ed ancora, avendo appreso dalla citazione in articolo dell’avvenuta pubblicazione sul vs. sito dell’ulteriore articolo 4.1.2017, “GIALLO RAGGI / ECCO CHI VUOLE ELIMINARLA & I MAXI AFFARI IN PENTOLA”,   il dr. Caputi vi invita alla immediata rimozione dell’ inciso ivi contenuto: “Anche se è formalmente uscito da Fimit per accasarsi con Prelios, Massimo Caputi è uno dei veri registi dell’operazione”; peraltro Massimo Caputi ha lasciato Prelios nell’ottobre 2015 e non si occupa in alcun modo di gestione fondi .

I migliori saluti

Avv. Anna Sistopaoli

 

LA VOCE RISPONDE

Apprezziamo il tono garbato della missiva. Ma subito rileviamo un’anomalia che già abbiamo fatto notare a Zaghis.

Come mai nessuno ha avuto niente da ridire sui primi articoli base, pubblicati rispettivamente il 4 gennaio 2017 e il 18 gennaio 2017?

Come mai un silenzio così lungo e solo oggi le rimostranze per un articolo che ha ripreso per filo e per segno quella story di fine dicembre 2016? Eppure quegli articoli, e soprattutto quello del 4 gennaio, ebbero una valanga di visualizzazioni, oltre 6 mila nelle prime tre ore dall’uscita sul sito della Voce.

Non ho mai scritto che Massino Caputi abbiamo partecipato a quella riunione di fine dicembre 2016 in Campidoglio. Il riferimento era al “rappresentante di un Fondo”, circostanza che rimbalzava in quelle ore proprio in Campidoglio.

Si trattava di un Fondo – ho scritto – che aveva ruotato o ruotava intorno alla figura di Massimo Caputi. Dal momento che Fimit (e la gemmata Idea Fimit) era nata anche per iniziativa di Caputi e dalla quale poi già diversi anni fa era uscito; Prelios aveva visto la presenza base di Caputi, poi ugualmente uscitone; Feidos era ancora ben salda nelle mani di Caputi. Avevo scritto che c’era incertezza su quale “fondo” fosse, dal momento che in precedenza c’erano state – come rammenta l’avvocato Sistopaoli – intese tra la Eurnova dei Parnasi e Idea Fimit.

Nell’articolo di qualche giorno fa non abbiamo scritto di alcun coinvolgimento di Caputi nella recente vicenda giudiziaria che ha investito Marcello De Vito.

(A. C.)


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