CASTELVOLTURNO / IL FIORE NERO CONTRO LE BANDE NIGERIANE

Neri contro neri. Il capo di Forza Nuova condannato a 9 anni per tentata strage e beatamente latitante in Inghilterra, Roberto Fiore, dichiara guerra alla mafia nigeriana.

Da una piazza di Milano annuncia il suo proclama e preannuncia che domenica 28 gennaio sarà in un’altra piazza, quella di Castelvolturno, per gettare il guanto di sfida ai clan nigeriani.

“Terrò un comizio – ha detto ai cronisti gonfiando il petto il Nembo nero – perchè sono l’unico politico italiano a voler sfidare la mafia nigeriana. Forza Nuova è l’unica forza politica che ha il coraggio di andare nelle terre del nemico, le terre dominate dalla mafia italiana e da quella nigeriana”.

Sullo striscione che accompagnava la manifestazione campeggiava la scritta “Sovranità, famiglia, sicurezza”.

Fiore ha raccontato che si tratta solo di una tappa del prossimo tour italiano. La seconda sarà a Macerata. “Metteremo una targa in piazza per ricordare Pamela, anche se non abbiamo alcuna autorizzazione da parte del Comune. Le amministrazioni locali di sinistra fanno una politica suidica sull’immigrazione, e il governo sulle espulsioni non sta facendo il suo dovere”.

Su questo fronte Fiore ha accusato anche i servizi segreti francesi, colpevoli di chiudere gli occhi, anzi di favorire i flussi di immigrati irregolari in Italia.

Rispondendo ad una domanda sulle prossime elezioni europee e una sua eventuale candidatura ha detto: “quasi sicuro mi presento, stiamo trattando con chi allearci. Il mio ruolo è molto più europeo e internazionale che italiano. Sono stato cinque volte in Siria, di recente ho incontrato il presidente del Libano. Forza Nuova guarda con particolare attenzione ai paesi mediorientali, sono favorevole alla politica di Orban per l’Ungheria che dà molti soldi alle famiglie e anche un pezzo di terra, da noi fino ad oggi solo chiacchiere”.

Conosce bene l’Europa, Fiore, anche perchè per nove anni e mezzo – il tempo della latitanza dorata – ha agiatamente soggiornato a Londra, sotto le protettive ali dei servizi segreti britannici che la primula nera stimava non poco, mentre oggi si scaglia, a parole, contro quelli francesi.

E proprio a Londra è riuscito a fare grossi business, soprattutto immobiliari, e gestendo con alcuni camerati la “Easy Going” per i soggiorni degli studenti italiani. Pur “wanted” da noi, è riuscito a viaggiare molto, all’epoca, soprattutto in direzione Libano, frequentando i campi di addestramento falangisti. Circostanza che ha poi negato davanti al tribunale di Napoli, dove ci ha querelati per un’inchiesta sulle sue acrobazie politiche ed economiche. “Non sono mai stato in Libano”, ha sostenuto. Circostanza che invece confermava in pieno il Guardian, e che oggi lui stesso candidamente ammette.

Ma l’ex condannato per tentata strage oggi difende i colori italiani contro le bande nigeriane. Non è il caso di fare una telefonatina a Matteo Salvini? Chissà che in due, ‘O sceriffo e ‘O latitante, non riescano a combinare di più.


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