In attesa delle 19, del sì o no al Salvini processo

Tre sindaci grullini di importanti città, quali sono Roma, Torino e Livorno, si pronunciamo al di fuori e prima del bizzarro referendum sul caso Diciotti. Appendino, Nogarin e Raggi, dichiarano: “Su chi governa decidano i giudici”.

Il comico genovese la mette sul comico. La bizzarra consultazione è malata di dissociazione, patologia da lettino freudiano. Come prescrive la criptica formulazione del test, per dire no, così commenta Grillo, si deve dire sì e no per dire sì. Non fosse lesiva della correttezza, sarebbe ridicola la premessa al quesito referendario delle trenta righe che invitano a votare contro il processo a Salvini. Grillo se la ride. Evoca l’umorismo di Comma 22, affermato libro di satira che propone così il circolo vizioso dell’apparente possibilità di scelta: nella realtà non è possibile avere scelte essendo il destino segnato. Cita poi la “sindrome di Procuste” che si riferisce a situazioni a cui una persona deve suo malgrado adattarsi. Ma poi, chi controllerà i controllori a garanzia di un esito corretto del referendum? Ovvio, gli interessati controllori della Rousseau.

Salvini: “Giusto il voto sulla piattaforma Rousseau (pastrocchio che gli sta a pennello). Il governo va avanti, a prescindere da me. Decide la volontà popolare”, ovvero di una manciata di fedelissimi coatti 5Stelle. Ci pensa Di Miao a rassicurare il socio di governo. Spaventa i suoi paventando la crisi di governo nel caso in cui Salvini dovesse essere processato. Gli tende una mano il pluri indagato e processato Berlusconi, evidentemente solidale con chi è accusato di sequestro di persona. Altra minaccia: “Se la consultazione dovesse pronunciarsi per l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno, potrebbe anche cadere il governo”. Concorda la Meloni, che ambisce a intrufolarsi in un esecutivo privo dei 5Stelle. Al top della presunzione il ministro dell’interno con forbita espressione esterna quanto segue: “Intendo andare avanti. Non penso di dare fastidio se intanto mangio, dormo, guardo il Milan, guardo la tv, se ho una vita normale che dà fastidio ai professoroni di sinistra. Ho un sacco di difetti, non sono un genio, non sono un salvatore della patria, ma se mi metto in testa qualcosa, l’ottengo. Quello che dico faccio, con il maglione o con la camicia”. Manca il rituale ‘me ne frego’, ma è sottintesto.

Di Maio a rischio? “Ma no, Di Maio non è a rischio” rassicura il sottosegretario Mattia Fantinati: “È un grande leader e ha fatto bene a cercare la connessione sentimentale (!sic!) con la base”. Il rischio c’è per il deputato Carelli, ex direttore di Sky TG24, che condanna la soluzione del caso affidata al “Sacro Blog”.

Le incongruenze del voto delegato alla base grullina sono palesi. Nessuno dei votanti conosce gli atti giudiziari alla base della richiesta di autorizzazione a procedere e il loro sì o no è manifestamente condizionato dalla nota introduttiva al questionario, sbilanciato, riga dopo riga, a favore del salvataggio.

Uscito dall’oblio l’ex cavaliere spara bordate contro Di Maio e il Movimento. “E’ un Governo assurdo, tuona Berlusconi “sono bambini dell’asilo (i 5Stelle, ndr). Siamo in una situazione ancora più grave rispetto al ’94, quando c’era il pericolo dei comunisti che erano ancora comunisti. Questi (i 5Stelle, ndr), non solo si dichiarano fortemente comunisti (???), ma praticano il dilettantismo totale, come i bambini dell’asilo. Non sanno fare nulla, sono ignoranti”.

Papa Francesco ha messo in bella mostra, sul petto, la spilla con la scritta “porti aperti” e Salvini, abbandonato l’obiettivo di adescare i cattolici mostrandosi con il rosario tra le dita, ha commentato: “Il Papa fa bene a parlare alle anime, io da ministro, devo occuparmi dei cinque milioni di bambini italiani poveri”. E quelli africani? Non sono fatti suoi, devono crescere nei loro Paesi, senza attraversare il deserto. E morire di stenti, ingoiati dal mare per fuggire da guerre, violenze, fame, sete?

Guzzini, poeta e chansonnier: “C’è odore di regime. Salvini? Un comiziante furbo. Gli M5S? Come i Testimoni di Geova”

 

Napoli, indignazione social per un video dove un clochard viene colpito con un calcio

Un clochard sta camminando quando all’improvviso un ragazzino lo colpisce alle spalle con un calcio e lo fa cadere a terra: è quanto si vede in un video reso noto dal consigliere regionale della Campania, Francesco Emilio Borrelli. Sarebbe avvenuto a Soccavo, quartiere della periferia di Napoli, e visto l’abbigliamento estivo indossato dal ragazzo, non sarebbe recente. Ma risalirebbe a diversi mesi fa.

“Si vergognino coloro che osano accanirsi con chi non sa e non può rispondere di egual moneta – scrive Borrelli sui social – E’ sul web un video raccapricciante girato nel quartiere Soccavo, del quale si cerca di risalire all’autore e al periodo, in cui un barbone brutalmente colpito alla schiena da un ragazzino con un calcio, finisce rovinosamente per terra. Due giorni fa nella civilissima Ferrara un giovanotto ha usato la stessa tecnica con un clochard nell’indifferenza generale. E’ Inquietante l’analogia con quanto accaduto recentemente a Ferrara e l’episodio di Soccavo. E’ una deriva che va arginata”.


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